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Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Newsletter INFN n. 24 - Aprile 2014

ECONOMIA: L’IMPATTO DELLA FISICA NELL’ECONOMIA ITALIANA

La ricerca di base e quella applicata rappresentano un volano importante per l’economia di un Paese. Questo il risultato più evidente dello studio elaborato da Deloitte: un’analisi quantitativa indipendente basata su dati Istat relativi al quadriennio 2008-2011, svolta su commissione della SIF (Società Italiana di Fisica) in collaborazione con INFN, CNR, INAF, INRIM e Centro Fermi. "Dal rapporto emerge che la fisica e i settori per i quali l’uso della fisica è determinante, in termini di conoscenze o tecnologie, contribuiscono in modo significativo all’economia nazionale, direttamente e indirettamente, e questo dato è in linea con quello di altri importanti paesi europei", commenta Fernando Ferroni, Presidente dell’INFN, "La ricerca di base ha bisogno di tecnologie avanzate che spesso non fanno ancora parte del know-how industriale e che quindi richiedono uno sforzo per trovare soluzioni innovative, favorendo così lo sviluppo di nuove linee di produzione e dell’occupazione. Questo meccanismo ha effetti ad ampio raggio, mettendo in moto indirettamente gli ingranaggi di settori anche ben lontani dal mondo della ricerca. Non investire adeguatamente in formazione e ricerca significa portare al blocco di questo meccanismo virtuoso”.

“Il report di Deloitte ha il pregio di sdoganare con dati quantitativi quello che i ricercatori sostengono da tempo: per crescere c’è bisogno di investire in tutti i campi della ricerca, senza differenza alcuna fra ricerca di base e applicata. L’analisi, poi, descrive l’impatto delle scienze fisiche sull’economia italiana consegnandoci un altro messaggio importante: il Paese per poter competere a livello internazionale deve disporre di ricerca e conoscenze sempre più raffinate e avanzate. Per garantirle c’è bisogno di assicurare stabilità alla comunità scientifica favorendo la formazione e l’assunzione di giovani ricercatori e una reale semplificazione normativo gestionale”, commenta Luigi Nicolais, Presidente del CNR.

AZIENDE: ACCORDO INFN-ITEL PER UN ACCELERATORE PER USO MEDICALE IN PUGLIA

Presentato a Bari, nel corso di una conferenza stampa presso la Presidenza della Regione Puglia, un importante accordo di collaborazione tra Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’azienda pugliese ITEL per la realizzazione del sistema ERHA, un acceleratore lineare di protoni con future applicazioni in campo medicale e interdisciplinare. Finanziato in parte attraverso il programma PON Amiderha del MEDIS (Distretto Meccatronico Regionale della Puglia), il progetto ERHA (Enhanced Radiotherapy with Hadrons) è stato sviluppato e avviato da ITEL, azienda specializzata in compatibilità elettromagnetica e radiazioni applicate in campo medicale. Si tratta di un buon esempio di trasferimento tecnologico tra ente di ricerca e azienda all'interno del quale, inoltre, l’INFN garantirà attività di consulenza durante tutto il processo di costruzione. Il sistema ERHA, il cui prototipo entrerà in funzione alla fine del 2015, sarà uno strumento basato su una nuova tecnologia di linac, unica al mondo. Molto più compatto e più economico rispetto ai sistemi tradizionali, consentirà l’installazione in ospedale senza impatto sulle strutture esistenti.

CINA: ACCORDO ASI-INFN-UNITN PER IL MONITORAGGIO SISMICO DAL SATELLITE CINESE CSES

L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha approvato recentemente un accordo con l’INFN per la realizzazione di uno strumento da installare sul satellite cinese CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite), il cui lancio è previsto nel 2016. L'obiettivo è lo studio dell'ambiente elettromagnetico intorno alla Terra per il controllo di fenomeni geofisici su grande scala, come i terremoti. La firma dell'accordo da parte dell’ASI segna l’avvio della fase esecutiva del progetto in cui il TIFPA (Trento Institute for Fundamental Physics and Application), il nuovo centro nazionale dell’INFN, e l’Università di Trento, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler (FBK), giocheranno un ruolo di primo piano con la realizzazione di prototipi qualificati e della strumentazione di volo. L’Italia contribuirà al satellite CSES con uno strumento innovativo la cui tecnologia deriva dagli esperimenti di fisica delle particelle nello spazio realizzati con successo dall’INFN negli ultimi vent’anni, come i rivelatori di particelle al silicio sviluppati presso il Centro di Micro Sistemi di FBK e utilizzati per l’esperimento AMS, installato dal 2011 sulla Stazione Spaziale Internazionale.

WORKSHOP: WHAT NEXT?

Circa 800 fisici, tra cui molti giovani, si sono incontrati il 7 e 8 aprile a Roma per discutere insieme del futuro della fisica delle particelle. Unico nel suo genere, l’appuntamento è stato fortemente voluto dal management dell’INFN che in gennaio ha chiamato a raccolta la comunità scientifica dell’Istituto invitando il più ampio numero di ricercatori e dottorandi a partecipare a una riflessione scientifica collettiva. L’obiettivo è di lungo termine: coinvolgendo il più ampio numero di “cervelli” possibile, confrontarsi sulle scelte che gli scienziati dovranno affrontare nei prossimi cinque anni, quando molti degli esperimenti in corso produrranno risultati attesi da anni. “Questo è un momento unico per la nostra comunità, siamo di fronte a sfide scientifiche che richiedono il contributo di tutti i ricercatori e in particolare quello dei nostri giovani” ha commentato Fernando Ferroni, presidente dell’INFN. L’incontro del 7- 8 aprile a Roma segna il kickoff di un workshop di circa un anno in cui vari gruppi di lavoro dell’INFN porteranno avanti una riflessione profonda e partecipata per trovare soluzioni nuove alla sfida scientifica.

FORMAZIONE: UN "TRAINING CAMP" PER I BENI CULTURALI

Lanciato da pochi giorni il bando per la prima scuola internazionale di alta formazione in tecniche di diagnosi non invasiva per i beni culturali, rivolta a dottorandi e restauratori. La scuola, che si terrà dal 15 al 20 giugno presso il Museo di Sansepolcro (AR), è frutto della collaborazione di Opificio delle Pietre Dure, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali e Comune di San Sepolcro. Partecipano al progetto dieci gruppi di ricerca INFN, tra sezioni e laboratori, che insieme costituiscono la neonata rete per i beni culturali CHNET. Il “training camp” sarà supportato dal Miur attraverso l’infrastruttura italiana per i beni culturali iperion-ch.it, (Integrated Project for the European Research Infrastructure ON Culture Heritage), finalizzato alla costruzione di una infrastruttura cross-disciplinare europea per le scienze e le tecnologie della conservazione.

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