Si è da poco concluso il workshop L’INFN e la Strategia Europea per la Fisica delle Particelle, che si è tenuto a Roma il 6 e 7 maggio scorsi, con una folta partecipazione, anche di giovani ricercatori. Scopo dell’incontro era presentare il lavoro che diversi gruppi di ricerca dell’INFN stanno conducendo per raggiungere gli obiettivi raccomandati dall’ultima edizione dell’Update of the European Strategy for Particle Physics (ESPPU) e avviare la discussione sulla preparazione del prossimo aggiornamento della strategia europea per la fisica delle particelle, un appuntamento cruciale per il futuro della fisica delle alte energie.
Dopo aver inquadrato lo scenario attuale e le prospettive future in questo campo della ricerca, è stato presentato e discusso il Report di Mid Term sugli studi di fattibilità del collisore leptonico FCC-ee (un acceleratore circolare con una circonferenza di oltre 90 chilometri dove si scontraranno elettroni e positroni alla frontiera dell’energia), una Higgs factory per lo studio di precisione della fisica elettrodebole e del settore di Higgs, la cui esplorazione è cominciata in LHC dopo la scoperta nel 2012. FCC-ee rappresenta il progetto che il management del CERN propone per la ricerca in fisica delle alte energie in Europa nell’era successiva a High Luminosity LHC (HL-LHC). Sono state brevemente presentate anche le prospettive per un collisore adronico, FCC-hh (dove a scontrarsi saranno protoni, come in LHC), da installare successivamente nel tunnel di FCC-ee, capace di raggiungere energie nel centro di massa nettamente più elevate di quelle di LHC (e HL-LHC). FCC-hh consentirà la ricerca di nuove particelle e campi a scale di energia mai esplorate prima.
Nel corso delle due giornate di lavori, è stato, inoltre, presentato il progetto del Muon Collider (MC), un innovativo collisore di muoni in fase di progettazione caratterizzato da grandi potenzialità per la fisica, sia di precisione, sia di scoperta. Le comunità scientifiche europea, americana e in parte asiatica sono coinvolte su innovativi sviluppi tecnologici per affrontare le sfide che questo progetto pone.
Sia FCC, sia MC sono progetti che sviluppano notevoli sinergie in altri campi di interesse per la società.
Ma non si è discusso solo di macchine acceleratrici, il workshop ha, infatti, dedicato una sessione alla presentazione e alla discussione anche dei futuri rivelatori per cui si stanno formando al CERN nuove collaborazioni internazionali, che vedono la comunità italiana molto attiva nella ricerca e nello sviluppo, cruciali per ottenere gli eccellenti risultati di fisica degli esperimenti ai futuri collisori e per crescere le nuove generazioni di esperti del settore.
E per tutti questi progetti, diversi gruppi dell’INFN hanno mostrato di essere attivamente impegnati sia nello studio delle nuove tecnologie per le macchine acceleratrici, sia dei rivelatori di particelle.
L’ incontro si è concluso con una tavola rotonda, moderata da Sandra Malvezzi, componente della Giunta Esecutiva dell’INFN, alla quale hanno partecipato il presidente dell’INFN Antonio Zoccoli, Lucio Rossi, coordinatore del Comitato Nazionale INFN per la Scienza e la Tecnologia degli Acceleratori, e Michelangelo Mangano, fisico teorico del CERN. Ne è nato un dibattito coinvolgente, vivace e articolato su come l’INFN si prepari a fornire il proprio contributo per la definizione della prossima European Strategy for Particle Physics. Da questo confronto sono emerse delle linee che potranno essere oggetto di ulteriori approfondimenti nei prossimi mesi.
“Per l’INFN FCC è il progetto che permetterà al CERN di estendere i confini della conoscenza oltre i limiti che saranno raggiunti da HL-LHC e di mantenere la leadership nel mondo nella ricerca in fisica fondamentale”, commenta Sandra Malvezzi. “E, al contempo, riteniamo anche che sia importante mantenere la più ampia flessibilità nello studio e nello sviluppo delle tecnologie necessarie alla realizzazione di futuri collisori di nuova concezione”, conclude Malvezzi.
Nei prossimi mesi avranno luogo ulteriori iniziative promosse dell’INFN che permetteranno alla comunità scientifica di organizzare la preparazione dei documenti che saranno presentati e che serviranno al processo della Strategy entro marzo 2025.