Quaranta anni fa nascevano in Sicilia, a Catania, i Laboratori Nazionali del Sud (LNS) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, centro di eccellenza della fisica italiana oggi impegnato in importanti progetti internazionali, tra cui l’osservatorio sottomarino per neutrini Km3net, e nazionali, come il progetto CATANA per il trattamento dei tumori dell’occhio con protonterapia.
L’anniversario si celebra a Catania venerdì 20 maggio 2016. Interverranno Fernando Ferroni, Presidente dell’INFN, Giacomo Cuttone, direttore dei LNS, Antonino Zichichi presidente dell’INFN dal 1977 al 1983.
“I Laboratori Nazionali del Sud entrati negli "anta" dovranno dimostrare la propria maturità portando a termine il processo di evoluzione in un’infrastruttura di ricerca di grande dimensione a livello europeo ed internazionale”, dichiara Giacomo Cuttone, direttore dei LNS. “Inoltre dovranno consolidare il proprio ruolo nell'ambito dei programmi di ricerca strategici per l'Europa e per il nostro paese senza mai dimenticare la nostra specificità nell’ambito del territorio siciliano”, conclude Cuttone.
“Una bellissima storia quella dei Laboratori del Sud, dalla nascita voluta dal Professor Zichichi, in un’epoca di grande trasformazione dell’INFN, al passaggio fondamentale del Ciclotrone Superconduttore concepito e costruito a Milano e messo in funzione ai Laboratori”, commenta Fernando Ferroni, presidente dell’INFN. “Una storia che prova la capacita dell’INFN di essere Ente nazionale e federale fino all’avventura nelle profondità del mare Mediterraneo alla ricerca dei neutrini più energetici dell’universo. Buon compleanno LNS!” conclude Ferroni.
Presso i Laboratori lavorano circa 200 persone che svolgono attività di ricerca fondamentale, nel campo della fisica degli acceleratori, (sfruttando il ciclotrone superconduttore e il Tandem Van de Graaff) nucleare, astroparticellare, e multidisciplinare con le applicazioni per la medicina beni culturali, biologia e ambiente.
UNA STORIA LUNGA 40 ANNI
Il 29 aprile del 1976 L’INFN, il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia di Catania (CSFNSM) e L’Università degli Studi di Catania firmavano la convenzione per l’“istituzione del Laboratorio Nucleare del Sud a Catania”. E’ l’atto ufficiale di nascita che rappresentava per la comunità scientifica catanese la tappa fondamentale di una storia iniziata, a metà degli anni ’50, con l’arrivo nella vecchia sede del dipartimento di Fisica dell’acceleratore Van de Graaf da 2,5 MV. Completata la fase costruttiva riguardante l’edilizia, nel 1984 viene accelerato il primo fascio di protoni prodotti dall’acceleratore TANDEM.
Dieci anni dopo, nel maggio del 1994 viene accelerato il primo fascio di ioni di Nichel con il ciclotrone Superconduttore, costruito presso il laboratorio LASA di Milano e installato tra il ‘91 e il ‘94 ai LNS. Nell’ultimo decennio del secolo scorso vengono realizzati e installati i grandi rivelatori MEDEA, CHIMERA e MAGNEX ed entra in funzione la sorgente di ioni SERSE.
Sempre nella metà degli anni ‘90 segnano l’inizio di un nuovo grande impegno per i LNS: le acque profonde e cristalline del Mediterraneo diventano l’habitat perfetto per la nuova frontiera legata agli studi dei neutrini. Dapprima davanti le coste del porto di Catania nel 2005, e successivamente nel punto più estremo della Sicilia sotto il meridiano di Capo Passero inizia la sfida del progetto per la costruzione della grande infrastruttura di ricerca multidisciplinare europea Km3NeT. Il 2013 inizia la posa a mare a 3500 metri di profondità ad oltre 100 km dalla costa delle prime torri, che saranno accompagnate dalle stringhe a partire dal 2014 i primi elementi della struttura dell’osservatorio sottomarino per neutrini che nella configurazione finale occuperà un volume di un chilometro cubo. Nel marzo 2016 è stato ufficialmente selezionato per entrare nella Roadmap 2016 di ESFRI.
Il 2002 è un anno di svolta, parte il progetto CATANA. Per la prima volta in Italia si eseguono su pazienti affetti da melanomi oculari i primi trattamenti di protonterapia grazie all’utilizzo di fasci di protoni prodotti dal Ciclotrone superconduttore. Per eseguire i trattamenti si stipulano collaborazioni con il mondo medico ospedaliero, ad oggi sono stati trattati oltre 400 pazienti. E’ un grande esempio di come gli studi della fisica nucleare portino ad applicazioni e ricadute nel tessuto sociale.
Nello stesso decennio inizia l’impegno per lo sviluppo di strumentazione e metodi d’indagine non distruttiva basati sull’uso di tecniche avanzate di spettroscopia e diffrazione X per effettuare l’analisi chimico-fisica “in situ” di beni culturali e materiale archeologico. Si tratta del progetto LANDIS grazie al quale sono stati analizzati reperti come i rotoli del Mar Morto e il Tesoro di Misurata. Nel panorama dell’impegno europeo si realizza la collaborazione per la costruzione in Svezia del più grande acceleratore per neutroni il progetto ESS, a Bucarest per la costruzione dell’Extreme Light Infrastructure (ELI-NP) e a Praga e per la costruzione di un centro di applicazione di fasci accelerati da laser per uso medico il progetto ELIMed.
Inoltre in questi anni i LNS hanno intrapreso una lunga e impegnativa serie di iniziative dedicate al coinvolgimento delle scuole, delle istituzioni e della società per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica.
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