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Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Newsletter INFN 19 - Gennaio 2014

PRODOTTO PER LA PRIMA VOLTA IN LABORATORIO UN FASCIO DI ANTI-IDROGENO

Con importanti implicazioni nelle ricerche sull'antimateria, il risultato è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications e ottenuto dai ricercatori dell’esperimento Asacusa al Cern di Ginevra, al quale partecipano fisici dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. "Sondare le caratteristiche dell’antimateria – ha commentato il coordinatore dell'esperimento, Luca Venturelli dell’INFN e Università di Brescia – può aiutare a risolvere uno dei grandi misteri della fisica moderna: la prevalenza di materia rispetto all’antimateria nell’universo visibile”. Al momento del Big Bang materia e antimateria sono state prodotte in uguali quantità, tuttavia il nostro universo sembra composto di sola materia e non è mai stata trovata traccia dell’antimateria primordiale. Comprendere l'origine dell'asimmetria in base alla quale la materia ha prevalso sull'antimateria è una delle sfide più affascinanti della fisica moderna e uno dei metodi più efficaci per studi di alta precisione consiste nel confrontare atomi di idrogeno e anti-idrogeno.

OBIETTIVO DARKSIDE-50: LA MATERIA OSCURA

Il nuovo rivelatore dedicato alla ricerca della materia oscura, installato ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, ha recentemente iniziato a prendere dati. Realizzato con un importante contributo da parte dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, della National Science Foundation (NSF) e del Department of Energy (DOE), DarkSide-50 è frutto di una collaborazione internazionale che vede la partecipazione, tra gli altri, di Francia, Polonia, Ucraina, Russia e Cina. La rilevanza di questo esperimento di deve al fondamentale contributo che le ricerche sulla materia oscura possono apportare alla comprensione del nostro Universo, oltre che all'altissimo livello delle tecnologie sviluppate per la sua rivelazione. La materia oscura costituisce il 25% di ciò che esiste nel nostro universo ed è in quantità cinque volte maggiore rispetto alla materia ordinaria di cui siamo fatti noi e tutto ciò che conosciamo.

SI RAFFORZA LA COLLABORAZIONE ITALIA-FRANCIA NELLA RICERCA

Si è svolto presso la presidenza dell’INFN l’incontro bilaterale Italia - Francia durante il quale si sono confrontate le delegazioni della comunità dei fisici delle particelle dei due paesi (INFN, IN2P3 e CEA). Italia e Francia collaborano attivamente da decenni nei settori della fisica astroparticellare, nucleare e particellare e l’incontro è stato l’occasione per discutere le strategie per rafforzare e ampliare questa sinergia, in un momento in cui èsempre più necessario far fronte comune per realizzare progetti importanti e di successo. Tra i temi oggetti dell'incontro: EGO, il consorzio italo-francese per la ricerca delle onde gravitazionali proiettato verso la scoperta di questo fenomeno mai catturato; Opera, l'esperimento sull’oscillazione dei neutrini per cui si sta concludendo la fase di analisi dati; di Km3 e Antares, i due osservatori sottomarini per l’osservazione dei neutrini. Le delegazioni hanno inoltre discusso del Cherenkov Telescope Array (CTA) - il progetto per una grande infrastruttura europea per la ricerca in superficie di fotoni di alta energia - dell’esperimento Auger, che studia i raggi cosmici nella Pampa argentina, e di futuri esperimenti con neutrini prodotti da acceleratori. E' stato inoltre tema di discussione l'ulteriore rafforzamento dell'azione coordinata tra Italia e Francia per gli sviluppi futuri dell'acceleratore LHC di Ginevra, e di eventuali macchine acceleratrici di futura generazione.

A PADOVA UN IMPORTANTE PASSO VERSO LA PRODUZIONE DI ENERGIA PULITA

Il 24 gennaio si è svolta a Padova la cerimonia d’inaugurazione di PRIMA, infrastruttura a cui partecipano INFN, CNR, ENEA, Università di Padova e Acciaierie Venete. PRIMA sarà impiegata per produrre un fascio di atomi con una potenza di sedici milioni di Watt e con l’obiettivo di riscaldare la materia fino alle temperature che si raggiungono nelle stelle, permettendo l'innesco della fusione nucleare. La macchina sarà un elemento chiave negli studi per la produzione di energia pulita mediante la fusione nucleare.“Proprio vicino a Padova, nei Laboratori Nazionali di Legnaro, l’INFN sta costruendo il cuore dell’acceleratore IFMIF, per lo studio dei materiali da impiegare nella fusione nucleare, che sarà installato in Giappone nei prossimi anni. IFMIF sarà uno degli acceleratori più potenti al mondo e verrà realizzato da una collaborazione internazionale con importanti commesse acquisite dall’industria nazionale” ha commentato Giovanni Fiorentini, direttore del Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN.

QUATTRO SCUOLE PER STUDENTI DI DOTTORATO AL GALILEO GALILEI INSTITUTE DI FIRENZE

Nel 2014 l’INFN finanzierà quattro scuole in fisica teorica rivolte a studenti ammessi a corsi di dottorato. Le scuole saranno organizzate e ospitate dal Galileo Galilei Institute di Firenze; sono attesi circa 150 studenti. I corsi puntano a fornire una formazione di eccellenza, riconosciuta a livello internazionale, e sono rivolti agli studenti iscritti a un dottorato in Università sia italiane che estere. “Si appena conclusa al GGI la prima scuola di dottorato dedicata alla “Teoria delle interazioni fondamentali”, che è la base del Modello Standard, uno dei capisaldi della fisica delle particelle”, ha commentato Stefania De Curtis, fisico dell’INFN di Firenze e organizzatrice della scuola. A questa prima edizione partecipano 50 studenti di cui circa il 30% sono stranieri. Nel 2014 sono previste altre 3 scuole, informazione e iscrizioni disponibili sul sito http://www.ggi.fi.infn.it//.

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