L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) hanno organizzato l’Italian Gender in Physics Day, la prima giornata italiana sulle questioni di genere nella ricerca scientifica in fisica, un settore da sempre caratterizzato da una bassa presenza di donne ricercatrici. L’evento, che si è tenuto a Roma il 10 maggio, è parte del progetto europeo GENERA, Gender Equality Network in the European Research Area, che coinvolge 12 Paesi, 18 Istituzioni di ricerca e 13 Enti osservatori. Identificare le pratiche che possono produrre gender bias per cambiarle. Proporre nuove strategie per superare distorsioni legate al genere. Monitorare i progressi attraverso lo sviluppo di indicatori di genere. Questi sono alcuni dei temi discussi durante l’evento, che ha visto la partecipazione di esperti italiani e stranieri, di ricercatrici e ricercatori e di tutte le parti interessate.
“GENERA ha uno scopo molto ambizioso, ma certamente non impossibile, - sottolinea Speranza Falciano, della Giunta esecutiva dell’INFN e del Governing Board di GENERA - grazie alla mobilitazione negli ultimi anni di tante persone, donne e uomini, che si propongono di costruire per gli enti di ricerca una struttura organizzativa che valorizzi al meglio la presenza delle donne in tutti i ruoli, quelli di ricerca, tecnologici, tecnici e amministrativi, ruoli che ben sappiamo essere tutti essenziali al buon funzionamento e all’ottenimento di risultati d’eccellenza”. “Le tematiche affrontate da GENERA e discusse nella giornata di oggi hanno un’importanza che va molto al di là del favorire una soluzione alla partecipazione delle donne in maniera equilibrata al sistema ricerca, perché hanno un impatto sul benessere organizzativo e lavorativo di tutti, per una società più equa per tutti: lavorare per difendere l’uguaglianza di genere significa lavorare per migliorare le condizioni lavorative di tutti”, conclude Falciano.
La giornata ha avuto anche dei protagonisti d’eccezione. Nell’ambito del progetto italiano, infatti, sono state coinvolte con un concorso di idee sul tema Donne e ricerca in fisica: stereotipi e pregiudizi anche le scuole secondarie superiori, quindi ragazze e ragazzi che a breve si troveranno a compiere l’importante scelta della facoltà universitaria. Così, durante la giornata, sono stati esposti i progetti realizzati dalle oltre 150 classi che hanno partecipato al concorso, e i migliori sono stati premiati al termine della conferenza. “Abbiamo ricevuto una grande ed entusiastica risposta da parte delle scuole”, commenta Roberta Antolini, coordinatrice per l’INFN del progetto GENERA e responsabile della comunicazione dei Laboratori INFN del Gran Sasso. “La qualità e l’originalità dei progetti presentati hanno evidenziato un interesse e un coinvolgimento degli studenti che sono andati oltre le nostre aspettative”. “Iniziative di questo genere - prosegue Antolini - mostrano quanto sia importante stimolare riflessioni su tematiche apparentemente distanti dai ragazzi che nella vita dovranno saper individuare e adeguatamente superare stereotipi e pregiudizi ben radicati nella nostra società.”
Il progetto GENERA, che ha preso avvio nel 2015 e si concluderà nel 2018, intende contribuire a migliorare la parità di genere, sostenendo gli enti di ricerca e le università nell’attuazione di un cambiamento che veda una sempre maggiore partecipazione delle donne nella ricerca, attraverso lo sviluppo dei Piani di Equità di Genere (Gender Equality Plan, GEP), ossia documenti di indirizzo politico e organizzativo che mirano a identificare e rimuovere pregiudizi e disuguaglianze nelle istituzioni, monitorando i progressi ottenuti attraverso lo sviluppo di appositi indicatori. GENERA conduce inoltre alcune azioni di coordinamento e di sostegno a livello europeo, tra cui una serie di Gender in Physics Day, cioè giornate nazionali create per discutere sulle tematiche legate alle questioni di genere, nel cui ambito rientra l’evento che si è appena concluso a Roma. L’Italian Gender in Physics Day ha offerto, quindi, l’opportunità per presentare alcuni dei risultati fin qui raggiunti, le prospettive future sulle politiche di genere, e le azioni positive da intraprendere per colmare il divario di genere.