GLI ESPERIMENTI ATLAS E CMS PRESENTANO LO STATO ATTUALE DELLA RICERCA DELL’HIGGS

Dichiarazione di Fernando Ferroni, presidente INFN "Questo risultato, certamente significativo anche se non definitivo, è stato conseguito da esperimenti guidati da italiani che, al pari di quelli che dirigono tutti gli altri esperimenti di LHC, vengono dalla grande fucina dell'INFN, dalla scuola italiana di fisica. E' la dimostrazione che, in questa disciplina, siamo in grado di competere ad altissimo livello nel mondo attraverso professionisti stimati in ambito internazionale e chiamati a dirigere le ricerche di punta della fisica contemporanea. Il 20 dicembre avremo la fortuna di poter far incontrare con il pubblico di Milano, i cinque coordinatori degli esperimenti di LHC, tutti italiani, assieme al direttore della ricerca scientifica del CERN, anche lui ex vicepresidente dell'INFN".

TRADUZIONE DEL COMUNICATO STAMPA DEL CERN A CURA DELL'INFN

 Gli esperimenti ATLAS e CMS presentano lo stato attuale della ricerca dell'Higgs 13 dicembre, 2011. In un seminario tenutosi oggi al CERN, le collaborazioni ATLAS e CMS hanno presentato lo stato della ricerca del bosone di Higgs secondo il Modello Standard delle particelle elementari. I risultati dei due esperimenti sono basati sull'analisi di una quantità di dati molto più consistente di quella presentata alle conferenze estive, una mole tale da segnare un deciso passo avanti nella ricerca del bosone di Higgs, ma non sufficiente a permettere di fare affermazioni conclusive sull'esistenza o non esistenza dell'elusivo Higgs. La conclusione principale è che, se esiste, il bosone di Higgs secondo il Modello Standard ha una massa inclusa con maggiore probabilità nell'intervallo 116-130 GeV per l'esperimento ATLAS e 115-127 GeV per CMS. Entrambi gli esperimenti hanno osservato in questa regione di massa segnali indicativi, ma non ancora sufficientemente forti da permettere la rivendicazione di una scoperta. I bosoni di Higgs, se esistono, hanno una vita media breve e possono decadere in molti modi diversi. La loro scoperta consiste nell'osservazione delle particelle in cui l'Higgs decade piuttosto che sulla sua rivelazione. Sia ATLAS che CMS hanno analizzato diversi canali (modi) di decadimento, e hanno potuto osservare piccoli eccessi di eventi nella regione di massa più bassa non ancora esclusa da precedenti misure o da altri esperimenti. Presi singolarmente, nessuno di questi eccessi di eventi è statisticamente più significativo del risultato che si osserverebbe tirando un dado e ottenendo due sei di fila. L'aspetto interessante è che più misurazioni indipendenti danno indicazioni nella regione 124-126 GeV. E' decisamente troppo presto per dire se ATLAS e CMS abbiano scoperto il bosone di Higgs, ma questi risultati aggiornati stanno generando un grande interesse nella comunità dei fisici delle particelle. "Abbiamo ristretto la regione di massa più probabile per il bosone di Higgs a 116-130 GeV, e nel corso degli ultime settimane abbiamo iniziato a vedere un eccesso di eventi interessanti nel range di massa intorno a 125 GeV", ha spiegato il portavoce dell'esperimento ATLAS Fabiola Gianotti . "Questo eccesso di segnali può essere dovuto ad una fluttuazione statistica, ma potrebbe anche essere qualcosa di più interessante. Non possiamo concludere nulla in questa fase. Abbiamo bisogno di analisi maggiori e di più dati. Date le eccezionali prestazioni di LHC quest'anno, non sarà necessario aspettare a lungo per avere una quantità di dati sufficiente e questo ci consente di prevedere che il puzzle sarà risolto nel corso del 2012" "Non possiamo escludere la presenza del bosone di Higgs del Modello Standard tra i 115 e 127 GeV, a causa di un modesto eccesso di eventi in questa regione di massa, che in modo abbastanza coerente appare in cinque canali indipendenti" ha spiegato il portavoce dell'esperimento CMS, Guido Tonelli. "Questo eccesso è fortemente compatibile con un Higgs del Modello Standard con una massa intorno ai 124 GeV o al di sotto di questo valore, ma la significatività statistica non è sufficiente per trarre conclusioni. Ad oggi ciò che vediamo è  coerente sia con una fluttuazione di fondo, sia con la presenza del bosone di Higgs. Un'analisi più approfondita e i dati che questa magnifica macchina ci permetterà di raccogliere nel 2012, ci metteranno certamente in condizioni di dare una risposta". Nei prossimi mesi, entrambi gli esperimenti approfondiranno ulteriormente le singole analisi dei dati, in tempo per le conferenze invernali di fisica delle particelle previste in marzo. Tuttavia, una dichiarazione definitiva sull'esistenza o non esistenza del bosone di Higgs richiederà più dati, e sarà probabilmente possibile solo nel mesi seguenti del 2012.  Il Modello Standard è la teoria che i fisici usano per descrivere il comportamento delle particelle fondamentali e le forze che agiscono tra queste. Descrive molto bene la materia ordinaria di cui noi, e tutto ciò che è visibile nell'Universo, siamo fatti. Il Modello Standard non descrive però il 96% dell'Universo che è invisibile. Uno degli obiettivi principali del programma di ricerca LHC è proprio l'esplorazione della fisica oltre il Modello Standard, e il bosone di Higgs potrebbe essere la chiave di questa nuova ricerca. Scenari possibili l'esistenza del bosone di Higgs secondo il Modello Standard potrebbe confermare questa prima teoria avanzata nel 1960, ma il bosone di Higgs potrebbe assumere anche altre forme, descritte da teorie che vanno oltre il Modello Standard. La scoperta di un Higgs secondo il Modello Standard potrebbe comunque aprire la strada a nuova fisica, grazie a peculiarità nel comportamento di questa particella, che potrebbero emergere dopo avere studiato un gran numero di suoi decadimenti. La rivelazione di un bosone di Higgs non-Standard (diverso da quello previsto dal Modello Standard, ndt), attualmente fuori dalla portata degli esperimenti di LHC con i dati finora accumulati, aprirebbe immediatamente la porta a nuova fisica, mentre l'affermazione della non esistenza del bosone di Higgs Standard spingerebbe immediatamente verso la nuova fisica, la cui esplorazione è prevista dal programma di ricerca di LHC al raggiungimento dell'energia di progettazione, dopo il 2014. In ogni caso, che ATLAS e CMS mostrino nei prossimi mesi l'esistenza o meno del bosone di Higgs secondo il Modello Standard, il programma di LHC aprirà la strada a nuova fisica.

 


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