david labecLa Commissione Europea ha approvato il finanziamento di 4 milioni di euro sul programma di ricerca e sviluppo Horizon 2020 per l’avvio della fase preparatoria per la creazione dell’infrastruttura di ricerca europea per la scienza del patrimonio, E-RIHS PP—European Research Infrastructure for Heritage Science Preparatory Phase.

L’Italia è capofila di E-RIHS PP, un consorzio conta 15 Stati membri più Israele, guidato dal CNR e a cui partecipano l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) per le tecniche di fisica applicata ai beni culturali, il Consorzio universitario per lo sviluppo dei sistemi a grande interfase (Csgi) per i nuovi materiali per la conservazione e il restauro e il Polo universitario Città di Prato (Pin Scarl) per l’archeologia digitale.

E-RIHS PP unisce studiosi e professionisti delle scienze umane e naturali e ha l’obiettivo di sviluppare un’unica infrastruttura di ricerca, con strutture distribuite in tutta Europa e aggregate in nodi nazionali che offrano accesso a strumenti di alto livello scientifico, metodologie innovative e dati, organizzate in quattro piattaforme: Molab per gli strumenti mobili per analisi non-invasive sul patrimonio da realizzare in-situ; Fixlab costituito dalle grandi infrastrutture quali sincrotroni, sorgenti di neutroni, acceleratori per datazioni e caratterizzazione dei materiali d’interesse storico-artistico, archeologico e antropologico; Archlab che comprende archivi di dati fisici in gran parte inediti, contenuti in prestigiosi musei, gallerie e istituti di ricerca europei; Digilab per l’accesso diretto alle informazioni sull’oggetto disponibili in banche dati e biblioteche digitali.

La fase operativa di E-RIHS PP, supportata dal progetto europeo approvato, avrà inizio nel gennaio 2017 e avrà una durata di tre anni (2017-2019). La candidata a ospitare la sede del consorzio è la città di Firenze.