Si sono tenute a Lecce il 13 e 14 giugno le giornate di studio del Piano Triennale dell’INFN 2025-2027, che quest’anno hanno avuto come tema centrale di confronto le grandi sfide, sia quelle che impegneranno la comunità della fisica nei prossimi anni, sia quelle che la nostra società dovrà affrontare, e al superamento delle quali la fisica può portare un suo rilevante contributo. Le giornate del Piano Triennale, che sono state aperte con il benvenuto e l’introduzione di Daniele Martello direttore della Sezione di Lecce che ha ospitato l’evento, sono l’appuntamento annuale più atteso e partecipato da tutta la comunità dell’INFN, perché rappresentano un momento di incontro e di confronto su molti argomenti di interesse trasversale, sia scientifici e tecnologici, sia gestionali e organizzativi.
“Il Piano Triennale arriva a Lecce per la prima volta in occasione del trentacinquesimo anniversario della Sezione, fondata nel 1989”, commenta Daniele Martello, direttore della Sezione di Lecce. “La scelta di Lecce come sede ospitante dell’evento è anche un riconoscimento del costante lavoro e dei risultati ottenuti nel corso di tutti i trentacinque anni di attività dalla Sezione: una Sezione piccola e geograficamente delocalizzata, ma che si è sempre distinta per la qualità della sua ricerca e per il suo personale la cui professionalità, impegno e dedizione all’Ente sono ben noti. Credo, quindi, di parlare a nome di tutti e tutte, personale dipendente, associato e dell'intera Università del Salento, se dico che siamo particolarmente orgogliosi di aver ospitato questa edizione del Piano Triennale dell'INFN”, conclude Martello.
Dopo i saluti istituzionali dei rappresentati delle autorità locali, tra cui il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, i lavori della due-giorni sono stati aperti dal discorso del presidente dell’INFN Antonio Zoccoli, durante il quale sono stati posti in risalto i risultati raggiunti dall’Ente come solide basi per affrontare le prossime grandi sfide.
“Quest’anno abbiamo deciso di incentrare i lavori delle Giornate di Studio del Piano Triennale dell’INFN sul tema delle sfide, perché abbiamo davanti a noi molte grandi sfide, che saranno determinanti sia per la scienza sia per la società”, spiega Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN. “Da una parte sono ancora tante le domande aperte nella fisica fondamentale alle quali dobbiamo trovare risposta, dall'altra dobbiamo affrontare sfide tecnologiche senza precedenti, che avranno grande impatto anche sulle nostre vite, come l’intelligenza artificiale e le tecnologie quantistiche. L'INFN si è preparato, grazie a investimenti mirati, ad affrontare queste sfide da protagonista, e siamo certi che nei prossimi anni raccoglieremo i frutti di quanto abbiamo saputo seminare e del nostro lavoro, a beneficio della conoscenza e della società”.
A seguire, e prima di affrontare i temi di carattere scientifico e tecnologico, sono intervenuti il direttore generale Nando Minnella sul tema del percorso verso un nuovo modello gestionale e di supporto della ricerca, e Oscar Adriani della Giunta Esecutiva che ha portato il focus sulla comunità dell’INFN e le prospettive future.
Per quanto riguarda i grandi temi scientifici affrontati, l’attenzione è stata rivolta alla strategia europea della fisica delle particelle: Sandra Malvezzi della Giunta Esecutiva ha presentato le prossime tappe del percorso decisionale che si avvia verso un momento determinante, perché nel 2025 la comunità dovrà individuare la futura grande macchina per il dopo HL-LHC, una macchina che definirà il futuro della fisica delle particelle e anche della leadership dell’Europa in questo settore.
Altro grande protagonista, presentato dal vicepresidente dell’INFN Marco Pallavicini, è stato il progetto Einstein Telescope: la futura grande infrastruttura di ricerca per le onde gravitazionali che l’Italia si è candidata a ospitare in Sardegna, e che vede il Governo con il Ministero dell’Università e della Ricerca in prima linea fortemente impegnati nella sua promozione, in collaborazione con l’INFN e molte altre istituzioni scientifiche nazionali. Inoltre, riflettori puntati sulla fisica del neutrino: Mauro Mezzetto della Sezione di Padova ha proposto una panoramica degli esperimenti sulle oscillazioni dei neutrini e delle prospettive che lo studio di queste particelle, ancora così poco conosciute, può aprire verso la nuova fisica oltre il modello standard.
Non solo di fisica fondamentale si è parlato, anche di applicazioni e temi tecnologici di grandissima attualità, strettamente connessi alla fisica: dall’intelligenza artificiale con Daniele Bonaccorsi della Sezione di Bologna, alle tecnologie quantistiche con Alberto Quaranta dell’Università di Trento e del TIFPA, all’energia nucleare con Ezio Previtali, direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. I contributi scientifici si sono conclusi con l’intervento di Massimo Pietroni del Gruppo Collegato di Parma che ha proposto una appassionante disamina delle sfide teoriche di domani, in particolare quelle del modello standard, che se da un lato rappresenta la nostra più potente descrizione della natura a livello di particelle elementari e forze fondamentali, dall’altro lascia ancora aperte significative e determinanti questioni.