Fisici della Sezione di Bari del Dipartimento dell’Università di Bari (UniBa) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ancora una volta a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare italiana per una nuova missione scientifica.
Un piccolo apparato per la rivelazione dei raggi cosmici, la pioggia di particelle che ci investe costantemente dallo spazio, è stato di nuovo imbarcato a bordo dell’Amerigo Vespucci il 28 giugno a Livorno. Oltre a essere una fantastica avventura a bordo dell’Amerigo Vespucci, si tratta di una vera missione scientifica che consentirà di esplorare regioni di campo geomagnetico molto diverse fra loro.
Il rivelatore di raggi cosmici compirà il suo viaggio a bordo dell’Amerigo Vespucci per misurare il flusso dei raggi cosmici al variare della latitudine terrestre, su un ampio intervallo fino a circa 55° Sud. La rotta prevede il passaggio attraverso la regione dell’Anomalia del Sud Atlantico o SAA (South Atlantic Anomaly) in corrispondenza della quale il campo geomagnetico ha una intensità inferiore rispetto al campo medio generato dal dipolo magnetico, permettendo quindi ai raggi cosmici di raggiungere la superficie terrestre in numero maggiore. Passando poi per Giacarta per risalire verso l’India il campo magnetico terrestre risulta più intenso e di conseguenza si dovrebbe osservare una riduzione del flusso dei raggi cosmici.
Con l’apparato per la rivelazione dei raggi cosmici, alloggiato nell’osteriggio di poppa del Vespucci, viaggiano molti sensori per misurare la posizione, l’orientamento, il campo magnetico e per monitorare costantemente la temperatura e la pressione atmosferica. Non sarà possibile avere una connessione internet costante con l’apparato e quindi esso dovrà fare il suo viaggio da solo senza assistenza. I dati raccolti lungo i quasi due anni di viaggio saranno disponibili solo una volta al rientro del Vespucci in Italia.
Ideato e costruito dai ricercatori della Sezioni INFN di Bari, il rivelatore è costituito da contatori a scintillazione, i cui segnali al passaggio delle particelle sono letti da speciali fotomoltiplicatori al silicio. Hanno coordinato l’installazione dell’apparato sul Vespucci a Livorno il dott. Mario Nicola Mazziotta della sezione INFN di Bari e il professore Marcello Abbrescia del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bari ed INFN-Bari, ed hanno partecipato i dott.ri Davide Serini e Corrado Altomare dell’INFN di Bari e il dottorando Davide Cerasole dell’Università di Bari e INFN-Bari.
Il Vespucci è partito da Genova il primo luglio per il suo secondo giro del mondo della sua storia che prevede 31 soste in 28 Paesi per un totale di 40.000 miglia marine. Per la prima volta il veliero più bello del mondo entrerà nell’Oceano Pacifico passando dalla Terra del Fuoco. Dopo le tappe negli USA, Giappone, Filippine, Australia, India e Penisola Arabica, il Vespucci rientrerà nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, per poi tornare alla base della Marina Militare della Spezia nel febbraio 2025.
Il progetto è stato possibile grazie alla collaborazione tra UniBa, INFN e Comando in Capo della Squadra Navale.