Il BOSONE DI HIGGS AL FESTIVAL DELLA FILOSOFIA

 

Per il secondo anno consecutivo il bosone di Higgs sarà tra i protagonisti del Festival della Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo. L’appuntamento è per domani, venerdì 13 settembre, alle ore 18.00 in Piazza Martiri a Carpi, con Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), e Stavros Katsanevas, fisico del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), che converseranno con Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze, sulle intense passioni che attraversano la ricerca scientifica e sul futuro che ora si prospetta per la fisica fondamentale. Questo, infatti, è stato un anno di emozioni e “controemozioni” forti per i fisici di tutto il mondo. Si sono accampati fuori dall’aula del Cern di Ginevra e hanno dormito sul pavimento pur di accaparrarsi un posto per assistere di persona al seminario del giorno seguente. Era il 4 luglio 2012 quando centinaia di fisici assiepavano la sala in cui è stato dato l’annuncio dell’osservazione di una particella che aveva le caratteristiche del bosone di Higgs. È stato uno dei momenti più emozionanti della fisica degli ultimi decenni. La notizia della scoperta è stata preceduta da settimane di fibrillazione durante le quali curiosità e riservatezza hanno convissuto a fatica. L’emozione l’ha fatta da padrona anche durante il seminario di presentazione dei risultati: ne è l’emblema l’abbraccio quasi liberatorio tra Fabiola Gianotti, allora coordinatore di uno dei due esperimenti autori della scoperta, e Peter Higgs, uno dei padri teorici della particella. Nei mesi a seguire, analizzando tutti i dati raccolti, i fisici hanno poi capito che la particella trovata rispecchiava in tutto e per tutto il profilo del bosone di Higgs delineato dal Modello Standard, la nostra più accreditata descrizione della natura. Proprio nessun imprevisto sulla via della conoscenza. A questo punto, uno si aspetterebbe la contentezza generale per questo risultato. Invece le cose non stanno esattamente così. Perché, scemata la forte emozione iniziale e intascata la grande soddisfazione, il fatto che niente di nuovo si sia presentato o prospettato all’orizzonte della conoscenza ha fatto sì che nell’animo dei fisici trovasse spazio un sentimento di disorientamento. E ora che facciamo? si chiedono in molti, che cosa cercheremo e dove? E con questo sentimento nel cuore i fisici devono adesso fare i conti per ripartire da lì verso nuove ricerche. Insomma, la morale di questa storia è che, anche se la vita professionale di un fisico, di primo acchito, può sembrare monotona e noiosa, tra turni di raccolta dati e ore e ore trascorse al computer ad analizzarli, in realtà è un turbinio di emozioni. Emozioni che giocano un ruolo importantissimo nel processo e nel progresso della conoscenza. Fernando Ferroni, e Stavros Katsanevas, prendendo spunto da questa esperienza, dialogheranno sul piacere della scoperta e sulle passioni che attraversano la ricerca scientifica. Passioni che sono da sempre i più potenti motori del processo di conoscenza.

 

 

 

 


DESIGN E REALIZZAZIONE
Coordinamento Grafico Uff. Comunicazione F. Cuicchio
Powered by Multimedia Service
REDAZIONE CONTENUTI
Coordinamento Uff. Comunicazione E. Cossi
Realizzazione testi Ufficio Comunicazione

LNF-INFN Servizi di Calcolo
SERVIZIO SISTEMA INFORMATIVO TECNOLOGIE E PORTALE WEB


DESIGN E REALIZZAZIONE
Coordinamento Grafico Uff. Comunicazione F. Cuicchio
Powered by Multimedia Service
REDAZIONE CONTENUTI
Coordinamento Uff. Comunicazione E. Cossi
Realizzazione testi Ufficio Comunicazione

LNF-INFN Servizi di Calcolo
SERVIZIO SISTEMA INFORMATIVO TECNOLOGIE E PORTALE WEB