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VALTER BONVICINI A CAPO DELLA COMMISSIONE PER LE RICERCHE TECNOLOGICHE

Valter Bonvicini è stato nominato nuovo presidente della Commissione Scientifica Nazionale 5 (CSN5) dell’INFN, la commissione dedicata alle ricerche tecnologiche e interdisciplinari. Bonvicini subentra nell’incarico a Massimo Carpinelli neoeletto Rettore dell’Università di Sassari.
Valter Bonvicini è nato a Milano nel 1963, si è laureato in Fisica all’Università degli Studi di Milano e dal 1994 è ricercatore INFN della sezione di Trieste. Nel corso sua attività di fisico sperimentale si è dedicato principalmente allo sviluppo di rivelatori per esperimenti di fisica delle particelle e di fisica astroparticellare, con particolare riguardo per gli esperimenti dedicati alla ricerca di antimateria nella radiazione cosmica, e allo studio della composizione isotopica dei raggi cosmici. Si è inoltre occupato dell’applicazione ad attività interdisciplinari delle tecniche sviluppate per la fisica della alte energie e della fisica della astroparticelle: come in fisica medica (imaging diagnostico), dosimetria a bordo di stazioni orbitanti nello spazio, effetti della radiazione cosmica sul sistema visivo e nervoso umano. Nel corso della sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi di responsabilità all’interno dei progetti e delle collaborazioni scientifiche.  È autore o coautore di oltre 280 pubblicazioni tra articoli su riviste internazionali con peer review, atti di conferenze e altri lavori.

IL CERN FESTEGGIA 60 ANNI

8701973-A5-at-72-dpiCOMUNICATO STAMPA: Oggi il CERN spegne sessanta candeline: sono, infatti, trascorsi sessant’anni da quel 29 settembre del 1954, quando dodici Paesi, tra cui l’Italia, fondarono ufficialmente a Ginevra l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (il CERN), destinata a diventare il più grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo. Da allora il CERN ne ha percorsa molta di strada. Ha prodotto risultati fondamentali per il progredire della nostra conoscenza. Ma non è una storia solo di conquiste scientifiche: lo sforzo che è stato compiuto per realizzare acceleratori di particelle sempre più potenti e rivelatori sempre più precisi ha prodotto ricadute tecnologiche e applicazioni dal forte impatto sulla società e sulla nostra vita quotidiana. Il CERN, che oggi conta 21 stati membri e migliaia di scienziati di oltre 100 nazionalità diverse, è anche esempio di come la scienza rappresenti un fertile terreno di dialogo e di collaborazione.

Alla cerimonia, che si svolgerà oggi a partire dalle ore 15.00 (http://webcast.web.cern.ch/webcast/), per l’Italia saranno presenti Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), l’Ambasciatore Maurizio Enrico Serra, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali di Ginevra, e Fernando Ferroni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).

“Il CERN è nato come prospettiva di rilancio per l’Europa straziata del dopoguerra, grazie alla lungimirante visione di un gruppo di scienziati, tra cui il nostro Edoardo Amaldi, che giocò un ruolo fondamentale”, ricorda Fernando Ferroni. “Negando ogni possibile coinvolgimento in ricerca militare, il laboratorio rappresenta uno dei semi della cooperazione tra Paesi che ha portato alla nascita dell’Unione Europea. Grazie al lavoro dei ricercatori di un numero sempre crescente di Paesi, il CERN è diventato un centro di eccellenza e oggi, a sessant’anni dalla sua fondazione, è il più grande e prestigioso laboratorio internazionale del mondo. Un esempio per tutta la scienza”, conclude Ferroni.

Tra i tanti risultati raggiunti dalla comunità scientifica del CERN, alcune scoperte hanno notevolmente migliorato la comprensione delle leggi fondamentali della natura e spinto in avanti le tecnologie. Dalla scoperta delle particelle mediatrici della forza debole, i bosoni W e Z, premiata con il Nobel a Carlo Rubbia e Simon van der Meer nel 1984, all’invenzione del World Wide Web da parte di Tim Berners-Lee nel 1989. Dallo sviluppo di un rivoluzionario rivelatore di particelle, opera di Georges Charpak che per questo vinse il Nobel nel 1992, alla più recente scoperta del bosone di Higgs nel 2012 da parte degli esperimenti ATLAS e CMS, che ha dimostrato l’esistenza del meccanismo di Brout-Englert-Higgs, e che è valsa il Nobel a Peter Higgs e François Englert nel 2013. Oggi al CERN è operativo il più potente acceleratore di particelle al mondo, LHC (Large Hadron Collider), che rientrerà in funzione il prossimo anno, potenziato in modo da lavorare a energie mai raggiunte prima: i fisici potranno così continuare a cercare risposte ad alcune delle domande più fondamentali sull’universo.

L’INFN, che ha partecipato alle attività e alle ricerche del CERN fin dalla sua nascita, dopo Milano, Pistoia e Torino, festeggerà i 60 anni del laboratorio anche con una mostra al Festival della Scienza di Genova, dal 24 ottobre al 2 novembre. Meet LHC - 60 anni di Italia al CERN, che sarà visitabile gratuitamente nella centralissima piazza de’ Ferrari, offrirà ai visitatori l’occasione di approfondire, attraverso un percorso fotografico, la storia del laboratorio e l’importante contributo che l’Italia, grazie all’INFN, ha fornito per il raggiungimento dei suoi successi. Sempre nell’ambito del Festival della Scienza di Genova, a contorno della mostra, altri due eventi celebreranno l’anniversario del CERN. Il 24 ottobre, durante la serata inaugurale, sarà proiettato in anteprima in Italia il film Particle Fever, alla presenza del presidente dell’INFN, Fernando Ferroni, che introdurrà il lungometraggio e lo commenterà con il pubblico. Il 31 ottobre, invece, la conferenza Macchina del Tempo sarà il momento per raccontare la storia di LHC e l’impatto che la ricerca in fisica fondamentale ha sulla società. Saranno presenti in sala la fisica Fabiola Gianotti, che il 4 luglio del 2012 ha partecipato all'annuncio della scoperta del bosone di Higgs, Sergio Bertolucci, direttore di ricerca del CERN, Antonio Zoccoli, vicepresidente dell’INFN, Maurizio Biasini, addetto scientifico presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a Ginevra, Vincenzo Giori, amministratore delegato di ASG e Sandro Rossi, segretario generale e direttore tecnico del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia. [c.p.]

ALBERTO MASONI NUOVO DIRETTORE DELL'INFN DI CAGLIARI

Alberto Masoni è il nuovo direttore della sezione di Cagliari dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Masoni, nato a Cagliari nel 1961, è stato eletto dal Consiglio Direttivo dell'INFN e entra formalmente in carica dal 26 settembre, sostituendo il direttore uscente Biagio Saitta. Masoni si è laureato in Fisica nel 1984 all'Università di Cagliari, lavora all'Infn dal 1985, dove è dirigente di ricerca dal 2007.

Alberto Masoni ha cominciato la sua attività di ricerca collaborando con il Cern di Ginevra che prosegue tuttora coordinando, dal 2000, l’attività del gruppo di Cagliari impegnato nell’esperimento ALICE dell’acceleratore di particelle LHC. Autore di circa 280 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, collabora, dal 2000, al coordinamento di grandi iniziative nazionali e internazionali nei settori del grid computing (Worldwide LHC Computing Grid, INFN-Grid e Eu India Grid) e delle infrastrutture digitali per la ricerca.

È stato responsabile scientifico di “Cybersar”, progetto di eccellenza del Programma Operativo Nazionale per la Ricerca del MIUR dedicato alla realizzazione di una cyber-infrastructure per le Università e i Centri di Ricerca della Sardegna (2007-2009). Attualmente coordina il progetto e-INIT del Ministero degli Esteri, selezionato tra i sei progetti di grande rilevanza nell’ambito del Programma di Cooperazione Scientifica e Tecnologica Italia-India.[e.c] 

I SESSANT'ANNI DEL CERN A TORINO

La Sezione INFN di Torino celebra la ricorrenza dei 60 anni della fondazione del CERN di Ginevra, avvenuta il 29 settembre 1954, con due eventi: a partire dal 26 settembre e fino al 10 ottobre, la mostra fotografica CERN: 60 anni di scienza in immagini, e lo spettacolo Dialogo su una simmetria perduta. Sonata per la particella di Higgs, la cui prima è in programma sempre il 26 settembre. Entrambi gli eventi avranno luogo presso il Rettorato dell’Università degli Studi di Torino.

PATRIZIO ROVERSI A BOLOGNA PER LA NOTTE DEI RICERCATORI

roversiA Bologna la #Notte Europea dei #Ricercatori chiuderà con una conferenza-spettacolo condotta da Patrizio Roversi. Giovanni Bignami (Presidente INAF), Alessandra Bonoli (Università di Bologna, Coordinatrice dell'Integrated Research Team "Alma Low Carbon") e Antonio Zoccoli (vicepresidente dell'INFN) dialogheranno di cosmologia, astrofisica e scienze ambientali, accompagnati da video, letture e dalla narrazione per immagini della sand-artist Rosella Milencio.


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