COMUNICATI STAMPA 2024

PREMIATI I VINCITORI E LE VINCITRICI DEL CERTAMEN DI FISICA E MATEMATICA “LEONARDO DA VINCI”

premiazione del certamen fisico matematico di Maglie durante l'esibizione dell'orchestra della scuola

Si è svolta ieri sera, 12 giugno, la premiazione delle studentesse e degli studenti vincitori della I edizione del Certamen nazionale fisico-matematico “Leonardo da Vinci”, organizzato dall’I.I.S.S. Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie (LE) in collaborazione con l’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Tra i 72 partecipanti al concorso da scuole di Abruzzo, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Trentino e Veneto, si sono aggiudicati i primi quattro posti in classifica e un premio in denaro dai 1000 ai 300 euro Luigi Perrone, Andrea Giuri e Luca De Masi del Liceo Scientifico De Giorgi di Lecce, e Gabriele Astrologo del Liceo Classico Tasso di Roma.

Oltre ai premiati, si sono distinti con una menzione speciale Anna Ayache del Liceo Scientifico Calini di Brescia, Francesco Lombardo del Liceo Classico Russel di Roma, Davide Morelli del Liceo Classico Pilo Albertelli di Roma, Francesco Pes del Liceo Scientifico Marconi di Roma, Flavio Sabino del Liceo Scientifico De Giorgi di Lecce, Zoe De Benedetti del Liceo Tasso di Roma e Marco Galli dell’IIS Gigli di Brescia. Le studentesse e gli studenti si sono sfidati in una prova di matematica e fisica formulata da ricercatori e ricercatrici della Sezione INFN di Lecce: “i problemi sono stati pensati in modo da valutare le capacità dei ragazzi e delle ragazze di affrontare contemporaneamente e mettere in relazione la matematica e la fisica, facendo emergere le loro capacità logiche e intuitive e andando oltre la preparazione nozionistica", commenta Daniele Martello, Direttore della Sezione.

Alla cerimonia di premiazione di ieri, svoltasi nell’auditorium Occorsio del I.I.S.S. Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, erano presenti gli studenti che sono stati premiati da Annarita Corrado, Dirigente Scolastica del Liceo “L. Da Vinci”, Ernesto Toma, Sindaco di Maglie, Maurizio Martino, Vicedirettore del Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università del Salento, e Fabio Tarantino, Vicepresidente della Provincia di Lecce. La premiazione è stata accompagnata dall’orchestra del Liceo “L. Da Vinci” e ha visto gli interventi di Antonio Zoccoli, Presidente dell’INFN, e Daniele Martello, Direttore della Sezione di Lecce dell’INFN.

Il concorso è stato finanziato dall’INFN e patrocinato da Regione Puglia, Università del Salento, Provincia di Lecce, e Comune di Maglie, con l’obiettivo di riconoscere il merito scolastico e valorizzare l'eccellenza nell'area fisico-matematica degli studenti delle scuole superiori.

IL FUTURO DEI RIVELATORI: AL PISA MEETING 2024 NUOVE TECNICHE, STRUMENTAZIONI E APPLICAZIONI

PisaMeeting2024Quattrocento scienziate e scienziati da tutto il mondo si sono riuniti all’Isola d’Elba in occasione della sedicesima edizione di Pisa Meeting on Advanced Detectors (https://www.pi.infn.it/pm), il congresso internazionale organizzato dall’associazione Frontier Detectors for Frontier Physics (FDFP) che passa in rassegna i progressi dei rivelatori avanzati per la fisica delle alte energie e delle astroparticelle.

Promosso dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), dalla Società Italiana di Fisica (SIF), dalla European Physical Society (EPS), dall'Università di Pisa e dall'Università di Siena, l’incontro si è posto come obiettivo quello di indagare l'applicazione delle tecniche di rivelazione più avanzate in esperimenti futuri e in diversi campi industriali e sociali. Il congresso ha infatti riunito non soltanto un folto gruppo di ricercatori e ricercatrici, ma anche il comitato per il Trasferimento Tecnologico dell’INFN e del GARR, e i rappresentanti di numerose industrie, interessati a innovare strumenti e processi a partire dai più recenti risultati della ricerca.

“La grande e qualificata partecipazione internazionale testimonia la rilevanza scientifica della conferenza sia per la fisica fondamentale sia per la fisica applicata. È emozionante vedere come la tradizione del Pisa Meeting continui a rinnovarsi dopo oltre quarant'anni di attività”, hanno commentato Francesco Forti e Luca Baldini, professori dell’Università di Pisa e associati INFN, che hanno coordinato il comitato organizzatore del congresso.

Nel corso della manifestazione sono stati assegnati importanti riconoscimenti a ricercatori attivi nel campo dei rivelatori. L’International Committee for Future Accelerators (ICFA) ha conferito a Gabriel Orebi-Gann (UC Berkeley) il premio Early Career per gli studi pionieristici sulle tecniche di distinzione delle emissioni di scintillatori e rivelatori Cherenkov, e ha assegnato a Walter Snoeys (CERN), Renato Turchetta (IMASENIC) e Marc Winter (IJLab) il premio Senior Researchers per la loro attività nel campo dei rivelatori ad alta risoluzione MAPS, basati sulla tecnologia commerciale CMOS.

Il Premio Menzione, promosso dalla FDFP in memoria del fisico INFN Aldo Menzione, è andato a Ugo Amaldi (CERN), Pier Andrea Mandò (Università di Firenze e INFN) e Kent Irwin (Università di Stanford), rispettivamente per il fondamentale contributo di Amaldi nell’applicazione dei rivelatori di particelle all’adroterapia oncologica; per l’utilizzo dei rivelatori nel settore ambientale e dei beni culturali da parte di Mandò; per il ruolo chiave ricoperto da Irwin nello sviluppo dei rivelatori Transition Edge Sensors (TES) per la rivelazione della radiazione infrarossa.

Infine, gli Young Scientists Awards, promossi dalla FDFP e dalle aziende CAEN, Galli & Morelli, Micron Semiconductor e Sematron Italia, sono stati assegnati a Dawid Pietruch (Università di Cracovia), Sofia Strazzi (Università di Bologna e INFN) e David Friday (Università di Manchester), per premiare le loro attività di ricerca e il loro contributo al programma scientifico della conferenza.

Il congresso, di respiro internazionale, non ha trascurato la dimensione locale. Anzi, per le studentesse e gli studenti degli Istituti Cerboni e Foresi di Portoferraio, il Pisa Meeting è iniziato prima: ad aprile, guidati dai ricercatori della sezione INFN di Pisa e dell’Università di Siena, hanno familiarizzato con i raggi cosmici – le misteriose particelle che, senza che ce ne accorgiamo, arrivano dal cosmo sulla Terra – e hanno potuto misurare in autonomia il flusso di raggi cosmici all’interno della scuola con dei rivelatori sperimentali di semplice utilizzo. Durante la settimana del congresso, il 29 maggio, hanno poi partecipato a una conferenza pubblica sulle applicazioni della fisica fondamentale allo studio dell’ambiente, dei beni culturali e della medicina, raccontate da Pier Andrea Mandò, professore emerito dell’Università di Firenze e associato INFN, e Francesca Lizzi, ricercatrice presso la Sezione INFN di Pisa.

VENT’ANNI DI FISICA PER L’ARTE E L’AMBIENTE: BUON COMPLEANNO, LABEC!

labec 20anniSono vent’anni che a Firenze la fisica nucleare lavora a stretto contatto con il restauro, l’archeologia e il monitoraggio ambientale. Oggi al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze e presso la Sezione INFN di Firenze, a Sesto Fiorentino si celebra la nascita, avvenuta nel 2004, di LABEC, il Laboratorio di tecniche nucleari per l’Ambiente e i Beni Culturali, gestito dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dall’Università di Firenze. All’evento hanno portato un saluto, tra gli altri, la rettrice Alessandra Petrucci e Diego Bettoni, componente della giunta esecutiva INFN, l’assessora all’Università e ricerca del Comune di Firenze, la vicesindaca del Comune di Sesto Fiorentino e il responsabile settore diritto allo studio universitario e sostegno alla ricerca Lorenzo Bacci.
LABEC è un laboratorio nato per promuovere l’impiego di tecniche provenienti dalla fisica degli acceleratori nell’analisi, nella conservazione e nella salvaguardia del patrimonio artistico, e nel monitoraggio ambientale attraverso numerose attività, come, ad esempio, lo studio dell’impatto del particolato atmosferico su salute e inquinamento.
Il cuore del laboratorio è un acceleratore elettrostatico di particelle di bassa energia (TANDEM) che, in vent’anni di attività, ha permesso di raggiungere grandi risultati: dalla datazione della veste di San Francesco con il metodo del carbonio-14 all’analisi del particolato atmosferico campionato al Polo Nord, nelle Isole Svalbard, dall’analisi del Ritratto Trivulzio di Antonello da Messina fino a misure sul particolato atmosferico raccolto in vari ambienti di lavoro, attraverso una tecnica nota come PIXE Particle Induced X-Ray Emission.
I risultati del LABEC, tuttavia, non si fermano all’analisi delle singole opere. In vent’anni di attività si è affermato come punto di riferimento internazionale per l’analisi dedicata ai beni culturali e all’ambiente, soprattutto nell’utilizzo della tecnica della spettrometria di massa con acceleratore (AMS), grazie a consolidate collaborazioni con numerose importanti istituzioni, come l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, la Biblioteca Nazionale o l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro. Il LABEC è, inoltre, in prima linea in grandi progetti internazionali, come SUM – Save the Ukrainian Monuments, dedicato alla salvaguardia della documentazione digitale del patrimonio culturale ucraino. E lavora all’ideazione, sviluppo e produzione di tecnologie innovative, come MACHINA, un acceleratore di particelle compatto, trasportabile e di facile utilizzo per analizzare opere d’arte e reperti storici di grandi dimensioni o fragili, realizzato in collaborazione con il CERN, che a breve entrerà a far parte delle regolari attività diagnostiche dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Infine, un numero sempre maggiore di ricercatori e ricercatrici, provenienti da tutto il mondo, utilizzano le tecnologie del LABEC per condurre le proprie attività di ricerca.
Per celebrare i vent’anni di successi del laboratorio, l’evento organizzato all’Università di Firenze ripercorre la nascita del laboratorio e fa il punto sulle sue principali attività scientifiche e tecnologiche, attraverso i racconti dei protagonisti di questa storia.
“Le potenzialità del LABEC sono notevoli e l’esperienza di chi vi opera è consolidata e continuamente aggiornata. Oggi questo consente di avere un impatto su tematiche di grande rilevanza scientifica, tecnologica e di forte impatto sociale: dalla conservazione dei beni culturali all’utilizzo delle conoscenze ambientali su inquinamento e cambiamenti climatici, fino allo sviluppo di strumentazione portatile di alta precisione,” racconta Speranza Falciano, responsabile del LABEC. “Inoltre, in futuro, grazie anche a un programma di potenziamento della strumentazione del laboratorio, sarà possibile estendere il numero di queste applicazioni in altri settori, quali le scienze forensi, la geologia e la biologia.”

AiLoV-ET: NASCE A ROMA TOR VERGATA IL LABORATORIO DI OTTICA AVANZATA PER LE ONDE GRAVITAZIONALI

AiLoV ET 2024COMUNICATO CONGIUNTO INFN- UNIVERSITÀ ROMA TOR VERGATA. Venerdì 31 maggio, presso l’edificio PP1 della Macro Area Scienze MM. FF. NN. dell’Università di Roma Tor Vergata, è stata posta la prima pietra del Laboratorio di ottica avanzata AiLoV-ET, un nome che racchiude un messaggio di forte partecipazione verso un progetto di assoluto spessore scientifico qual è Einstein Telescope. All’evento hanno partecipato Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, Marco Pallavicini, vicepresidente Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Michele Punturo, coordinatore scientifico del progetto ETIC e responsabile internazionale di Einstein Telescope, Pasquale Mazzotta, direttore del dipartimento i Fisica dell'Università di Roma Tor Vergata e Viviana Fafone, professoressa ordinaria di Fisica presso il dipartimento di Fisica di Roma Tor Vergata e responsabile del nascente laboratorio AiLoV-ET.

Einstein Telescope (ET) è un progetto di ricerca fondamentale e la sua missione primaria e prioritaria è di carattere scientifico: il suo obiettivo è la conoscenza, è studiare l’universo con le onde gravitazionali, attraverso la sua storia, per capirne l’origine, come si è formato ed evoluto e quale sarà il suo futuro. Questo strumento si chiama così perché servirà a “osservare” le onde gravitazionali che arrivano sulla Terra dallo spazio profondo, la cui esistenza fu ipotizzata per la prima volta da Albert Einstein, come conseguenza della sua teoria della relatività generale. In realtà, ET, più che in osservazione, sarà in ascolto dell’universo, perché le onde gravitazionali è come se fossero la voce, l’eco dei più estremi eventi astrofisici che accadono nel cosmo, come lo scontro di buchi neri o di stelle di neutroni, o le esplosioni di supernovae. Einstein Telescope è uno dei più grandi e ambiziosi progetti della roadmap ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructure), e l’Italia si è candidata a ospitarlo in Sardegna.

ETIC - Einstein Telescope Infrastructure Consortium è invece il consorzio nato e finanziato nell’ambito della Missione 4 coordinata dal MUR Ministero dell’Università e della Ricerca del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di cui l’INFN è capofila. ETIC è finalizzato a sostenere la candidatura italiana per la sede in Sardegna - nella miniera dismessa di Sos Enattos, in provincia di Nuoro – di ET, il telescopio gravitazionale più innovativo mai progettato.

Una volta completato, AiLoV-ET, uno dei laboratori che saranno realizzati nell’ambito di ETIC, contribuirà allo sviluppo tecnologico di Einstein Telescope. Ci lavoreranno, tra gli altri, i ricercatori e le ricercatrici del dipartimento di fisica e della Sezione INFN di Tor Vergata, guidati dalla professoressa Fafone. Il laboratorio sorgerà nello storico edificio realizzato da Roma Tor Vergata alla fine degli anni ’80, che ha ospitato molti esprimenti in collaborazione con l’INFN. Attualmente sono presenti esperimenti di supporto ai grandi progetti ATLAS, JLAB12 e Virgo.

“Il laboratorio AiLoV-ET del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata è un nuovo tassello del grande mosaico che vogliamo costruire in Italia per la ricerca delle onde gravitazionali”, commenta Marco Pallavicini, vicepresidente dell’INFN. “Un settore in cui abbiamo una lunga e prestigiosa tradizione: ci sono due paesi al mondo dotati di strumenti in grado di rivelare le onde gravitazionali, gli Stati Uniti, e l’Italia grazie al rivelatore Virgo. Ora il futuro è Einstein Telescope, infrastruttura che vorremmo costruire in Italia, in Sardegna, e per questo stiamo lavorando come comunità scientifica e come Paese con grande impegno del Governo. In questo contesto, AiLoV-ET porterà il suo contributo alla candidatura italiana e al progetto, sviluppando tecnologie di frontiera, per disegnare il futuro di uno dei più promettenti settori della ricerca scientifica”, conclude Pallavicini.

“Il rapporto di collaborazione tra il nostro dipartimento di Fisica e INFN è storico - conferma Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’università di Roma Tor Vergata - e l’evento di oggi con la posa della prima pietra del laboratorio di ottica avanzata è in sinergia con il rapporto profondo tra le nostre istituzioni, legato a specifiche attività di ricerca e nella realizzazione di infrastrutture fisiche che possono dar vita a sviluppi molto interessanti e importanti”. “Sono molto orgoglioso che l’Università di Roma Tor Vergata partecipi a questo ambizioso progetto e sono sicuro che il nostro laboratorio saprà dare un contributo assai significativo a tutte le attività di ricerca che saranno sviluppate mettendo in campo tutte le competenze delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori attuali e futuri che nell’ambito di questa infrastruttura avranno la possibilità di perfezionarsi, di sviluppare le proprie attività, e anche le proprie capacità di crescita promuovendo le proprie attività di ricerca”.

“Per realizzare Einstein Telescope dovremo portare al limite le tecnologie sviluppate per Virgo, ma anche sviluppare nuove tecnologie, tecnologie che oggi ancora non esistono”, spiega Michele Punturo coordinatore scientifico di ETIC e della collaborazione internazionale Einstein Telescope. “Per esempio, nel settore dell’ottica avanzata, nel quale sarà impegnato il laboratorio AiLoV-ET, noi non disponiamo ancora delle tecnologie che serviranno a Einstein Telescope per raggiungere la sensibilità di progetto ed esplorare un volume di universo almeno mille volte maggiore di quello che possiamo studiare oggi con gli attuali strumenti. Queste tecnologie saranno sviluppate qui, e negli altri laboratori della rete che stiamo costruendo, grazie alle risorse messe a disposizione dal PNRR per il progetto ETIC. Un lavoro a lungo termine quello di Einstein Telescope, nel quale i giovani, molti dei quali abbiamo potuto coinvolgerli proprio grazie ai fondi PNRR, avranno un ruolo fondamentale fin da oggi, e nei prossimi anni”, conclude Punturo.
  
“Questo è un giorno importante per Tor Vergata, - esordisce Viviana Fafone, professoressa ordinaria di Fisica presso il dipartimento di Fisica di Roma Tor Vergata e responsabile del nascente laboratorio AiLoV-ET - che ha una tradizione lunghissima nella ricerca delle onde gravitazionali, sin da quando è stata fondata, con il professor Modena, e negli anni successivi con il professor Pizzella, che hanno iniziato la ricerca delle onde gravitazionali in Italia e a livello mondiale". "Adesso c’è Einstein Telescope e noi siamo orgogliosi che questo laboratorio contribuirà agli sviluppi tecnologici per il telescopio gravitazionale più innovativo che sia stato mai progettato. Abbiamo chiamato il nostro laboratorio AiLoV-ET, che significa Advanced optics Lab at Tor Vergata for ET: un nome che da un lato esprime quel coinvolgimento profondo che il gruppo di ricerca da sempre ha dedicato alle onde gravitazionali, dall’altro richiama i temi di sviluppo che saranno oggetto delle attività del laboratorio”. Fafone illustra le attività principali del futuro laboratorio: “Lavoreremo sul cuore dell’interferometro, sugli specchi di ET che sono veramente alla frontiera della tecnologia: non sappiamo ancora come farli e concentreremo la ricerca su nuovi materiali. Inoltre, lavoreremo a un altro importante aspetto: la correzione dei difetti ottici per ridurre al minimo l’effetto delle inevitabili seppur infinitesimali imperfezioni che altrimenti comprometterebbero la sensibilità dello strumento. Questa è la nostra missione: ci sarà tanto lavoro da fare, ma tanto è stato già fatto e noi oggi siamo qui grazie a un grandissimo lavoro di squadra”.

Fotografia ©unitorvergata