I rifiuti radioattivi provenienti dalle centrali nucleari smantellate potranno essere controllati 24 ore su 24 da remoto. Si potrà monitorare ogni singolo fusto di materiale radioattivo e sapere in tempo reale se emette radiazioni a un livello anomalo, riducendo gli interventi e l'esposizione del personale.
Questo potrà avvenire grazie a rivelatori pilota che verranno sviluppati all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) assieme alla SOGIN, la società che si occupa del decommissioning e del trattamento e gestione dei rifiuti radioattivi provenienti dalle centrali nucleari italiane.
INFN e Sogin hanno firmato il 7 novembre a Roma un accordo per una collaborazione che prevede, tra l’altro, un primo progetto per la realizzazione di un sistema tecnologico per il monitoraggio in tempo reale dei rifiuti radioattivi, tramite la tecnica DMRN (Detector Mesh for Nuclear Repositories), che consentirà una nuova metodologia nella gestione dei rifiuti radioattivi.
In particolare, l’accordo prevede una fase sperimentale per la realizzazione di rivelatori di radiazioni ad alta tecnologia che vede coinvolti i Laboratori del sud dell’INFN e la centrale di Garigliano di Sogin (CE).