Boom di visitatori e scuole alla mostra INFN-MUSE Quanto. La rivoluzione in un salto, che saluta il pubblico segnando oltre 100.000 presenze
La meccanica quantistica si conferma come uno degli argomenti scientifici più pop: capace di far breccia nel grande pubblico, di incuriosire, conquistare e appassionare tutti e tutte, anche i più giovani, nonostante, o forse proprio per, la sua complessità e le sue bizzarrie.
Con i suoi oltre 100.000 visitatori e visitatrici, la mostra “Quanto. La rivoluzione in un salto”, dedicata proprio all’affasciante teoria che ha rivoluzionato la scienza, la tecnologia e anche la cultura, e realizzata dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal MUSE Museo delle Scienze di Trento, ha così chiuso i battenti il 15 giugno, dopo sei mesi di apertura al MUSE, segnando un grande successo di pubblico, tra cui moltissime scuole.
Dedicata alla teoria che ha capovolto il nostro modo di comprendere l’universo e aperto la strada a un futuro prima inimmaginabile, la mostra è stata inaugurata il 6 dicembre 2023 e si è conclusa il 15 giugno 2024. Nell’arco di questi sei mesi, “Quanto” ha accompagnato il pubblico, dal più consapevole al più inesperto, in un racconto della meccanica quantistica che lega i due mondi di cui la fisica fondamentale e la comunità di ricerca dell’INFN si occupano: il microcosmo delle particelle e il macrocosmo dell’universo.
Il percorso della mostra, tra scenografiche proiezioni e installazioni multimediali interattive e immersive, sarà il punto di partenza per ulteriori attività e manifestazioni durante il 2025, anno in cui si celebrerà il centenario della nascita della meccanica quantistica. Un cammino che dalla separazione tra i macrocosmi e i microcosmi approda a una nuova visione dell’universo, più controintuitiva e lontana dalla nostra percezione ma aperta a nuove possibilità per la ricerca scientifica e tecnologica.
“Siamo molto soddisfatti del successo di pubblico ottenuto dalla mostra Quanto e del riscontro da parte del mondo della scuola”, ha commentato Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN, “È la dimostrazione che il pubblico, e le nuove generazioni in particolare, hanno curiosità e desiderio di comprendere la bellezza delle leggi del cosmo e le applicazioni che da queste derivano. Le tecnologie quantistiche, seppur fondate su idee per noi controintuitive, hanno già un impatto dirompente sulla nostra quotidianità e sullo sviluppo di strumenti che stanno già potenziando la nostra capacità di comprendere la realtà”.
Sono oltre 13 000 gli studenti e le studentesse delle scuole medie e superiori che hanno seguito visite guidate e laboratori di approfondimento per avvicinarsi alla meccanica quantistica. Oltre che al pubblico generico, infatti, la mostra è stata dedicata proprio alle scuole, con l’obiettivo di far scoprire questa teoria così fondamentale per la società di oggi e quella del futuro, e così emblematica nella rappresentazione dei metodi e dei processi con cui si muove la ricerca scientifica. La mostra, infatti, affronta ampiamente il dibattito culturale mosso dall’interpretazione probabilistica della realtà quantistica, un dibattito tra menti geniali come quelle di Albert Einstein e Niels Bohr, che ha portato la meccanica quantistica a fecondi sviluppi culturali, scientifici e tecnologici.
Il MUSE, in collaborazione con l’INFN, ha celebrato la chiusura della mostra con i due eventi di chiusura che hanno visto una grande partecipazione da parte della cittadinanza: il 7 giugno, “L’universo in un quanto”, un dialogo sulla meccanica quantistica tra Antonio Zoccoli, Presidente dell’INFN e Virginia Benzi, content creator e divulgatrice @Quantum_girl_vivi, e il 15 giugno, uno spettacolo di danza con coreografie ispirate alle misteriose e sorprendenti leggi quantistiche a cura della compagnia trentina Altro Movimento.
La mostra “Quanto. La rivoluzione in un salto” è stata realizzata da INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e MUSE – Museo delle Scienze, a cura di Francesca Scianitti (INFN) e Cecilia Collà Ruvolo (INFN). La mostra è stata patrocinata da ICSC Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing.
Il progetto allestitivo è stato curato dallo studio Dotdotdot, mentre il progetto grafico da Federica Grigoletto e l'allestimento da Erich Invernizzi&Designers. Le installazioni multimediali sono a cura di INFN e l’interaction design di Dotdotdot per "Effetto fotoelettrico", "Dualismi", "Sovrapposizioni", '"Doppia Fenditura", "Buco Nero" e a cura di CamerAnebbia per "Dal Sole all'atomo" e "Messaggi nascosti". L'installazione "Buco Nero" curata, oltre che da INFN, da Fondazione Horcynus Orca e Fondazione Messina, con il contributo dei ricercatori della collaborazione scientifica Virgo e dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo EGO, è stata realizzata nell'ambito del progetto “Di Bellezza Si Vive”, selezionato dall'impresa sociale Con i Bambini per il Fondo dedicato al contrasto della povertà educativa minorile.