“Da parte del comitato NUPECC, è grande la soddisfazione nel vedere coinvolti nella preparazione del report i massimi esperti in questo campo”, è il commento di Angela Bracco, presidente di NUPECC, professore all’Università di Milano e ricercatore associato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, “Abbiamo voluto sottolineare ancora una volta che la fisica nucleare è una medaglia a facce, la ricerca di base e le applicazioni, attraverso il cui collegamento si contribuisce al miglioramento della qualità della vita”. Lo sviluppo di tecnologie avanzate deriva dalla necessità di rispondere alla domanda che più di ogni altra motiva la ricerca in fisica nucleare: quale sia l’origine degli elementi che, in base a processi di tipo astrofisico, sono variamente distribuiti sulla Terra. Queste tecnologie trovano poi naturale applicazione in campi diversi, di utilità industriale e sociale, che spaziano dalla scienza dei materiali e la cura dei beni culturali, alla medicina. Il rapporto 'Nuclear Physics for Medicine' sottolinea in particolare tre aspetti delle ricaduta della ricerca in fisica nucleare in campo medico. Il primo riguarda la sempre più diffusa applicazione degli acceleratori di particelle alla terapia oncologica, come dimostrano in, Italia, lo sviluppo del centro di adroterapia oncologica di Pavia, il CNAO, del centro di adroterapia oculare di Catania, CATANA, ai Laboratori Nazionali del Sud dell'INFN - primo in Italia per la protonterapia - e del più recente centro di protonterapia di Trento. Il secondo tema approfondito è la produzione dei fasci radioattivi per la preparazione di radioisotopi per la diagnostica medica, un campo nel quale sono impegnati oggi numerosi laboratori europei tra i quali, in Italia, i Laboratori Nazionali Legnaro dell’INFN con la nuova infrastruttura SPES. Il terzo aspetto approfondito nel report riguarda, infine, l’applicazione dei sistemi di rivelazione delle particelle di più recente sviluppo all’imaging biomedico, con la possibilità di una ricostruzione sempre più accurata di immagini di parti interne del corpo umano. È questo un settore che, in Italia come in Europa, coinvolge numerose strutture e laboratori dell’INFN.
Durante la conferenza, che ha visto la partecipazione di fisici nucleari da tutta Europa, è stata discussa una sintesi dei numerosi risultati e delle prospettive future della fisica nucleare applicata alla medicina. Tra gli esperti maggiormente coinvolti nella redazione del rapporto: Marco Durante (GSI, Darmstadt), Ulli Koester (ILL, Grenoble) e David Brasse (IPHC, Strasbourg).