Si sono concluse con successo le operazioni di posa di tre componenti tecnologici fondamentali del telescopio sottomarino per neutrini KM3NeT: il nuovo telaio di terminazione (CTF, cable termination frame) e due Junction Boxes (JB). Questi serviranno a connettere le prime 20 unità di rivelazione sottomarine (di 100 previste a regime) dell’esperimento KM3NeT (chilometro cubo), in costruzione negli abissi al largo della Sicilia, a 3500 m di profondità.
L’operazione marina, della durata di 7 giorni, si è conclusa il 21 luglio, a largo di Capo Passero e ha coinvolto le navi “Ambrosius Tide” e “Antonio Meucci”, coordinate, a bordo e da terra, da un team di ricercatori INFN. Il monitoraggio ed i test necessari per la messa in opera del sistema, e per la verifica del perfetto funzionamento del cavo lungo 100 km, sono stati eseguiti al Laboratorio di Capo Passero dei Laboratori Nazionali del Sud che ospita il centro di controllo del telescopio.
“Si tratta di un importante successo raggiunto grazie al lavoro di squadra condotto dal personale INFN. Tutto il sistema è adesso pronto ad ospitare le unità di rivelazione del telescopio”. Commenta Giacomo Cuttone direttore dei LNS.
Km3NeT è una collaborazione internazionale in cui l’Italia svolge un ruolo determinante con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; aderiscono Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Olanda, Regno Unito, Romania, Spagna. Partecipano nove gruppi dell’INFN (Bari, Bologna, Catania, Genova, LNF, LNS, Napoli, Pisa, Roma), in collaborazione e in sinergia con Istituti di ricerca geofisica, oceanografica di biologia marina (INGV, CNR, CIBRA, NURC)