Un link ultra veloce in fibra dedicata con capacità fino a 1,2 Terabit per secondo connette da qualche settimana i due principali centri di calcolo della ricerca italiana: il centro LHC-Tier1 dell’INFN, ospitato dal Centro Nazionale di calcolo dell’INFN, il CNAF di Bologna, e quello di supercalcolo del CINECA, situato a circa 10 km di distanza. La latenza, cioè il tempo che impiega un bit d'informazione per viaggiare da un centro all’altro, è minima, tanto da poter considerare i due centri l’uno l’estensione dell’altro. Questa proprietà è stata subito sfruttata dal CNAF per aumentare la propria capacità di calcolo utilizzando circa 15.000 CPU core disponibili presso il CINECA, secondo un accordo firmato tra i due Enti lo scorso anno. La “riserva” di calcolo si è rivelata utilissima durante le operazioni di ripristino del data center del CNAF dopo l’allagamento dello scorso novembre quando, a causa della rottura di una tubatura dell’acquedotto bolognese, più di 500 metri cubi d’acqua si sono riversati nelle sale del Tier1. Appena ristabilite le funzionalità minime del centro, grazie al link col CINECA è stato possibile mettere a disposizione degli utenti del CNAF una significativa potenza di calcolo, che ha mitigato la carenza di risorse e il disagio dovuto alle opere di recupero delle piene funzionalità del centro.
“Al di là dell’importante traguardo tecnologico raggiunto, - sottolinea Gaetano Maron, direttore del CNAF - questa connessione anticipa l’obiettivo strategico di mettere a stretto contatto le due comunità: quella del supercalcolo e quella della gestione di grandi quantità di dati, sempre più mutuamente interdipendenti”.
Un binomio, questo del supercalcolo e dei big data, che avrà la grande opportunità di essere declinato al meglio entro il 2021, quando entrambi i centri di calcolo saranno trasferiti al Tecnopolo di Bologna, in un’area di circa 6.000 metri quadrati, messa a disposizione dalla Regione Emilia Romagna, e che diventerà la nuova sede anche dello European Centre for Medium-range Weather Forecast (ECMVF, che lascerà l'attuale sede di Reading, in Inghilterra): si verrà così a costituire il più grande polo di calcolo scientifico della ricerca italiana