Ci ha lasciati Aurelio Grillo, fisico teorico di grande valore, che da trent'anni svolgeva le sue ricerche ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'INFN. La sua eredità è una vasta produzione scientifica, con più di 300 articoli pubblicati sulle più importanti riviste internazionali che, in 50 anni di attività, a partire dal 1967, ha abbracciato diversi ambiti, non solo teorici ma anche di tipo più squisitamente sperimentale. L’impegno di Aurelio Grillo non si è però rivolto solamente alla ricerca: non si possono dimenticare, infatti, il suo entusiasmo e la sua passione nell’insegnare ai giovani ricercatori e nel difficile e importante compito della divulgazione della scienza.
L'attività di ricerca di Grillo comincia ai Laboratori Nazionali di Frascati, nel 1967, con la tesi di laurea svolta sotto la guida di Bruno Touschek. Nel 1968 entra nel gruppo teorico dei Laboratori lavorando con Raoul Gatto, Sergio Ferrara e Giorgio Parisi, e rivolgendo il suo interesse verso aspetti più formali e astratti della teoria dei campi. Di questo periodo è il lavoro sulle algebre conformi che è oggi riconosciuto come una delle basi dei successivi sviluppi che porteranno alla Teoria delle Stringhe. Uomo e scienziato di grande curiosità ha presto ampliato i suoi interessi, e già dalla metà degli anni ’70 rivolse il suo studio a problemi più generali riguardanti la stabilità del protone, da qui il suo interesse per i monopoli magnetici, considerati possibili catalizzatori del decadimento del protone. La necessità di studiare effetti profondamente non perturbativi, come appunto le singolarità topologiche, lo fanno avvicinare alla regolarizzazione su reticolo. In questo campo, in particolare, instaura una fruttuosa collaborazione con ricercatori del Dipartimento di Fisica Teorica dell'Università di Zaragoza, una collaborazione trentennale che è proseguita fino ad oggi. Alla fine degli anni ’80, Aurelio ha iniziato a interessarsi a vari temi di fisica astroparticellare. Si trasferisce all’Aquila e partecipa alla costruzione dei nascenti Laboratori Nazionali del Gran Sasso, rimanendo per i successivi 30 anni uno dei principali attori dei successi di questa importante infrastruttura della ricerca italiana. Presso i Laboratori, Aurelio partecipa all'esperimento MACRO per la ricerca di nuove particelle, come i monopoli magnetici, e fenomeni rari nella radiazione cosmica penetrante. L’attività di Grillo nell’ambito delle collaborazioni sperimentali è proseguita dal 2000 con l’esperimento Pierre Auger, dedicato all'osservazione dei raggi cosmici di altissima energia. In ambito teorico, Aurelio è stato tra i primi ad affrontare lo studio degli scenari astrofisici consistenti con le misure di spettro e di composizione di massa e la ricerca di violazione dell’invarianza di Lorentz. Quest’ultimo settore di ricerca ha visto in Aurelio uno dei pionieri nella modellizzazione fenomenologica degli effetti della gravità quantistica: già dal 1999 fu tra i primi a proporre test sperimentali di gravità quantistica attraverso segnali nei raggi cosmici di violazioni dell'invarianza di Lorentz. In 50 anni di attività scientifica Aurelio ha sempre dimostrato grande amore per la didattica e per la formazione di giovani ricercatori: un'intera generazione di fisici, sia teorici che sperimentali, ha beneficiato dei suoi insegnamenti, in particolare all’Università dell’Aquila, dove ha insegnato a lungo Fisica delle Particelle e Fisica Teorica, ma anche ai Laboratori del Gran Sasso. Aurelio è stato direttore del Museo della Fisica e dell’Astrofisica di Teramo, ha organizzato importanti eventi di divulgazione come la Notte Europea dei Ricercatori ed è stato oratore in centinaia di incontri e conferenze destinate a studenti, appassionati e grande pubblico.
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