L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel corso della 96a riunione plenaria della sua 77 a sessione, che si è tenuta lo scorso 25 agosto, ha deciso di adottare la risoluzione in base alla quale il periodo 2024-2033 viene proclamato il Decennio Internazionale delle Scienze per lo Sviluppo Sostenibile. L’obiettivo dell’iniziativa è offrire un’opportunità unica per l’umanità di avvantaggiarsi del ruolo fondamentale che le scienze svolgono nel perseguimento dello sviluppo sostenibile, come uno dei principali mezzi per la sua attuazione e per rispondere alle complesse sfide del nostro tempo, e garantire così garantire le condizioni per un futuro sicuro e prospero per tutti. La risoluzione è fortemente sostenuta da tutti i Paesi e le Istituzioni scientifiche che hanno partecipato all’Anno Internazionale delle Scienze di Base per lo Sviluppo Sostenibile (International Year of Basic Sciences for the Sustainable Development, IYBBSD, 2022-2023), tra cui l’Italia e l’INFN.
“Un modello di sviluppo più sostenibile richiede anche la progettazione e la realizzazione di innovazioni tecnologiche che riducano l’impatto ambientale e il consumo energetico delle attività umane”, sottolinea Marco Pallavicini, vicepresidente dell’INFN e componente del comitato direttivo dell’International Year of Basic Sciences for the Sustainable Development. “La scienza è un insostituibile motore del progresso tecnologico, e l’INFN è pienamente consapevole del ruolo che la ricerca di base può e deve avere nella determinante sfida verso uno sviluppo più sostenibile a beneficio di tutta la società: per questo è da sempre impegnato a far sì che gli sforzi orientati allo studio delle leggi fondamentali della natura e dell’universo si traducano anche in tecnologie migliori e più sostenibili a vantaggio dei cittadini e dell’ambiente. Proprio per condividere e valorizzare il contributo della scienza, l’INFN è stato tra i promotori dell’iniziativa dell’anno internazionale delle scienze di base per lo sviluppo sostenibile e ha sostenuto fin da subito l’iniziativa per il decennio delle scienze per lo sviluppo sostenibile 2024-2033, appena proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ”, conclude Pallavicini.
La risoluzione delle Nazioni Unite, oltre che dall’Italia, è sostenuta da Andorra, Argentina, Armenia, Bangladesh, Bielorussia, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cambogia, Cina, Croazia, Cuba, Cipro, Repubblica Dominicana, Egitto, Guinea Equatoriale, Guatemala, Grecia, Honduras, Ungheria, Indonesia, Italia, Kazakistan, Kenya, Kiribati, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Malesia, Maldive, Malta, Repubblica di Moldavia, Monaco , Montenegro, Marocco, Paesi Bassi, Pakistan, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Federazione Russa, Senegal, Serbia, Singapore, Slovenia, Sudafrica, Spagna, Siria, Tagikistan, Tailandia, Timor Est, Turchia, Regno Unito, Repubblica Unita di Tanzania, Repubblica Bolivariana del Venezuela, Vietnam e Zimbabwe.