Il Consiglio Direttivo dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nel corso della riunione del 31 marzo ha approvato la delibera relativa alle misure finanziarie predisposte dall’Istituto a supporto di scienziati e scienziate che stanno subendo le conseguenze della guerra in Ucraina. In particolare, la delibera prevede lo stanziamento dei primi fondi, per un ammontare di 200.000 €, grazie ai quali saranno attivate iniziative a beneficio di studenti, professori universitari, ricercatori e scienziati che giungano in Italia per lavorare presso i Laboratori e le Sezioni dell’INFN in conseguenza della crisi politica e militare in atto.
Saranno inoltre attivate presso le strutture dell’INFN posizioni "su invito" rivolte a quei ricercatori e ricercatrici ucraini che, pur conservando contratti presso le loro istituzioni nazionali, non possono più esercitare la propria attività nel loro Paese perché le infrastrutture e i laboratori in cui lavoravano sono stati danneggiati o distrutti.
Queste misure si aggiungono a quelle già attuate dall’INFN fin dall’inizio della crisi umanitaria, che hanno consentito a quattro ricercatori ucraini di trovare accoglienza nei Laboratori dell’Istituto, e che hanno permesso di garantire il prolungamento della durata degli assegni di ricerca e delle borse di studio in scadenza per gli scienziati ucraini già in attività all’INFN.
Tutte queste misure si inseriscono nel contesto dell’invito, rivolto dal Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa agli atenei e agli enti di ricerca, a realizzare iniziative di sostegno per scienziate e scienziati colpiti dalla guerra, trasformando in azioni concrete le indicazioni dell’art.4 del Decreto-legge n.16 del 28 febbraio 2022.
“L’approvazione da parte del Consiglio Direttivo dell’INFN di questo primo stanziamento di budget consente ora di aprire delle posizioni per far fronte all’emergenza causata dalla guerra, – spiega Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN – e fornire così un aiuto concreto alle colleghe e ai colleghi ucraini che sono in sofferenza. A loro e a tutto il popolo ucraino esprimiamo la nostra piena vicinanza per la tragedia che stanno vivendo e il nostro incoraggiamento, con l’augurio che la pace possa essere presto ristabilita nel loro Paese”. “La misura consente inoltre – prosegue Zoccoli – di offrire una via di tutela anche per colleghe e colleghi di altra nazionalità che stanno subendo ripercussioni dovute al conflitto”. “In questa drammatica contingenza, che credo nessuno di noi avrebbe mai pensato si potesse verificare oggi nella nostra Europa, è importante ricordare come la scienza rappresenti per le persone un terreno comune di cooperazione e un canale di dialogo. Questa è una sua caratteristica costitutiva, che contribuisce a renderla una delle attività umane più belle, nobili e potenti: ognuno di noi scienziati deve fare la sua parte per far sì che ciò si esprima nei fatti”, conclude Zoccoli.