L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha sottoscritto, assieme alle altre Istituzioni che hanno aderito all’iniziativa, la Road Map 2014-2018 per la realizzazione, attraverso linee di azioni comuni con gli Atenei e gli Enti di Ricerca, di una via italiana all’Open Access, cioè al libero accesso alla produzione scientifica, per favorire l’internazionalizzazione delle ricerche nazionali.
In questa direzione, è stato deciso di adottare sia politiche istituzionali per l’accesso aperto, sia il deposito dei prodotti della ricerca nei repository (archivi) istituzionali, attraverso un’azione di coordinamento della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), in linea con le indicazioni della Commissione Europea per gli Open Research Data.
Per l’INFN, l’accordo è stato firmato nell’Aula Magna dell’Università di Messina da Giacomo Cuttone, direttore dei Laboratori Nazionali del Sud.
“L’open access della produzione scientifica rappresenta una grande opportunità per migliorare la circolazione e diffusione dei risultati della ricerca scientifica, – commenta Cuttone – ed è altresì un processo ineludibile che le potenzialità tecnologiche offerte dalla rete ci offrono, e che deve svilupparsi in un contesto di reciproco accordo tra la comunità scientifica e gli editori. L’esperienza maturata in questi anni dimostra che gli articoli open access hanno un maggior impatto in termini di citazioni e circolazione, elementi importanti in termini di valutazione della carriera di un ricercatore, sebbene la qualità della ricerca possa prescindere da queste valutazioni. L’idea forte è certamente l’incremento dell’efficienza delle scoperte scientifiche, in grado cioè di evitare spreco di risorse e investimenti in ricerche già acquisite e favorire l’interscambio e la disseminazione di informazioni e risultati tra le diverse comunità scientifiche”, conclude Cuttone.
L’INFN in questa direzione ha dimostrato di muoversi in anticipo. Attraverso un Memorandum of Understanding, un protocollo d’intesa, siglato nel 2013 al CERN, l’INFN rappresenta l’Italia nel consorzio europeo denominato SCOAP3 per l’accesso aperto alle più importanti riviste scientifiche nel campo della fisica delle particelle elementari.
I contenuti e le finalità di SCOAP3 per la formazione di modelli innovativi per l’accesso e la diffusione dei risultati ottenuti dalle attività di ricerca sono stati presentati alla Conferenza di Messina da Stefano Bianco dei Laboratori Nazionali di Frascati e rappresentante dell’INFN in SCOAP3.
“La grande comunità delle alte energie già da tempo ha abbracciato l’idea dell’open access come una grande occasione di sviluppo e circolazione delle idee”, sottolinea Bianco. “Le riviste tradizionali accusano ormai il peso di una tradizione che, seppur tutelando attraverso la peer-review la qualità della pubblicazione, si dimostra inadeguata all’evoluzione della ricerca. Per questa ragione, le grandi collaborazioni internazionali che lavorano al CERN, supportano e incoraggiano l’open access come strumento per la diffusione dei risultati raggiunti all’interno di tutta la comunità scientifica”, conclude Bianco.
In questo modo, si aprono nuove frontiere nel campo della produzione scientifica e nel settore delle riviste scientifiche e dei grandi editori, che se pur nella difesa delle diverse motivazioni dovranno ottemperare alle richieste del nuovo mercato della circolazione del sapere.