In partenza per il Giappone dai Laboratori Nazionali di Legnaro (LNL) un acceleratore di altissima intensità costruito dall'INFN per il prototipo della International Fusion Material Irradiation Facility. L’acceleratore, progettato e realizzato da un team di fisici e ingegneri dei LNL e delle sezioni INFN di Padova, Torino e Bologna guidato da Andrea Pisent, produrrà in Giappone flussi di neutroni estremamente intensi, che andranno a colpire le componenti critiche delle future centrali nucleari a fusione, per verificare la loro resistenza a questi urti. Si tratta di un RFQ, quadrupolo a radiofrequenza, un sistema molto avanzato per ottenere le massime intensità del fascio di particelle accelerate. In questo caso è stata costruita una struttura con elevata precisione meccanica di circa 10 metri, in rame ultra-puro, in grado di accelerare un fascio continuo e molto intenso di deutoni sino a 5 MeV. Legnaro è uno dei pochi laboratori al mondo dove sono disponibili tecnologie e competenze per costruire acceleratori di questo tipo.
Questo RFQ rappresenta il principale contributo dell'Italia a un progetto internazionale cui il nostro Paese partecipa assieme a Francia, Spagna e, naturalmente, Giappone, dove è stato costruito il sito che ospiterà la sperimentazione nei prossimi anni. È stato finanziato dal MIUR, con uno stanziamento speciale di 25 milioni di euro all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Dopo la progettazione e la realizzazione dei prototipi e delle parti più complesse, fatte all’interno delle strutture INFN, la costruzione è stata affidata, sotto la supervisione dell’INFN, ad aziende specializzate con gare a partecipazione internazionale, in cui le aziende italiane hanno avuto risultati particolarmente brillanti, a riprova della validità del Made in Italy anche in settori quali la meccanica di altissima precisione e l’elettronica per la radiofrequenza di potenza.