LASER FLAME E ELETTRONI PER LA RADIOGRAFIA DEL FUTURO

Si inaugura oggi presso i Laboratori Nazionali di Frascati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare il laser FLAME (Frascati Laser for Acceleration and Multidisciplinary Experiments).

Nella sua "classe" è il laser di più alta potenza che sia mai stato istallato. FLAME può fornire impulsi della durata di 20 femtosecondi da 300TeraWatt, alla cadenza di 10Herz.
Nel progetto è coinvolto anche l'Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ino-Cnr) di Pisa che partecipa con le sue competenze sui laser di altissima potenza per la produzione di plasma (gas ionizzati).
Con FLAME l'INFN intende sviluppare nuove tecniche di accelerazione che consentano di ridurre drasticamente dimensioni e costi degli acceleratori (come quello del CERN), rendendone più facile l'impiego a fini di ricerca, medici ed applicativi. Le particelle vengono accelerate dall'onda laser come un surf sull'onda del mare.
La sincronizzazione del laser FLAME con un acceleratore di elettroni lineare (Sparc) già  operante, rende il laboratorio che si inaugura a Frascati unico, questo accoppiamento permette di realizzare una sorgente di raggi X monocromatici per applicazioni in diagnostica medica, fisica dei materiali, ultra-fast science ed altro ancora.
"Flame - come spiega il dottor Andrea Vacchi della giunta dell'INFN - permette l'incontro tra fasci di elettroni di altissima qualità  prodotti dalla macchina Sparc, con il fascio laser ad altissima potenza di FLAME. Da questo incontro tecnologico ne esce una sorgente di impulsi di raggi X di un colore solo e di cui si può scegliere il colore secondo la necessità . Questo è di grande utilità  nella diagnosi medica per arrivare, in futuro, a radiografie più intelligenti che diano immagini di maggiore qualità  con dosi inferiori."
"FLAME - continua Andrea Vacchi - costituisce anche lo strumento centrale del progetto strategico dell'INFN PLASMONX (Plasma Acceleration and Monochromatic X ray production), che ha proiettato l'Italia nel progetto Europeo ELI (Extreme Light Infrastructure) di cui anticipa le principali tematiche con un vantaggio di circa dieci anni. Si tratta di una soluzione avveniristica, unica in Europa, che potrà portare alla realizzazione di radiografie più nitide "intelligenti" e a dosaggio inferiore, oltre che a nuovi acceleratori di particelle molto più compatti."

 

 


Per informazioni:

INFN Ufficio Comunicazione