Monumenti, siti e reperti archeologici, europei e non solo, a portata di click. Questo l’ambizioso obiettivo del progetto ARIADNEplus, che si propone di costruire una piattaforma per integrare i dati provenienti dalle indagini archeologiche, e che vede fra i nuovi partner anche l’INFN con la sua rete dedicata ai beni culturali CHNet.
Il progetto, di cui si è appena svolto l’evento di lancio al PIN, Polo Universitario della città di Prato, è l’estensione, sia geografica sia tematica, del precedente ARIADNE: entrano a farne parte Israele, Argentina, Giappone e Stati Uniti, e vengo integrate le indagini scientifiche, tema su cui si innesta la partecipazione della rete INFN-CHNet, attiva nel campo dell’analisi sui beni archeologici con una grande varietà di tecniche.
“La rete INFN_CHNet sta già lavorando alla creazione dei suoi digilab, archivi digitali che permettano, in un primo momento ai ricercatori, in seguito a tutta la comunità e poi al pubblico, di condividere i dati provenienti da tutti i nodi della rete”, commenta Francesco Taccetti, ricercatore INFN e coordinatore di INFN-CHNet. “Questo aprirà enormi possibilità per i ricercatori, fra cui il riutilizzo dei dati: i dati acquisiti da un gruppo potranno, infatti, essere usati anche da altri ricercatori, per rispondere a nuovi quesiti e guidare eventuali successive campagne sperimentali”.
Per rendere compatibili fra loro gli archivi digitali delle varie istituzioni attive nel campo dell’archeologia, è necessario definire un linguaggio comune per la descrizione dei dati. La rete INFN-CHNet comprende non solo laboratori scientifici esperti in una grande varietà di tecniche, ma anche soggetti esterni all’INFN, come centri di restauro, dipartimenti di archeologia, accademie, associazioni e altre istituzioni che contribuiscono a rendere il linguaggio utilizzato per descrivere i dati della rete potenzialmente estendibile alla comunità di ARIADNEplus. Questo sarà argomento di discussione durante il progetto, nei task che vedono il coinvolgimento dell'INFN.