Sono tre le foto italiane scattate ai Laboratori Nazionali di Frascati e del Gran Sasso dell’INFN premiate nell’ambito dell’edizione 2018 del Global Physics Photowalk, il concorso fotografico che consente a centinaia di fotografi professionisti e amatoriali in tutto il mondo di esplorare un grande laboratorio e fotografare la fisica dietro le quinte. Tra i vincitori annunciati ieri, 30 settembre, durante la conferenza annuale dell’Associazione internazionale dei musei della scienza e tecnologia (ASTC) tenutasi a Hartford, nel Connecticut (Stati Uniti), il primo posto del voto popolare è andato alla foto di Luca Riccioni che ritrae il rivelatore KLOE2 dei Laboratori di Frascati, dedicato allo studio dell’origine dell’asimmetria tra materia e antimateria nel nostro universo. Una giuria di esperti, tra fotografi, comunicatori e scienziati, ha invece premiato con il secondo posto lo scatto di Stefano Ruzzini che ritrae magistralmente la simmetria di un rivelatore a strip di silicio, e con il terzo posto la foto di Gianluca Micheletti che, già prima classificata nel concorso nazionale, mostra una ricercatrice davanti a Xenon1T, esperimento dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso che ricerca la materia oscura.
Selezionate tra migliaia di immagini inviate da centinaia di fotografi amatoriali e professionisti intorno al mondo, il Global Physics Photowalk ha fornito un assaggio delle persone, dell’ingegneria e della tecnologia che si cela dietro la scienza più stimolante, sorprendente e, qualche volta, strana del mondo. All’edizione del 2018 hanno aderito i più importanti laboratori di fisica del pianeta e tra maggio e giugno hanno aperto le porte ai fotografi laboratori in Cina, Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Italia, Svizzera, Francia e Australia.
Ogni laboratorio ha tenuto una competizione locale, e ha inviato le proprie tre migliori foto alla competizione internazionale. Tra queste immagini, un voto pubblico online ha selezionato le migliori tre, e una giuria di fotografi e scienziati esperti ha selezionato altre tre foto. In Italia, i Laboratori Nazionali di Frascati, del Gran Sasso, di Legnaro e del Sud dell’INFN hanno ospitato 65 fotografi, le cui foto sono state valutate dalla giuria nazionale, costituita da una scienziata, Pia Astone della sezione INFN dell'Università di Roma "Sapienza", da un giornalista, Gianluca Dotti, collaboratore di Wired e da un fotografo, Luca Locatelli, collaboratore di National Geographic Magazine e di molte testate internazionali, che ha annunciato i vincitori della competizione italiana lo scorso primo agosto.
“Aprire le porte dei principali laboratori di fisica al pubblico ci permette di condividere l’entusiasmo di fare scienza.” Dichiara Fernando Ferroni, presidente dell’INFN. “Gli scatti più belli dell’edizione 2018 del Global Photowalk raccontano i luoghi, le persone, ma anche le emozioni della ricerca in modo sorprendentemente efficace.”
La competizione è stata organizzata dalla Collaborazione Interactions di cui fanno parte i principali laboratori di fisica del mondo, ed è stata sostenuta dalla britannica Royal Photographic Society e dall’Associazione internazionale dei musei della scienza e tecnologia (ASTC)
La dottoressa Vanessa Mexner, comunicatrice scientifica presso Nikhef, l’Istituto Nazionale per la Fisica Subatomica in Olanda, ha rappresentato all’interno della giuria di esperti la Collaborazione Interactions e ha commentato: “È molto interessante vedere il mondo della fisica attraverso gli occhi dei fotografi. I loro scatti catturano la bellezza della scienza e delle persone che ci stanno dietro in modo stupefacente. Una competizione come il Global Physics Photowalk è un’occasione unica per la comunicazione scientifica, Attraverso queste immagini si riesce a offrire uno sguardo inedito sui protagonisti della scienza”.
L’immagine premiata dalla giuria internazionale con il primo posto è stata scattata da Simon Wright nel laboratorio STFC sotterraneo di Boulby, che in una miniera a 1.100 metri sotto le lande dello Yorkshire, cercano di svelare i segreti della materia oscura. La foto è stata molto apprezzata da Enrico Sacchetti, fotografo professionista e membro della giuria: “La luce è quello che attira l’attenzione in questa immagine silenziosa ma potente. È fantastico vedere la protagonista completamente a suo agio in un ambiente così solitario”.
I vincitori della selezione del pubblico
Primo Posto Pubblico: Luca Riccioni, Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, Italia |
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Secondo Posto Pubblico e Terzo Posto (parimerito) della selezione della giuria Pubblico: Jonathon McRae, TRIUMF, Canada
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Terzo Posto Pubblico: Simon Wright, STFC Chilbolton Obervatory, UK |
I vincitori della selezione della giuria
Primo Posto Giudici: Simon Wright, STFC Boulby Underground Laboratory, UK |
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Secondo Posto Giudici: Stefano Ruzzini, Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, Italia |
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Terzo Posto Gianluca Micheletti, Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, Italia (parimerito) |
Informazioni aggiuntive sulle immagini
Luca Riccioni
KLOE2 è un rivelatore dedicato allo studio dell’origine dell’asimmetria tra materia e antimateria nel nostro universo. È stato in funzione presso DAFNE, il collisore di elettroni e positroni (anti-elettroni) del Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), un luogo cruciale nella storia della fisica delle particelle. Qui, è stato ideato e costruito il primo collisore di elettroni e positroni, AdA (Anello di Accumulazione), che può essere considerato come la nonna del Large Hadron Collider del CERN. Luca Riccioni è stato capace di catturare in questa foto la bellezza concettuale e fisica di un esperimento di fisica delle particelle.
Simon Wright – Boulby
Sotto le lande dello Yorkshire del Nord nel Regno Unito, a 1.100 metri sottoterra nella miniera più profonda d’Europa ancora in funzione, i fisici nel Laboratorio STFC di Boulby sviluppano nuove tecniche per la ricerca della materia oscura. Il fotografo Simon Wright ha usato intelligentemente una lampada da minatore per evidenziare il viso della ricercatrice STFC Tamara Leitan mentre legge un pannello informativo nel laboratorio. I giudici hanno apprezzato la composizione e le qualità tecniche della foto.
Jonathan Mcrae
All’estremità ovest di Vancouver (British Columbia), i ricercatori di TRIUMF lavorano per svelare le dinamiche affascinanti che avvengono all’interno di nuclei atomici. DESCANT (Deuterated Scintillator Array for Neutron Tagging; in foto) è un rivelatore di particelle concavo che può essere montato su due esperimenti diversi che indagano la struttura e la dinamica nucleare a TRIUMF, TIGRESS e GRIFFIN. Il fotografo Jon McRae (Four Eyes Photography) ha ritratto DESCANT da una prospettiva intrigante, usando una piccola lente sferica.
Stefano Ruzzini
Un rivelatore a strip di silico impiegato nell’esperimento NA50 al CERN, Ginevra, e ora ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN. L’obiettivo dell’esperimento era di studiare le collisioni tra nuclei di piombo. Nella foto di Stefano Ruzzini, la perfetta simmetria tra gli elementi del rivelatore sembra rispecchiare la simmetria delle leggi della natura, indagate dall’esperimento. Questa caratteristica è stata apprezzata dai giudici, così come la competenza tecnica del fotografo nel ritrarre gli aspetti tridimensionali del rivelatore.
Simon Wright – Chilbolton
L’illuminazione fluorescente brilla di verde in questa immagine dell’Osservatorio STFC Chilbolton, casa di tanti complessi scientifici che si occupano di vari aspetti della ricerca scientifica, dalle scienze dell’atmosfera alle comunicazioni radio, dall’astronomia allo spazio.
Gianluca Micheletti
Una ricercatrice osserva Xenon1T, un esperimento che si trova nel silenzio cosmico del Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, il più grande laboratorio sotterraneo al mondo per la ricerca in fisica delle particelle e delle astroparticelle. L’obiettivo dell’esperimento è di rivelare evidenze dirette di materia oscura impiegando una tonnellata di Xenon. Uno schermo trasmette immagini del rivelatore interno dell’esperimento. I giudici hanno ammirato la composizione generale dell’immagine di Gianluca Micheletti che evoca il senso di curiosità al cuore della fisica.