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Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Newsletter INFN 08 - Settembre 2013

IL MINISTRO ZANONATO IN VISITA AL CERN

Il 10 Settembre il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha fatto visita al CERN di Ginevra, accompagnato dai membri della Giunta Esecutiva dell'INFN e dagli italiani Sergio Bertolucci e Fabio Zwirner, rispettivamente Direttore della divisione ricerca e Presidente del comitato scientifico del CERN. “Sono molto soddisfatto di avere visitato il CERN e avere constatato personalmente i successi che la fisica ha conseguito in questi anni – ha dichiarato Zanonato- Auspico che l'Italia, uno dei Paesi leader nei vari settori di ricerca, possa continuare ad assicurare il giusto supporto finanziario anche per le importanti ricadute in campo industriale, medico e scientifico. Ho anche potuto apprezzare il forte coinvolgimento di molti giovani italiani nei diversi settori di ricerca”. L'Italia contribuisce per l'11% del bilancio globale del CERN, calssificandosi quarto dei 20 Stati membri, dopo Germania, Francia e Regno Unito: in termini di commesse aggiudicate, il ritorno industriale per il nostro paese è nettamente favorevole. Nel periodo cruciale della costruzione dell'acceleratore LHC, con il ruolo determinante dell'INFN, l'Italia è risultata il terzo paese fornitore, con l'assegnazione di commesse per 337 milioni di euro. In questi anni numerose aziende italiane, soprattutto pmi, hanno cambiato la propria storia industriale grazie all'incontro con la fisica delle alte energie e le sue commesse.

A CACCIA DI NEUTRINI, SALVANDO I CAPODOGLI

Orecchie elettroniche Hi-Tech stanno catturando i segnali del passaggio dei capodogli in mare aperto, a sud est della Sicilia. Presto questo consentirà agli scienziati di proteggere questi straordinari cetacei dai rischi dovuti all’attività marittima dell’uomo, calcolando le rotte di collisione con le navi e il grado di inquinamento acustico. A “spiarli” è il più grande e più profondo apparato di ascolto sottomarino cablato del Mediterraneo: i 14 sensori acustici piazzati su una torre che nel marzo scorso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha calato 80 km a sud est di Capo Passero, in Sicilia, a 3500 metri di profondità nello Ionio meridionale. Un apparato scientifico che permetterà di seguire “in diretta” i capodogli e segnalare la loro presenza alle navi che rischiassero di incrociare la loro rotta o che producessero un inquinamento acustico pericoloso. I sensori acustici sono “ospitati” su una torre che si alza dal fondaleper 450 metri, il primo passo di una selva di torri che, col progetto internazionale Km3Net di cui l’INFN è parte determinante, cattureranno le sfuggenti particelle di neutrini in viaggio dal centro della galassia.

ESTESA LA MISSIONE DEL SATELLITE DAL CUORE ITALIANO

Dopo cinque anni di missione, la NASA ha recentemente annunciato l’inizio della “extended mission” per il satellite internazionale FERMI, il rivelatore di raggi cosmici messo in orbita nel giugno 2008. Il cuore di Fermi è basato sulla tecnologia italiana sviluppata dall'INFN per gli acceleratori di particelle e portata con successo dai ricercatori italiani al di fuori dell' atmosfera per studiare materia ed energia in condizioni non riproducibili sulla Terra. La nuova fase della missione, alla quale l'Italia partecipa con INFN, INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e ASI (Agenzia Spaziale Italiana), è iniziata l’11 agosto scorso ed è dedicata a uno studio più approfondito del Cosmo alle altissime energie. Rivelare i fotoni che attraversano l'Universo, in particolare, consente di studiare su grandi scale la struttura dello spazio-tempo e fornisce informazioni sulla materia oscura e sul meccanismo attraverso il quale i raggi cosmici sono accelerati durante il loro percorso nello Spazio.

LA UE PROMUOVE IL SUPERCALCOLO TARGATO EUROPA E INFN

Promosso a pieni voti dall’ Unione Europea il progetto EMI (European Middleware Initiative), il progetto europeo che ha sviluppato e mantenuto le componenti essenziali della Grid, la più estesa infrastruttura di calcolo esistente al mondo. I risultati raggiunti sono stati giudicati “di qualità eccellente” da un comitato di revisori, che ha potuto rilevare come tutti gli obiettivi siano stati ottenuti nei tempi prefissati e senza oltrepassare il budget previsto. L'INFN, con i gruppi del CNAF di Bologna e le sezioni di Padova, Torino, e Catania, ha avuto un ruolo fondamentale nel progetto, che si è concluso nella primavera di quest'anno. Durante il periodo di attività, il progetto EMI ha continuatolo sviluppo del middleware di Grid, cioè di tutte quelle attività che permettono a diversi computer di lavorare in gruppo con potenzialità di calcolo elevatissime, nonostante la diversità del calcolatori e la loro distanza fisica. In particolare, si è puntato a unificare le ingenti distribuzioni del middleware Grid usate per il calcolo dagli esperimenti del CERN di Ginevra e di altre comunità scientifiche, e di mantenerlo, migliorarlo e fornirne supporto. E proprio la fluidità di elaborazione dell’enorme quantità di dati prodotti dalle collisioni tra protoni nell'acceleratore LHC del CERN ha permesso di arrivare rapidamente alla scoperta del bosone di Higgs, annunciata a Ginevra nel Luglio 2012. E questo è senza dubbio un merito che va anche ai protagonisti del progetto EMI.

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