Il 16 gennaio ci ha lasciati Stefano Catani, fisico teorico della Sezione di Firenze dell’INFN, uno dei massimi esperti internazionali della teoria delle interazioni forti, la Cromodinamica Quantistica (QCD), e delle sue applicazioni agli acceleratori di particelle.
“Uno scienziato di fama mondiale, una persona eccezionale, colta e gentile, un amico”, così lo ricordano i colleghi della Sezione di Firenze. Stefano Catani ha studiato fisica all’Università di Firenze, conseguendovi anche il dottorato di ricerca nel 1987 sotto la supervisione di Marcello Ciafaloni. Quindi è stato borsista postdoc all'università di Cambridge dal 1989 al 1991, e alla Divisione Teorica del CERN dal 1991 al 1993. Successivamente ha sviluppato la sua carriera scientifica come dipendente dell’INFN presso la Sezione di Firenze, diventando primo ricercatore nel 1993 e dirigente di ricerca nel 2001. Tra il 1997 e il 2002 è stato member staff della Divisione Teorica del CERN.
“Stefano Catani è stato un grandissimo fisico teorico, uno dei grandi pionieri nello sviluppo della QCD come scienza di precisione, grazie alla sua straordinaria capacità di abbracciare l’intero campo senza soluzione di continuità, dalla fisica dei gluoni ‘soft’ e la loro risommazione, al regime perturbativo”, ricorda Lance Dixon, professore a SLAC e all'Università di Stanford. “Io e i miei colleghi ci siamo basati molto sul suo lavoro per imparare come organizzare le ampiezze perturbative nella QCD, così come nei suoi ‘cugini’ supersimmetrici. Stefano è stato un caro collega sempre generoso con il suo tempo e le sue intuizioni, un vero amico. Mancherà molto a tutti”, conclude Dixon.
Gli innumerevoli messaggi ricevuti da collaboratori e colleghi di tutto il mondo, colpiti dalla perdita di un caro amico e collega straordinario, confermano queste parole, riconoscendo a Stefano grandi doti di generosità, calore umano e rigore scientifico.
Le sue ricerche sono internazionalmente riconosciute come fondamentali per il successo del programma di fisica agli acceleratori di alta energia, in particolare per lo studio della fisica del bosone di Higgs e del quark top. Tra i suoi contributi più importanti ricordiamo la formulazione degli algoritmi di ‘jet clustering’, l’analisi delle singolarità infrarosse nelle ampiezze di scattering (la cosiddetta formula di Catani), l’algoritmo generale per il calcolo perturbativo delle sezioni d’urto che è diventato uno standard nella comunità scientifica (mediante la sottrazione di Catani-Seymour) e il metodo innovativo per le simulazioni Monte Carlo di processi con molti jet (metodo di Catani-Krauss-Kuhn-Webber). Ha inoltre studiato le proprietà di fattorizzazione e gli effetti di coerenza nel limite di alta energia (equazione di Catani-Ciafaloni-Fiorani-Marchesini).