Il 10 settembre 2020 è scomparso a Pavia il prof. Sergio Peppino Ratti, fisico sperimentale, già membro del Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, per cui è stato Direttore della sezione di Pavia, e professore emerito dell'Università di Pavia.
Sergio Ratti era nato a Garlate (Lecco) nel 1934. Laureato in Fisica nel 1957 all'Università di Milano, è stato professore incaricato (1958-1959) e professore associato (1960-1972) presso l'Università di Milano, poi dal 1972 professore ordinario di Fisica Sperimentale presso l'Università di Pavia dove ha insegnato fino al 2006. Ha trascorso diversi periodi negli Stati Uniti, in particolare presso la Northwestern University a Evanston, è stato permanent visiting scientist al CERN e al FERMILAB. La sua attività di ricerca, iniziata negli anni '50 assieme a Marcello Conversi e a Carlo Rubbia, ha riguardato la fisica delle particelle elementari e in particolare la fisica del muone, le interazioni deboli, il decadimento delle risonanze dei pioni; la dinamica multi-particle, i primi esperimenti sui jets; le oscillazioni neutroni-antineutroni presso il reattore Triga Mark II a Pavia; la produzione e le proprietà di decadimento con misure dei tempi di vita dei mesoni charmati e dei barioni, in particolare il neutrone primordiale; l'interpretazione della produzione di multi-particelle in termini di multi-frattali.
Dal 1994 è stato coinvolto nello sviluppo del rivelatore Compact Muon Solenoid (CMS) del CERN. La sua ricerca ha riguardato anche aspetti applicativi e di interesse sociale, ad esempio lo sviluppo dei Resistive Plate Counters (RPC) per la Positron Emitting Tomography (PET) e l'applicazione dei multi-frattali alla dinamica dell'inquinamento ambientale da diossina dopo il disastro di Seveso (1976).
Ha avuto diversi ruoli di rilievo in enti nazionali e internazionali in particolare presso il Ministero dell'Università e della Ricerca come membro del CUN dal 1999. Fondatore del Dottorato di Ricerca in Fisica e fra i fondatori del dottorato in Italia (1981), è stato convinto e tenace sostenitore della formazione a livello dottorale come motore della ricerca avanzata e dello sviluppo scientifico e di innovazione del Paese