COMUNICATI STAMPA 2025

DALLA FISICA DELLE PARTICELLE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: AL VIA LE SELEZIONI PER IL SUMMER CAMP DELL’INFN

immagine del Summer Camp INFN 2025

Sono aperte le candidature per la prima edizione dell’INFN STEAM Summer Camp, un campo estivo nazionale realizzato dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e rivolto a studentesse e studenti delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II grado italiane o degli istituti italiani all’estero. Partner del progetto sono Fondazione ICSC -Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data and Quantum Computing e Cineca.

L’INFN STEAM Summer Camp si terrà dal 13 al 17 luglio a Bertinoro (FC) e sarà l’occasione per studenti da tutta Italia di entrare in contatto e di approfondire i temi della fisica delle particelle, del supercalcolo e dell’intelligenza artificiale, ma anche di imparare nuove strategie comunicative che mettono insieme storytelling, fumetti, giochi e scienza. Sarà un’opportunità per scoprire la sinergia tra scuola e industria, ma anche di lasciarsi ispirare dal mondo della ricerca scientifica.

Sono 45 i posti messi a bando dall’INFN a cui si può accedere attraverso una selezione che si baserà sulla lettera di presentazione dello studente o della studentessa da parte di un docente e un video di massimo 2 minuti in cui la candidata o il candidato dovranno raccontare il loro interesse per la scienza e la tecnologia e le motivazioni per cui vorrebbero partecipare all’INFN STEAM Summer Camp.

Le domande di partecipazione al concorso devono essere compilate e trasmesse all'INFN per via telematica tramite il sito internet https://reclutamento.dsi.infn.it (bando 27537) entro e non oltre il 31 marzo 2025 (ore 23:59:59). La domanda dovrà essere accompagnata da un video inedito di due minuti nel quale il candidato o la candidata descriveranno loro stessi, il loro interesse nella scienza e nella tecnologia e i motivi per cui intendono partecipare al Camp, da caricare sulla seguente pagina web: https://agenda.infn.it/event/44481/

Inoltre, la docente o il docente indicato come contatto nella procedura telematica di presentazione delle domande dovrà inviare la lettera di presentazione della studentessa o dello studente entro il 10 aprile 2025 (ore 23:59:59).

L’INFN STEAM Summer Camp è un progetto realizzato attraverso il Comitato di Coordinamento della Terza Missione (CC3M) dell’INFN che sostiene i progetti di Public Engagement promossi dalla comunità di ricerca grazie a un processo di peer-review interno.  Il progetto è patrocinato da MUR – Ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bertinoro.

Maggiori informazioni sulla pagina web dedicata e nel bando pubblicato.

 

KM3NET RIVELA IL NEUTRINO PIÙ ENERGETICO MAI OSSERVATO

NatureCover 13 February 2025 aIl grande telescopio sottomarino che studia l’universo dagli abissi del Mar Mediterraneo  ha misurato il segnale prodotto da un neutrino cosmico dell’energia record di circa 220 PeV.  Il risultato è pubblicato su Nature ed è presentato dalla Collaborazione scientifica KM3NeT nel corso di un evento congiunto in diretta da Roma-Parigi-Amsterdam

Uno straordinario evento, compatibile con un neutrino dell’energia stimata di circa 220 PeV (220 x 1015 elettronvolt o 220 milioni di miliardi di elettronvolt), è stato rivelato il 13 febbraio 2023 dal rivelatore ARCA del telescopio sottomarino per neutrini KM3NeT.
Questo evento, denominato KM3-230213A, è il neutrino più energetico mai osservato e fornisce la prima prova che nell’universo vengono prodotti neutrini di energie così elevate.
Dopo un lungo e accurato lavoro di analisi e interpretazione dei dati sperimentali, oggi, 12 febbraio 2025, la Collaborazione scientifica internazionale KM3NeT riporta i dettagli di questa fantastica scoperta in un articolo pubblicato su Nature, e nel corso di un evento trasmesso in diretta dalle sedi dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, tra i fondatori e principali contributori del progetto, a Roma, del CNRS Centre National de la Recherche Scientifique a Parigi e di Nikhef National Institute for Subatomic Physics ad Amsterdam.

“KM3NeT ha iniziato a sondare un intervallo di energia e sensibilità in cui i neutrini rivelati potrebbero avere origine da fenomeni astrofisici estremi. Questa prima rivelazione in assoluto di un neutrino di centinaia di PeV apre un nuovo capitolo nell’astronomia con neutrini e una nuova finestra di osservazione sull’universo”, commenta Paschal Coyle, ricercatore del CNRS – Centre de Physique des Particules de Marseille, Francia, e coordinatore della Collaborazione KM3NeT al momento della rivelazione.

Un inedito messaggero cosmico da territori ancora inesplorati
L’universo ad alta energia è il regno di eventi cataclismatici, come l’accrescimento di buchi neri supermassicci al centro delle galassie, le esplosioni di supernova, i lampi di raggi gamma, tutti eventi ancora non completamente compresi. Questi potenti acceleratori astrofisici generano flussi di particelle chiamati raggi cosmici. I raggi cosmici di più alta energia possono interagire con la materia o con i fotoni attorno alla sorgente, per produrre neutrini e fotoni. Oppure, viaggiando nello spazio, possono interagire anche con i fotoni della radiazione cosmica di fondo a microonde che permea l’universo fin dai suoi albori, dando origine ai cosiddetti ‘neutrini cosmogenici’ estremamente energetici.

I neutrini sono tra le particelle elementari più misteriose. Hanno una massa piccolissima, quasi nulla, non hanno carica elettrica e interagiscono solo debolmente con la materia. Per queste loro caratteristiche sono messaggeri cosmici molto speciali, in grado di arrivare da molto lontano e indicarci la direzione della loro sorgente, e quindi di portare fino a noi informazioni uniche sui fenomeni astrofisici più energetici, consentendoci di esplorare i confini più remoti dell’universo.

“Questa osservazione apre la strada a molteplici interpretazioni. Il neutrino di altissima energia potrebbe provenire direttamente da un potente acceleratore cosmico. In alternativa, potrebbe essere la prima rivelazione di un neutrino cosmogenico. Sulla base di un singolo evento è difficile trarre conclusioni sull’origine del neutrino che lo ha prodotto, ma l’energia estremamente elevata lo colloca in una regione totalmente inesplorata, di estremo interesse per la scienza. Future osservazioni di altri eventi di questo tipo serviranno per costruire un chiaro quadro interpretativo”, spiega Rosa Coniglione, ricercatrice dell'INFN ai Laboratori Nazionali del Sud e vicecoordinatrice della Collaborazione KM3NeT al momento della scoperta.

Il segnale record KM3-230213A
Sebbene i neutrini siano la seconda particella più abbondante nell’universo dopo i fotoni, la loro interazione debole con la materia li rende molto difficili da rivelare e richiede esperimenti di grandi dimensioni come KM3NeT, che utilizza l’acqua di mare come mezzo di interazione per i neutrini. I suoi moduli ottici ad alta tecnologia rivelano la luce Cherenkov, un bagliore bluastro che si genera durante la propagazione nell’acqua delle particelle ultrarelativistiche prodotte nelle interazioni dei neutrini. Il segnale rivelato è stato identificato come un singolo muone che ha attraversato l’intero rivelatore, inducendo segnali in più di un terzo dei suoi sensori. L’inclinazione della sua traiettoria combinata con la sua enorme energia fornisce una prova convincente che il muone ha avuto origine da un neutrino cosmico che ha interagito nelle vicinanze del rivelatore.

“Per determinare la direzione e l’energia di questo neutrino è stata necessaria una calibrazione precisa del telescopio e sofisticati algoritmi di ricostruzione della traccia. Inoltre, questa straordinaria rivelazione è stata ottenuta con solo un decimo della configurazione finale del rivelatore, dimostrando il grande potenziale del nostro esperimento per lo studio dei neutrini e per l’astronomia con neutrini”, commenta Aart Heijboer, ricercatore di Nikhef National Institute for Subatomic Physics, Paesi Bassi, e physics and software manager di KM3NeT al momento della rivelazione.

Il potenziamento in corso dell’infrastruttura KM3NeT con unità di rivelazione aggiuntive e l’acquisizione di nuovi dati miglioreranno la sua sensibilità e accresceranno la sua capacità di individuare le sorgenti dei neutrini cosmici, rendendolo un importante strumento per l’astronomia multimessaggera.

La grande infrastruttura di ricerca KM3NeT
Il telescopio per neutrini KM3NeT, attualmente in costruzione, è una gigantesca infrastruttura in acque profonde distribuita su due rivelatori ARCA e ORCA.
Il rivelatore KM3NeT/ARCA (Astroparticle Research with Cosmics in the Abyss) è dedicato principalmente allo studio dei neutrini di più alta energia e delle loro sorgenti nell’universo. Si trova a 3450 m di profondità, a circa 80 km al largo della costa di Portopalo di Capo Passero, in Sicilia. Le sue unità di rivelazione (detection unit, DU) alte 700 m sono ancorate al fondale marino e posizionate a circa 100 m di distanza l’una dall’altra. Ogni DU è dotata di 18 moduli ottici digitali (Digital Optical Module, DOM), ciascuno contenente 31 fotomoltiplicatori (photomultiplier). Nella sua configurazione finale, ARCA comprenderà 230 DU. I dati raccolti vengono trasmessi tramite un cavo sottomarino alla stazione di terra dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN.
Il rivelatore KM3NeT/ORCA (Oscillation Research with Cosmics in the Abyss) è ottimizzato per studiare le proprietà fondamentali dei neutrini. Si trova a una profondità di 2450 m, a circa 40 km dalla costa di Tolone, Francia. Sarà composto da 115 DU, ciascuna alta 200 m, e distanziate fra loro di 20 m. I dati raccolti da ORCA vengono inviati alla stazione di terra di La Seyne Sur Mer.

“Le dimensioni di KM3NeT, che nella sua configurazione finale occuperà il volume di oltre un chilometro cubo per un totale di circa 200.000 fotomoltiplicatori, e la sua collocazione in un luogo estremo come gli abissi del Mar Mediterraneo, dimostrano gli straordinari sforzi sperimentali che sono necessari per far progredire l’astronomia dei neutrini e la fisica delle particelle. La rivelazione di questo evento è il risultato di un enorme impresa collaborativa di molti gruppi internazionali”, commenta Miles Lindsey Clark, KM3NeT technical project manager al momento della rivelazione.

La Collaborazione KM3NeT riunisce oltre 360 ​​scienziate e scienziati, ingegneri, tecnici e studentesse e studenti di 68 istituzioni da 21 paesi di tutto il mondo. Il contributo dell’Italia è coordinato dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che vi partecipa con gruppi di ricerca attivi presso i Laboratori Nazionali del Sud e le Sezioni di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova e Roma e il gruppo collegato di Salerno, in collaborazione con i corrispondenti atenei: Politecnico di Bari, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Università di Catania, Università degli Studi di Genova, Università Federico II di Napoli, Università degli Studi di Firenze, Università della Campania Luigi Vanvitelli, Università degli Studi di Padova, Sapienza Università di Roma e Università degli Studi di Salerno.

L’Italia e l’INFN in KM3NeT

“Lo straordinario risultato di KM3NeT apre prospettive scientifiche davvero affascinanti, e premia il grande impegno della nostra comunità. Dimostra anche il valore che gli investimenti in infrastrutture di ricerca sono in grado di generare. Investimenti che l’INFN ha potuto realizzare nel progetto KM3NeT grazie al Ministero dell’Università e della Ricerca e alla Regione Siciliana, che oggi ringraziamo per il loro supporto”, sottolinea Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN. “La gigantesca infrastruttura sottomarina KM3NeT continuerà a crescere e ad accrescere così il suo già grande potenziale di scoperta grazie al progetto KM3NeT4RR, finanziato con i fondi PNRR riservati dal MUR al potenziamento delle infrastrutture di ricerca”, conclude Zoccoli.

L’INFN è tra i principali enti che partecipano alla Collaborazione KM3NeT. Sin dagli anni ’90 del secolo scorso, l’INFN ha avuto un ruolo guida nello sviluppo dell’astronomia con neutrini nel Mediterraneo, con l’esperimento ANTARES e l’esteso programma di ricerca e sviluppo del progetto NEMO. Le responsabilità italiane in KM3NeT includono la realizzazione della stazione di terra di ARCA e la progettazione dell’infrastruttura sottomarina. Contributi sostanziali sono stati forniti con la progettazione di elementi cruciali del telescopio sottomarino, con un articolato programma di attività di simulazione e analisi dei dati, e inoltre con un enorme contributo alla costruzione dell’apparato, attività a cui concorrono tutti i gruppi italiani, e che si concentra in particolare nei siti di integrazione dei Laboratori Nazionali del Sud e del laboratorio CAPACITY a Caserta. Numerosi sono anche gli incarichi apicali e di responsabilità ricoperti nel tempo da molti italiani e italiane.

“L’eccezionale risultato mostra il grande potenziale di scoperta di KM3NeT e il valore delle scelte fatte, sia sulle soluzioni tecnologiche sia sul sito di installazione in Sicilia, nel cuore del Mar Mediterraneo, dove è possibile avere un’ampia e unica visione del cielo galattico. Per la realizzazione del telescopio e per il suo prossimo completamento è determinante il contributo dell’Unione Europea, anche con fondi PON del MUR e POR della Regione Siciliana e dei fondi PNRR. L’infrastruttura di ricerca KM3NeT continuerà ad ampliarsi e a realizzare nuove scoperte, portando la Sicilia e l’Italia al centro del panorama scientifico internazionale”, commenta Giacomo Cuttone, responsabile nazionale INFN del progetto KM3NeT.

L’infrastruttura di ricerca KM3NeT è inserita nella Roadmap di ESFRI, lo European Strategy Forum on Research Infrastructures, nel Piano Nazionale delle Infrastrutture di Ricerca (PNIR) e nel piano delle Infrastrutture di Ricerca (IR) della Regione Siciliana. Lo sviluppo dell’infrastruttura italiana è stato possibile grazie alla guida e al supporto dell’INFN con fondi FOE Fondo Ordinario degli Enti di Ricerca del MUR Ministero della Ricerca e dell’Università, e a diversi programmi nazionali di finanziamento: PON (KM3NeT_IT e PACK) e POR della Regione Siciliana (Progetto IDMAR), nonché a progetti di Design e Preparatory Phase finanziati dalla Comunità Europea, e al coinvolgimento di moltissime aziende italiane nel settore della meccanica, dell’elettronica, dell’imaging e, più in generale, delle tecnologie sottomarine. L’INFN, tramite i finanziamenti PON KM3NeT_IT e PACK e POR Regione Siciliana (Progetto IDMAR), ha già effettuato investimenti per la costruzione di ARCA per 95 milioni di euro. In particolare, grazie al progetto IDMAR è stato dato un impulso decisivo alla realizzazione della prima fase del telescopio e alla sua predisposizione per il completamento finale. Grazie al finanziamento di ulteriori 67 milioni di euro, su fondi PNRR della Missione 4 coordinata dal MUR dedicati al potenziamento di grandi infrastrutture di ricerca, l’infrastruttura ARCA potrà espandersi fino a diventare il più grande telescopio per neutrini al mondo.

 

 

 

 

 

 

LA MEDAGLIA GALILEO GALILEI 2025 A PIERRE SIKIVIE E LEONARD SUSSKIND

GGI2025 1AI fisici Pierre Sikivie e Leonard Susskind sono stati insigniti della Medaglia Galileo Galilei 2025, premio assegnato ogni due anni dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) con il Galileo Galilei Institute (GGI), il suo Centro Nazionale per la Fisica Teorica in partnership con l’Università di Firenze, a ricercatori e ricercatrici che hanno dato un contributo eccezionale al progresso delle ricerche in fisica teorica.

Il Premio, annunciato oggi 15 febbraio, nella ricorrenza del compleanno del grande scienziato Galileo Galilei, è stato assegnato a Leonard Susskind e Pierre Sikivie “per il loro lavoro che rappresenta i persistenti sforzi dell’umanità per vedere e comprendere ciò che può sembrare invisibile, rivelando nel processo profonde connessioni tra le scale più grandi e più piccole della Natura.”

In particolare, Pierre Sikivie ha fornito contribuiti pionieristici alla nostra comprensione del cosmo, come fece Galileo Galilei, per cercare di rendere visibile l'“assione invisibile”.

Gli assioni sono ipotetiche particelle inizialmente introdotte per risolvere un problema nell'ambito microscopico della teoria delle interazioni forti. Se la loro esistenza fosse confermata si potrebbe risolvere uno dei più grandi misteri del nostro universo,
ovvero si riuscirebbe a dare un volto alla materia oscura, e si chiarirebbe anche un mistero fondamentale che riguarda i quark del mondo subatomico.

Il lavoro di Leonard Susskind è stato, invece, fondamentale perché ha scoperto e decifrato le sfide che i buchi neri nell'universo pongono alla natura classica e quantistica della gravità, tessendo anche profonde connessioni tra il cosmo e le particelle elementari.

“È un onore per me ricevere la Medaglia Galileo Galilei dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare,” racconta Pierre Sikivie. “Ho avuto molte occasioni di ammirare la creatività e la produttività della comunità della fisica italiana, la sua passione, lo spirito di squadra e il senso della tradizione. Pensando ai miei tanti amici italiani, il premio è particolarmente significativo per me. E naturalmente Galileo Galilei è la figura fondante del nostro campo. Grazie per questo grande premio!”

“Ho sempre ammirato Galileo Galilei per il modo in cui è stato in grado di trarre le conclusioni più profonde e di vasta portata dalle idee più semplici. Da questo punto di vista era simile ad Albert Einstein” commenta Leonard Susskind. “È quindi una meravigliosa emozione ricevere la medaglia che porta il suo nome.”

“Il premio di quest'anno mette in luce le profonde connessioni tra microcosmo e macrocosmo, che hanno origine dall'esplorazione dei misteri delle interazioni fondamentali e collegano la fisica delle particelle all'astrofisica e alla cosmologia,” commenta Fulvio Piccinini, direttore del GGI, congratulandosi con i vincitori. “Il lavoro di Sikivie sugli assioni è stato fondamentale sia per illustrare il ruolo di queste particelle come candidati per la soluzione del problema della materia oscura nell'Universo sia per individuare nuovi metodi di indagine per la loro rivelazione sperimentale. D’altro canto, Susskind ha fornito contributi fondamentali allo studio degli aspetti quantistici dei buchi neri, rivelando connessioni profonde tra fisica delle interazioni fondamentali, informazione quantistica e complessità.”

Pierre Sikivie è professore emerito del Dipartimento di Fisica dell'Università della Florida. Nato in Belgio, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Yale e lavorato presso l'Università del Maryland, SLAC e il CERN prima arrivare in Florida. È stato insignito del Premio J.J. Sakurai per la Fisica Teorica dell'American Physical Society ed è socio dell'American Association for the Advancement of Science.

Leonard Susskind è Felix Bloch professor di fisica teorica all'Università di Stanford. È membro dell'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti e dell'Accademia Americana delle Arti e delle Scienze, membro associato della facoltà del Perimeter Institute for Theoretical Physics canadese e professore emerito del Korea Institute for Advanced Study.

Il premio Medaglia Galileo Galilei
Il premio Medaglia Galileo Galilei è stato istituito nel 2018 dall’INFN in onore di Galileo Galilei (1564-1642), padre fondatore del metodo scientifico e della fisica moderna, in occasione della trasformazione del GGI in Centro Nazionale di Studi Avanzati dell’INFN, in partnership con l’Università di Firenze. La Medaglia Galileo Galilei viene assegnata ogni due anni, a partire dal 2019, da un apposito comitato di selezione internazionale nominato dall’INFN. La medaglia viene assegnata al massimo a tre scienziati che nei 25 anni precedenti alla data del premio hanno conseguito rilevanti risultati nel campo della fisica teorica delle interazioni fondamentali tra particelle elementari, inclusa la gravità e i fenomeni nucleari.
I componenti del comitato di selezione per la Medaglia Galileo Galilei 2025 sono Eliezer Rabinovici (Hebrew University - chair), Sally Dawson (Brookhaven National Lab), Juan Martin Maldacena (Institute for Advanced Study), Mikhail Shifman (University of Minnesota), Michael Turner (University of Chicago).

La Medaglia Galileo Galilei 2023 è stata assegnata a Zvi Bern, Lance Dixon e David Kosower “per lo sviluppo di potenti metodi per il calcolo perturbativo di alto ordine nella teoria quantistica dei campi.” Mentre, La Medaglia Galileo Galilei 2021 è stata assegnata ad Alessandra Buonanno, Thibault Damour e Frans Pretorius “per la comprensione fondamentale delle sorgenti di radiazione gravitazionale attraverso tecniche analitiche e numeriche complementari, che hanno permesso di fare previsioni che sono state confermate dalle osservazioni delle onde gravitazionali e che ora sono strumenti chiave in questa nuova branca dell'astronomia.” E il vincitore della Medaglia Galileo Galilei 2019 è Juan Martin Maldacena “per le sue idee pionieristiche nella fisica teorica, e in particolare per la scoperta della dualità tra gravità e teoria quantistica dei campi, con implicazioni di vasta portata.”

La Medaglia
La Medaglia Galileo Galilei è stata realizzata da un famoso laboratorio fiorentino, Picchiani&Barlacchi, che ha una tradizione ultracentenaria di produzione di medaglie artistiche e commemorative, targhe e trofei. Nel laboratorio la lavorazione dei prodotti segue metodi tradizionali, quali il disegno, la creazione del modello in gesso, la fusione e la rifinitura del modello, la riduzione a pantografo, la produzione del punzone e del conio.

Il GGI
Il Galileo Galilei Institute è il primo centro europeo nato con l’obiettivo di ospitare programmi di ricerca avanzati a lungo termine, dedicati alla fisica teorica delle interazioni fondamentali. Ha sede a Firenze, sulla collina di Arcetri, sito storicamente rilevante per la fisica e l’astronomia dove Galilei trascorse gli ultimi anni della sua vita. Il GGI, che è il Centro Nazionale di Studi Avanzati dell'INFN, organizza annualmente scuole di dottorato dedicate alla teoria dei campi e delle stringhe, alla fisica teorica delle interazioni fondamentali, alla fisica teorica nucleare e adronica, alla teoria statistica dei campi e alla fisica astroparticellare, cosmologia e gravitazione

AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL CERTAMEN DI FISICA E MATEMATICA “LEONARDO DA VINCI”

immagine del concorso di ScienzaPerTutti INFN per il 2025Iscrizioni aperte fino al 15 marzo 2025 per studenti del V anno delle scuole superiori: in premio ai primi tre classificati €1000, €800 e €500.

Dopo il successo dell’anno scorso, arriva quest’anno la seconda edizione del Certamen nazionale fisico-matematico “Leonardo da Vinci”, organizzato dall’I.I.S.S. Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie (LE) in collaborazione con l’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Il concorso, finanziato dall’INFN e patrocinato da Regione Puglia, Università del Salento, Provincia di Lecce, e Comune di Maglie, ha l’obiettivo di riconoscere il merito scolastico e valorizzare l'eccellenza nell'area fisico-matematica degli studenti delle scuole superiori.

Al certamen possono partecipare studentesse e studenti del V anno (e IV anno dei percorsi quadriennali) che abbiano conseguito negli ultimi due anni una votazione media di 9/10 in matematica, fisica e scienze naturali, e di almeno 8/10 in tutte le restanti discipline. In base alle medie scolastiche conseguite nei primi quattro anni del corso di studi (tre anni per i percorsi quadriennali), saranno selezionati 80 partecipanti che si sfideranno in una prova di matematica e fisica. Ai primi tre classificati saranno assegnati premi in denaro pari a €1000, €800 e €500.

La prova verterà su argomenti inclusi nei programmi di matematica e di fisica degli istituti secondari di II grado e sarà formulata da ricercatori e ricercatrici dell’INFN. Si svolgerà il 5 maggio 2025 all’I.I.S.S. Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie, che ospiterà anche la cerimonia di premiazione, prevista in data da definirsi, tra fine maggio e inizio giugno.  Le spese di viaggio, vitto e alloggio per la partecipazione alla prova e alla cerimonia di premiazione di studenti e docenti saranno a carico dell’organizzazione.

Per iscrivere le studentesse e gli studenti, le scuole dovranno versare una quota di partecipazione e far pervenire le domande entro e non oltre il 15 marzo 2025. Per maggiori informazioni si invita a consultare il bando e il regolamento di concorso al link di seguito.

Per maggiori informazioni: https://liceodavincimaglie.edu.it/index.php/10-notizie/4762-certamen-fisico-matematico-leonardo-da-vinci