Ci sarà anche l’Italia fra i Paesi che ospiteranno un computer di classe pre-exascale, un supercomputer con elevatissime capacità di calcolo, che avrà sede a Bologna. La nomina dell’Italia quale Paese ospitante, annunciata in una conferenza stampa che si è svolta oggi giovedì 10 giugno al MIUR è avvenuta nell'ultimo Governing Board dell’European High Performance Computing Joint Undertaking, organismo voluto dalla Commissione europea per promuovere lo sviluppo di una rete di supercomputer, che ha avuto il compito di scegliere le sedi di questo progetto internazionale.
Il nostro Paese si è proposto lo scorso 21 gennaio, grazie a un Consorzio congiunto con la Slovenia guidato dal Consorzio Interuniversitario CINECA, insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA).
Il progetto prevede la collocazione di un calcolatore di classe pre-exascale, caratterizzato da una potenza di calcolo superiore ai 250 petaflops di potenza di picco presso il Tecnopolo di Bologna e un impegno economico complessivo del MIUR pari a 120 milioni di euro, distribuito su sette anni (2019-2025). Altri 120 milioni di euro saranno messi a disposizione dalla Commissione europea, per un investimento complessivo di circa 240 milioni di euro. A livello europeo l’investimento sarà pari a 900 milioni e consentirà la creazione di tre grandi centri, tra cui Bologna, e 5 di media taglia sparsi per l’Europa, per creare un’infrastruttura strategica digitale in Europa con applicazioni i numerosi ambiti. Tutti i centri europei saranno interconnessi con la rete europea Géant e in Italia il nodo di Bologna sarà connesso con un doppio collegamento a 100 Gbps con la rete GARR
“L’individuazione da parte della Commissione Europea dell’Italia come sede di uno dei supercomputer pre-exascale dell'iniziativa europea EuroHPC è un traguardo davvero importante: il nostro Paese diventa, infatti, protagonista di una delle linee strategiche di sviluppo e innovazione dell’Unione Europea, e sarà così uno dei punti di riferimento mondiali per il calcolo ad alte prestazioni”, sottolinea Antonio Zoccoli, vicepresidente dell’INFN che coordina la partecipazione dell’Istituto al progetto. “Questo risultato, reso possibile grazie al sostegno del MIUR e alla collaborazione tra MIUR, CINECA, SISSA, INFN e la Slovenia, porterà benefici rilevanti alla ricerca scientifica nazionale, con impatto su molteplici ambiti, sia di base sia applicativi”. “In particolare, come INFN, porteremo al Tecnopolo di Bologna, che ospiterà il supercomputer di EuroHPC, anche il Tier1 dell’INFN, il centro di calcolo che gestisce i dati prodotti dai più grandi progetti internazionali cui partecipiamo, dalla fisica delle alte energia a LHC alla ricerca sulle onde gravitazionali di Virgo, e questo ci consentirà di mettere in sinergia le risorse per la gestione sia del calcolo parallelo sia dei big data” conclude Zoccoli.