PARTE IN CALABRIA LA FABBRICA DI RAGGI X SUPERPRECISI

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STAR-CAD3DInizia ufficialmente oggi all’Università della Calabria, con una riunione del gruppo di lavoro, il primo passo per costruire una macchina che accoppia un acceleratore di particelle a un laser per produrre raggi X di grandissima precisione. Questa macchina innovativa verrà realizzata tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze fisiche della Materia (CNISM) assieme alla Società Sincrotrone di Trieste. L’Università della Calabria sarà invece responsabile della realizzazione delle opere di impiantistica, di edilizia, di alcuni laboratori e della formazione. Il tutto nell'ambito di un finanziamento PON denominato MATERIA. La macchina si chiamerà STAR (che significa Southern Europe Thomson source for Applied Research) e sarà una “fabbrica di raggi X” che produrrà fasci molto intensi particolarmente adatti allo studio dei materiali e alla diagnostica medica. Il costo è di 16 milioni di euro su fondi europei, sarà lunga 12 metri e sarà realizzata in un edificio apposito nel campus universitario di Arcavacata (Cosenza). Il know-how sarà fornito dall’INFN che da alcuni anni sta sviluppando, contemporaneamente ad alcuni gruppi nel mondo, la tecnologia chiamata “Compton/Thomson back scattering” e basata sull’impatto di fotoni su elettroni particolarmente energetici. Questa tecnologia – sviluppata negli ultimi cinque anni – produce fasci di raggi X monocromatici che sono in grado di produrre immagini più precise sia dell’interno del corpo umano sia dei materiali. Per le applicazioni mediche, in particolare, questa tecnologia permette due vantaggi. Il primo è quello di far assorbire, a parità di immagini, meno dosi ai pazienti (ad esempio nelle mammografie). Il secondo è quello di poter facilmente realizzare – per le dimensioni e i costi ridotti – questo tipo di macchine in un ospedale standard. L’INFN sta anche contribuendo con le proprie competenze, per l'infrastruttura europea ELI-NP, alla realizzazione in Romania di una macchina basata sulla stessa tecnologia, ma più grande e potente, dedicata alla ricerca in fisica nucleare utilizzando fasci di raggi gamma prodotti con lo stesso meccanismo di back-scattering. I Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN sono oggi la sede in cui i ricercatori dell’istituto sviluppano la tecnologia di “back scattering” attraverso il progetto SPARCLAB.