Anche le onde gravitazionali sono tra le protagoniste della proposta culturale della Biennale di Architettura 2021, grazie a un ciclo di incontri organizzati da GSSI Gran Sasso Science Institute, INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed EGO European Gravitational Observatory a corollario dell’installazione Gravitational Waves Architecture curata da Eugenio Coccia, Massimo Faiferri, Giancarlo Mazzanti, Michele Punturo con Lino Cabras e Fabrizio Pusceddu, a partire dagli esiti della summer school ILS 2019 Landscapes of Knowledge del DADU dell’Università di Sassari. Gli eventi saranno trasmessi in diretta sulla pagina Facebook delle Comunità Resilienti del Padiglione Italia e rilanciati sulle pagine Facebook delle istituzioni coinvolte.
La progettazione di tutte le grandi infrastrutture, comprese quelle di ricerca, non può sottrarsi dal perseguire criteri di ottimizzazione dello spazio e di integrazione ambientale in grado di migliorare la qualità delle esperienze delle persone che vi lavorano e di valorizzare i territori e le comunità che le ospitano. A rispondere a queste esigenze è l’architettura, che oggi più che mai è impegnata a studiare soluzioni che rispondano con una sintesi sostenibile alle esigenze delle società e dell’ambiente naturale. Un approccio in evidente continuità con quello della scienza e della fisica, impegnata nella comprensione della struttura della materia e dell’universo. Non stupisce quindi che la diciassettesima edizione della Biennale di Architettura di Venezia, sostenendo una visione unitaria della cultura, apra quest’anno le porte al dialogo tra questi mondi, abbia ospitato e ospiterà nelle giornate di martedì 7 e venerdì 10 settembre tre incontri organizzati da GSSI, INFN ed EGO, durante i quali architetti, fisici, economisti si confronteranno su questioni attinenti le convergenze nei rispettivi ambiti di indagine e le grandi infrastrutture di ricerca presenti e future, analizzando il loro impatto non solo dal punto di vista scientifico ma anche industriale, economico e sociale.
Il primo degli appuntamenti previsti ha avuto luogo martedì 7 settembre, alle 14:30, presso lo spazio Peccioli del padiglione Italia. L’incontro, dal titolo “Grandi infrastrutture di ricerca, una risorsa per le comunità e i territori”, ha rappresentato un momento di riflessione sulle opportunità create dalle grandi infrastrutture di ricerca che, oltre a essere diventate risorse imprescindibili per la cosiddetta Big Science e per la produzione di nuova conoscenza scientifica, costituiscono un motore per lo sviluppo industriale, economico, culturale e sociale, in particolare delle comunità e dei territori che le ospitano. Ad essere intervenuti durante il confronto, il Presidente dell’INFN Antonio Zoccoli, Martina Dal Molin, ricercatrice presso l'area di Social Science del GSSI, e l’architetto Massimo Faiferri, docente di progettazione architettonica all’Università di Sassari.
A seguire, all’interno dello spazio Peccioli del Padiglione Italia, alle 16:30, si è svolta la tavola rotonda “Una nuova idea di spazio: un dialogo tra fisica e architettura”, con protagonisti i fisici Eugenio Coccia, rettore del GSSI, Stavros Katsanevas, direttore di EGO, e l’architetto Gonzalo Byrne, che si è concentrata sulla concezione dello spazio e del tempo, e su come questa si sia evoluta nel corso dei secoli andando a influenzare, grazie alle scoperte della fisica, l’attività e le opere dell’architettura contemporanea.
È possibile rivedere gli incontri su: https://www.facebook.com/events/1123608374832002/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3A[%7B%22surface%22%3A%22page%22%7D]%7D
A chiudere il transculturale ciclo di eventi, venerdì 10 settembre a partire dalle 11, sempre all’interno dello spazio Peccioli, sarà l’incontro “Einstein Telescope: scienza, architettura e impatto sociale della futura infrastruttura per la ricerca sulle onde gravitazionali”, durante il quale si farà il punto sull’ambizioso progetto Einstein Telescope (ET), il futuro rivelatore sotterraneo per le onde gravitazionale che promette di spingere la nostra capacità di sondare e studiare l’universo fino alle sue primissime fasi di vita. Quattro coordinatori del progetto, Marica Branchesi, professoressa dell'Area di Fisica al GSSI, Fernando Ferroni, professore e direttore dell'Area di Fisica al GSSI, Michele Punturo, coordinatore internazionale di ET e ricercatore dell’INFN, e Luca Deidda, dell’Università di Sassari che ha condotto uno studio di impatto di ET, racconteranno gli aspetti fondamentali del cammino verso la realizzazione dell’Einstein Telescope, che l’Italia si è candidata a ospitare nella ex miniera di Sos Enattos, in Sardegna.
È possibile rivedere gli incontri su: https://www.facebook.com/events/2692542504372489/?acontext=%7B%22event_action_history%22%3A[%7B%22surface%22%3A%22page%22%7D]%7D