È stato siglato nei giorni scorsi un Protocollo di intesa tra l’INFN e l’Agenzia per la Coesione Territoriale per l’attivazione di un programma di collaborazione biennale finalizzato al rafforzamento dei sistemi innovativi regionali e nazionali e allo sviluppo delle attività collaborative tra sistema della ricerca e sistema dell’industria in coerenza con gli obiettivi della politica di coesione 2014 – 2020 e di Europa 2020 con riferimento a ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione. L’obiettivo principale è ridurre la distanza tra sistema della ricerca e sistema industriale e favorire la collaborazione tra le imprese, anche all’interno di partenariati pubblico-privati. L’intesa sottoscritta dal Direttore Generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale Maria Ludovica Agrò e dal Presidente dell’INFN Fernando Ferroni, prevede la più ampia collaborazione sui temi di competenza propria dell’INFN affinché abbiano un significativo impatto sulla società, il territorio e il suo tessuto produttivo. L’accordo definisce una collaborazione importante per il Paese, sia per incrementare la capacità di assorbimento delle nuove conoscenze per lo sviluppo d’imprenditorialità innovativa e tecnologica sia per favorire, al contempo, la diffusione di modelli formativi orientati a questa imprenditorialità. “Guardiamo con soddisfazione a questo protocollo che si inserisce nel quadro degli accordi con cui l’Agenzia intende valorizzare le reti territoriali e nazionali di eccellenza per agevolare le sinergie tra le imprese e il mondo della ricerca e sostenere politiche per l’innovazione più efficaci”, commenta Maria Ludovica Agrò, Direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale. “La fisica delle particelle ha prodotto negli ultimi 50 anni importanti applicazioni in campi molto diversi, ad esempio in medicina con la Pet e l’adroterapia, o in informatica con il web, nato nella comunità dei fisici del Cern e oggi diffuso in tutte le case. E’ quindi importante supportare questo processo e favorire l'instaurarsi di collaborazioni sempre più strette tra il mondo della ricerca e quello industriale, per rafforzare oggi e nel futuro la diffusione delle applicazioni della ricerca di base e della fisica di frontiera nella società, e quest’accordo va esattamente in questa direzione”. Commenta Fernando Ferroni presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare