Presentato il 17 marzo un aggiornamento sulle ultime analisi dei dati raccolti dal Large Hadron Collider (LHC) nei primi mesi del suo nuovo run, dopo la riaccensione nel giugno 2015 all'energia record di 13TeV. L'occasione è stata la 51esima sessione dei Rencontres de Moriond, dedicata alle Electroweak Interactions and Unified Theories, in corso di svolgimento a La Thuile dal 12 al 19 marzo 2016.
C'è fibrillazione nel mondo della fisica delle particelle per un possibile bump, un piccolo picco a 750 GeV di massa, che corrisponderebbe a un eccesso di coppie di fotoni energetici, presentato pubblicamente per la prima volta al CERN di Ginevra a dicembre 2015. I dati del primo run scrutinati in maniera più approfondita nel corso di questi ultimi mesi sono stati presentati alle conferenze di Moriond dalle Collaborazioni ATLAS e CMS. Hanno una statistica leggermente maggiore rispetto agli stessi dati dell'inverno, ma l’eccesso di eventi nel picco non ha raggiunto i cosiddetti 5 sigma di significanza. Una soglia limite a partire dalla quale si può escludere che il picco sia dovuto a fluttuazioni statistiche casuali, ed è invece possibile parlare di osservazione, in questo caso di un'eventuale nuova particella. In assenza di nuovi dati e della giusta significatività statistica, i fisici del CERN per il momento non si sbilanciano, e rimandano alla nuova presa dati di LHC, che inizierà nelle prossime settimane.