Aldo Ianni, ricercatore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, è stato eletto presidente dello Scientific Committee di APPEC (Astroparticles Physics European Consortium), il consorzio che coordina in Europa le attività di ricerca in fisica astroparticellare, e che riunisce la comunità scientifica europea e 22 agenzie finanziatrici che operano negli Stati membri.
“Essere stato eletto con ampio consenso è davvero una grande soddisfazione a livello professionale”, commenta Aldo Ianni. “Questo incarico è una responsabilità importante, che richiede sicuramente molto impegno, capacità organizzativa e di sintesi, considerata anche la finestra temporale di soli due anni che abbiamo a disposizione per elaborare la nuova roadmap europea della fisica astroparticellare. Un incarico e una responsabilità – prosegue Ianni – che assumo dopo un lungo percorso di ricerca ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, il più importante laboratorio al mondo per la ricerca in sotterraneo in questo specifico settore scientifico, una grande infrastruttura di ricerca che ogni anno attrae migliaia di scienziati e scienziate da tutto il mondo”.
Il compito più rilevante di APPEC è armonizzare gli sforzi degli Stati membri per migliorare l’impatto degli investimenti a supporto della ricerca nel settore, e per valorizzare il ruolo dell’Europa e le sue infrastrutture di ricerca. A questo scopo viene elaborata una roadmap che definisce i progetti di ricerca strategici sulla base degli obiettivi della comunità scientifica, dei piani strategici nazionali, e della fattibilità tecnico-finanziaria. Così, dopo una collaborazione con APPEC iniziata nel 2021 con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra i laboratori sotterranei europei, Aldo Ianni avrà ora come primo obiettivo del suo mandato proprio quello di guidare entro il 2026 il Consorzio verso la roadmap scientifica 2027-2036.
Lo Scientific Committee di APPEC, costituito da 21 scienziati europei di fama internazionale, sotto il coordinamento di Ianni avrà quindi la responsabilità di mettere a punto, tenendo anche in considerazione il contesto internazionale, il nuovo documento che dovrà indicare il percorso della ricerca europea in fisica astroparticellare per il prossimo decennio. La roadmap fornirà un panorama dei risultati scientifici da raggiungere, dando anche indicazione dei tempi, valutando le eventuali diverse opzioni, e tenendo conto dell’impatto sociale e innovativo dei progetti di ricerca.
Aldo Ianni si è laureato in fisica all’Università degli Studi di Perugia nel 1992. Nel 1999 ha conseguito il dottorato di ricerca in Fisica all’Università degli Studi dell’Aquila ed è stato post-doc alla Princeton University dal 1999 fino al 2001, anno in cui diventa ricercatore all’INFN presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS). Dal 2011 al 2015 è responsabile della Divisione Ricerca ai LNGS e, in seguito, fino al 2018, è direttore del laboratorio sotterraneo di Canfranc, in Spagna. Negli ultimi anni è stato responsabile dell’Unità Funzionale NOA dei LNGS e, ad oggi, è responsabile dell’Unità Funzionale Strategia scientifica e collaborazione internazionale tra laboratori sotterranei sempre dei LNGS. L’attività di ricerca di Aldo Ianni riguarda principalmente gli ambiti dei neutrini solari, dei geoneutrini (prodotti dalla radioattività della Terra), la ricerca di materia oscura con rivelatori a base di argon liquido e ioduro di sodio, la fenomenologia delle interazioni di neutrini.
APPEC conduce le proprie attività attraverso la General Assembly, che definisce la strategia e rappresenta gli stati membri, il Scientific Committee, che si occupa di valutare gli obiettivi scientifici e i progetti di ricerca, e del Joint Secretariat, che ha il compito di attuare le direttive strategiche e scientifiche. APPEC considera fondamentale la valutazione dell’impatto sociale, educativo e di diffusione della ricerca, e si interfaccia anche con altri Consorzi, quali ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructure), ECFA (European Committee on Future Accelerators) e NuPECC (Nuclear Physics European Collaboration Committee) per rafforzare le connessioni tra diversi campi di ricerca e la multidisciplinarietà.