Le particelle contro il particolato. Il 29 novembre si presentano a Firenze, nella Sala Pegaso del Palazzo Strozzi Sacrati, i primi risultati di PATOS (PArticolato ATmosferico in Toscana) . Il progetto, promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con INFN, utilizza la t
ecnologia della fisica delle particelle per studiare la composizione e l'origine del particolato atmosferico (il PM10). Lo scopo è quello di identificare i vari contributi (sabbia dal Sahara, combustione di biomasse, ecc.) all'inquinamento da “polveri sottili”, che in molte città d’Italia sfora spesso i limiti previsti dalla Comunità Europea. Il laboratorio LABEC (Laboratorio di Tecniche Nucleari per i Beni Culturali) dell'INFN di Firenze ha analizzato e identificato le sorgenti del particolato e la loro distribuzione nella composizione del PM10 e del PM2.5, che è la sua frazione più fine. Le analisi sono state effettuate utilizzando apparati sperimentali progettati appositamente per massimizzarne l'efficienza e la qualità grazie a tecniche di Ion Beam Analyis nel campo dello studio del particolato atmosferico, sviluppato nell'ambito degli esperimenti NUTELLA e NUMEN, finanziati dall’INFN.I temi e i risultati proposti al seminario “Progetto regionale PATOS: l’inquinamento da materiale particolato fine PM10 e PM2,5 in Toscana: cause e soluzioni” sono stati pubblicati a cura della Regione Toscana e sono consultabili all’indirizzo http://servizi.regione.toscana.it/aria/. (e.c.)