Mauro Taiuti è stato eletto responsabile di KM3NeT, e dal 30 gennaio è, quindi, alla guida del progetto internazionale per la realizzazione del telescopio sottomarino di nuova generazione, dedicato allo studio dei neutrini. Taiuti coordinerà la collaborazione KM3NeT, cui partecipano scienziati provenienti, oltre che dall’INFN, da quasi una quarantina di Istituzioni di undici Paesi: Cipro, Francia, Germania, Grecia, Italia, Marocco, Olanda, Polonia, Romania, Russia e Spagna. Nel 2016, dopo un rigoroso processo di selezione, KM3NeT è stato identificato come una delle infrastrutture di ricerca strategiche per l’Europa, ed è così entrato nella roadmap di ESFRI (European Strategy Forum for Research Infrastructures).
Nato a Genova nel 1957, Mauro Taiuti, si è laureato in fisica nel 1981 all’Università di Genova, dove ha conseguito anche il dottorato di ricerca nel 1988. Nel 1984 entra come ricercatore all’INFN e dal 1999 è professore all'Università di Genova. Inizia la sua attività di ricerca presso il ciclotrone di Milano e il tandem dei Laboratori Nazionali di Legnaro con misure di cattura radiativa di protoni e deutoni da nuclei leggeri. Successivamente, presso i Laboratori Nazionali di Frascati partecipa agli studi degli effetti della materia nucleare sulle risonanze barioniche. Questa attività è continuata al JeffersonLab, negli Stati Uniti, con l'esperimento AIACE, di cui è stato anche responsabile nazionale. Dal 2001 partecipa alla realizzazione del telescopio per lo studio dei neutrini di altissima energia, dapprima negli esperimenti ANTARES e NEMO e successivamente in KM3NeT, contribuendo in particolare alla ottimizzazione dei moduli ottici. Prima di essere eletto spokesperson (responsabile internazionale) di KM3NeT, è stato per quattro anni chairman dell'Institution Board della collaborazione. Da settembre 2011 è presidente della Commissione Nazionale 3 dell’INFN, che coordina le ricerche di fisica nucleare dell’Ente.
KM3NeT è un progetto internazionale per la costruzione di un telescopio per neutrini di nuova generazione. Una volta completato, occuperà un volume di diversi chilometri cubi di acqua mare limpido, che sarà sfruttato come mezzo di rivelazione delle interazioni dei neutrini. Situato nel Mediterraneo, a 3500 metri di profondità al largo di Capo Passero, in Sicilia, KM3NeT aprirà una nuova finestra esplorativa sul nostro universo. Gli scienziati della collaborazione studieranno neutrini provenienti da sorgenti astrofisiche lontane, come supernovae o lampi di raggi gamma. KM3NeT sarà dotato di migliaia di sensori ottici in grado di rivelare la debole luce prodotta nel profondo del mare da particelle cariche che derivano dalle interazioni dei neutrini con la materia. Un recente progetto di ampliamento delle ricerche prevede di estendere lo studio alle oscillazioni dei neutrini atmosferici, dotando l’infrastruttura con un nuovo rivelatore. KM3NeT ospiterà anche strumentazione per studi e monitoraggi ambientali, diventando così un vero e proprio laboratorio multidisciplinare nel profondo degli abissi.