Si è aperta lunedì 2 marzo, con una lectio del premio Nobel Carlo Rubbia, che ha proposto un innovativo acceleratore di particelle, il “muon collider”, la XVI° edizione dell’incontro biennale International Workshop on Neutrino Telescopes. La conferenza è organizzata dalla Sezione INFN di Padova, in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Padova ed è ospitata a Venezia dall’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti. Dal 1988, anno in cui Milla Baldo Ceolin l’ha concepita e ne ha lanciato la prima edizione, questa iniziativa scientifica è cresciuta negli anni e oggi rappresenta il più prestigioso evento nel campo della fisica del neutrino, capace di radunare i maggiori esperti a livello mondiale.
L’edizione di quest’anno sarà seguita da più di cento fisici, la maggior parte proveniente dall’estero, e delineerà lo stato dell’arte della fisica dei neutrini, un settore di ricerca molto promettente, dal quale infatti ci aspettiamo importanti progressi nella conoscenza del nostro universo.
Nell’ambito degli argomenti trattati, un ruolo di rilievo verrà riservato, come da tradizione, ai telescopi per neutrini: dall’esperimento IceCube al Polo Sud, che ha per primo rivelato neutrini di altissima energia di origine galattica o extra-galattica, al progetto Km3NeT, una iniziativa europea promossa dall’INFN per un osservatorio sottomarino nel Mar Mediterraneo al largo di Capo Passero, di cui negli scorsi mesi è stata portata a termine con successo l’installazione delle prime strutture a 3500 metri di profondità.
Inoltre, il direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, Stefano Ragazzi, passerà in rassegna i progetti del più grande laboratorio sotterraneo al mondo dedicato alle ricerche di fisica astroparticellare: dai rivelatori di neutrini solari a quelli sui decadimenti “doppio beta” dedicati allo studio di processi rarissimi, alle ricerche di materia oscura. Saranno anche discussi i grandi progetti futuri per lo studio del fenomeno di oscillazione dei neutrini, come Juno (Jiangmen Underground Neutrino Observatory) in Cina, LBNF (Long Baseline Neutrino Facility) negli Stati Uniti e Hyper-Kamiokande in Giappone. Una particolare attenzione è stata dedicata alle iniziative dei giovani fisici: la conferenza ha riservato ampio spazio alla sessione dei poster, con 26 partecipanti, che avranno l’occasione di confrontarsi sulle questioni più attuali con i ricercatori “senior” che partecipano al workshop. L’evento si concluderà venerdì 6, con un ampio sguardo sulle prospettive future di queste ricerche.
Il sito della conferenza (https://agenda.infn.it/conferenceDisplay.py?confId=8620)