Si è da poco concluso il procedimento di assunzione di 170 persone, che sono state così stabilizzate. L’INFN ha accolto con grande soddisfazione il fatto di poter finalmente procedere alla stabilizzazione del personale che in questi anni ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi di programmazione strategica dell’Ente e al conseguimento dei significativi successi scientifici di cui l’INFN è stato protagonista.
Allo scopo sono stati investiti interamente i 4,4 milioni di euro concessi a regime dal MIUR che, come richiesto, sono stati cofinanziati dall’INFN con ulteriori 2,2 milioni di euro. A questi si aggiunge un ulteriore milione di euro, assunto dal bilancio dell’Istituto, necessario per rendere pienamente operativa la scelta dell’Ente. Con questa manovra l’INFN ha aumentato il suo personale di 170 unità (oltre naturalmente alle assunzioni previste dal Piano Triennale), che rappresentano quasi un 10% in più rispetto ai 1791 dipendenti a tempo indeterminato presenti al 30 settembre 2018.
“Quanto fatto finora – spiega Fernando Ferroni, presidente dell’INFN – rappresenta un passo significativo nel processo di stabilizzazione, che è previsto concludersi nell’arco di un triennio”. “Qualora, infatti, ulteriori risorse di organico siano ritenute strategiche per l’attuazione della programmazione scientifica dell’INFN, consideriamo di poter avviare ulteriori procedure di stabilizzazione”.
Questo processo, però, non potrà ignorare la riduzione delle entrate ordinarie e straordinarie 2019 dell'INFN di oltre 20 milioni di euro che, cumulata con un utilizzo dei 15 milioni di euro a favore di ulteriori stabilizzazioni, diminuirebbe il budget di funzionamento dell’Ente di oltre 35 milioni di euro. Nel corso dei prossimi anni, l’INFN dovrà, quindi, valutare ogni possibile ulteriore onere derivante dalle assunzioni in modo da non pregiudicare la sua missione scientifica, la cui attuazione dipende in modo cruciale dall’equilibrio tra spese per il personale e spese per la ricerca. Inoltre, il problema tecnico del limite della quota del salario accessorio necessita di una soluzione legislativa che tenga conto dell’aumento del numero dei beneficiari conseguente al processo di stabilizzazione, senza però pregiudicare la retribuzione del personale già in servizio.
L’INFN, dunque, condivide e sostiene l’obiettivo strategico di rafforzamento del Paese anche attraverso l’incremento delle risorse umane destinate alla ricerca scientifica. D’intesa con il MIUR, l’INFN è quindi pronto a proseguire il processo di stabilizzazione, sempre dopo un’attenta valutazione degli ulteriori oneri finanziari necessari e confidando in una risposta efficace alla richiesta di incremento del FOE.