È salpato lo scorso lunedì, 7 ottobre, da Darwin, in Australia, un piccolo apparato INFN per la rivelazione dei raggi cosmici, la pioggia di particelle che ci investe costantemente dallo spazio. A ospitarlo l’Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Militare, ambasciatrice del Made in Italy nel mondo, attualmente impegnata nel Tour Mondiale. Lo storico veliero, partito da Genova il 1° luglio 2023, toccherà, nei prossimi mesi, i porti di Singapore, Belawan, Phuket, Mumbai, Karachi, Doha, Abu Dhabi, Muscat, Jeddah, Alessandria d'Egitto, prima di concludere il suo viaggio a Genova il 10 giugno 2025.
A bordo della nave, il rivelatore dell’INFN potrà esplorare regioni di campo geomagnetico molto diverse fra loro, e misurare il flusso dei raggi cosmici al variare della latitudine terrestre. La rotta prevede, infatti, il passaggio attraverso l'equatore nella regione di Giacarta, dove il campo geomagnetico è più intenso rispetto al suo valore medio sulla Terra, per cui si dovrebbe osservare una riduzione del flusso di raggi cosmici che raggiungono la
superficie terrestre, perché composti in gran parte di particelle dotate di carica.
Durante il primo mese di navigazione, sarà Davide Serini, ricercatore della sezione INFN di Bari, ad accompagnare il rivelatore di raggi cosmici nel suo viaggio. Incaricato di monitorare la raccolta dei dati, Davide sarà la voce narrante delle prime miglia di questa fantastica missione scientifica, perché protagonista di “un diario di bordo” sulla pagina Instagram dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (@infn_insights). Il diario ci terrà aggiornati fino al 24 ottobre, data in cui il Vespucci approderà a Singapore e Davide concluderà il suo viaggio a bordo del veliero. Di lì in avanti, l’apparato proseguirà da solo al largo di due continenti, senza assistenza e con scarsa connessione a internet, per cui i dati raccolti lungo il tragitto saranno disponibili solo una volta che la nave sarà rientrata in Italia. Ad analizzare i dati, saranno poi i ricercatori della sezione INFN di Bari, che hanno anche ideato e messo a punto il rivelatore. L’apparato, costituito da contatori a scintillazione, i cui segnali al passaggio delle particelle sono letti da speciali fotomoltiplicatori al silicio, è stato installato sul Vespucci a Darwin dai ricercatori Fabio Gargano, Leonardo Di Venere e Davide Serini, coordinati da Mario Nicola Mazziotta.