Ci ha lasciati Giovanni Ricco, fisico sperimentale di fama internazionale, professore dell’Università di Genova e ricercatore associato all’INFN, di cui è stato anche vicepresidente.
“Con lui se ne va un pezzo di storia del vecchio Istituto e dell’attuale Dipartimento di Fisica, ma soprattutto della Sezione di Genova dell’INFN all’interno della quale ha svolto la sua lunga e blasonata carriera scientifica e manageriale”, ricorda Mauro Taiuti, direttore della Sezione INFN di Genova.
Giovanni Ricco, Gianni come lo chiamavano tutti, all’INFN è stato prima direttore della Sezione di Genova e successivamente membro della Giunta Esecutiva e quindi vicepresidente dell’Istituto. Nel corso degli anni Gianni ha organizzato un gruppo sperimentale di fisica nucleare molto preparato, in particolare sul fronte della progettazione e realizzazione di strumentazione scientifica di altissimo livello, caratteristica che, insieme ai risultati ottenuti, gli ha valso riconoscimenti a livello sia nazionale, sia internazionale, come dimostrano le diverse collaborazioni che sono via via maturate, anche dopo il suo ritiro per il pensionamento. La sua lunga carriera scientifica era iniziata negli anni ’60, quando a Genova ancora funzionava il betatrone. Ricco ha quindi lavorato al sincrotrone di Torino e al ciclotrone di Milano, e successivamente al tandem dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN e allo storico anello di accumulazione Adone dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, allo ESRF di Grenoble e al Jefferson Laboratory negli USA. Il campo della fisica nucleare di competenza del suo gruppo è sempre stato quello delle fotoreazioni dirette e inverse, e in generale le interazioni nucleari elettromagnetiche in sistemi a pochi corpi. Il gruppo di Genova si è distinto soprattutto nella realizzazione di apparati sperimentali sempre più complessi, fino ad arrivare alla realizzazione del calorimetro elettromagnetico LAC e alla sua successiva installazione e gestione nella Sala B del Jefferson Laboratory. Grazie al suo supporto sono partite a Genova nel campo della fisica astronucleare e astroparticellare le iniziative LUNA ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, e NEMO ai Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN, quest’ultimo evoluto successivamente nel grande telescopio sottomarino per neutrini KM3NeT. Anche dopo il pensionamento, Gianni Ricco ha continuato a dedicarsi alla ricerca, più specificamente alla fisica nucleare applicata, partecipando attivamente alla nascita del progetto INFN-Energia.
“Gianni era una persona dotata di grande vivacità intellettuale, entusiasta e caparbia che mai si è arresa di fronte a nulla e che ha avuto il grande merito di essere sempre riuscito a portare a termine positivamente tutte le grandi sfide sperimentali che ha affrontato nella sua lunga carriera”, ricorda Piero Corvisiero, già direttore della Sezione INFN di Genova.