Catalina Curcenau, ricercatrice dei Laboratori Nazionali di Frascati, si è aggiudicata uno dei venti grant messi a disposizione dal Foundational Questions Institute (FQXi), con il progetto Events, as we see them: experimental test of the collapse models as a solution of the measurement-problem. Il programma di ricerca proposto da Curceanu è stato selezionato nel contesto di una call internazionale con tema la fisica del ‘cosa succede’. Il FQXi si pone, infatti, come obiettivo di catalizzare, sostenere, e diffondere le ricerche sulle questioni di fisica fondamentale e cosmologia, in particolare sulle nuove frontiere e sulle idee innovative che, pur facendo parte di una profonda comprensione della realtà, difficilmente potrebbero essere supportati da fonti tradizionali di finanziamento. “La notizia della vittoria del mio progetto, selezionato fra 240 provenienti da tutto il mondo, mi rende orgogliosa e felice, - commenta Curceanu - e sono anche consapevole che dobbiamo fare un ottimo lavoro per essere all’altezza della fiducia accordataci”. “Questo risultato è stato possibile anche grazie all’INFN e al contesto in cui lavoro, cioè il campo della ricerca fondamentale, nonché al Museo Storico della Fisica e Centro Ricerche Enrico Fermi, con il quale ho lavorato per sviluppare studi di fattibilità della proposta che poi ha vinto il grant: ora non ci resta che impegnarci per ottenere risultati importanti, verso una comprensione più profonda del meraviglioso universo di cui facciamo parte!”, conclude Curceanu con entusiasmo.
In particolare, a proposito del progetto, la ricercatrice spiega che “studierà il fenomeno che riteniamo possa nascondere i segreti della fisica del ‘cosa succede’: il cosiddetto collasso della funzione d'onda, che genera gli eventi che vediamo e ai quali si affida la nostra comprensione della natura. Il collasso della funzione d'onda, nell’ambito della meccanica quantistica, è collegato al problema della misura, alla cui soluzione sono rivolti enormi sforzi, teorici e sperimentali. Uno dei risultati di questi sforzi, sono i modelli di riduzione dinamica (DRM), che forniscono un quadro coerente per capire come il ‘mondo classico’ emerga dalla meccanica quantistica. La dinamica dei DRM conserva, praticamente, la linearità quantistica per i sistemi microscopici, ma diventa fortemente non lineare a scale macroscopiche, dando vita a specifiche previsioni sperimentali. Il nostro obiettivo è effettuare degli studi teorici e sperimentali di questi modelli, e arrivare a imporre un limite ai parametri del modello, oppure, caso molto più affascinante, a svelare segnali del meccanismo del collasso. In entrambi i casi raggiungeremo una comprensione più profonda della realtà e forse riusciremmo anche a intravedere la teoria al di là dell’attuale teoria quantistica”.