Anna Grassellino, scienziata e direttrice del Centro SQMS Superconducting Quantum Materials and Systems del Fermilab, è stata individuata come “Donna dell’Anno” dalla rivista D La Repubblica, grazie al voto del pubblico che l’ha selezionata tra 50 donne italiane eccellenti che hanno lasciato un segno nel 2020 in diversi campi.
“Sono così onorata di essere stata nominata Donna dell’Anno 2020 da D La Repubblica", ha detto Anna Grassellino. “Il 2020 è un anno che ha portato maggiore consapevolezza dell’importanza cruciale della scienza come faro di speranza per il futuro della nostra società. Spero di dimostrarmi una vera testimonial della rilevanza che ha l’investire nella scienza e nell’innovazione, e di poter essere di ispirazione per le molte ragazze e donne che aspirano ad avere una carriera nelle discipline scientifiche. Il mio messaggio per loro è "sì, potete", e che la scienza è guidata dalla creatività e prospera grazie alla diversità”.
“Le nostre più vive congratulazioni ad Anna per questo riconoscimento assolutamente meritato, per i suoi contributi al campo della fisica degli acceleratori prima e ora al settore del calcolo quantistico, e per le sue qualità non solo scientifiche ma anche manageriali”, ha commentato Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN. “Anna è una scienziata italiana di grande valore di cui essere orgogliosi, le auguriamo che il suo incarico di direttrice del nuovo Centro SQMS sia foriero di nuovi successi e di traguardi importanti per la scienza, di impatto anche per la nostra società”.
Anna Grassellino è nata Marsala e ha studiato ingegneria elettronica all’Università di Pisa. Ha iniziato la sua carriera all’INFN e ha poi conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università della Pennsylvania prima di entrare a far parte del Fermilab nel 2012. La sua specialità è la tecnologia a radiofrequenza superconduttiva, nota come SRF, il cuore dei moderni acceleratori di particelle. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti per la scoperta del doping con azoto, una tecnica che aumenta notevolmente l’efficienza delle cavità SRF. La tecnologia dei superconduttori è anche una caratteristica unica del Centro SQMS, uno dei cinque centri quantistici del DOE Department of Energy degli Stati Uniti, che sono stati istituiti quest’anno grazie a un ingente investimento del Governo statunitense. Il Centro SQMS ha l’ambizioso obiettivo di progettare e costruire il più potente computer quantistico mai realizzato entro i prossimi cinque anni, uno sforzo collaborativo che coinvolge 20 istituzioni tra cui l'INFN Istituto Nazionale Italiano di Fisica Nucleare, unico partner non statunitense.
Una delle sfide fondamentali che la ricerca del Centro SQMS affronterà è come estendere la durata dei qubit, gli elementi costitutivi dei computer quantistici. Le cavità SRF, originariamente sviluppate per gli acceleratori di particelle, hanno già trovato impiego con successo nel settore dell’informatica quantistica, dimostrando di essere efficaci nell’estensione della vita dei qubit. Inoltre, il Centro SQMS svilupperà nuovi sensori quantistici, che potrebbero portare alla scoperta della natura della materia oscura e di altre particelle subatomiche sfuggenti. Nell’ambito del progetto, l’INFN realizzerà nei suoi Laboratori Nazionali del Gran Sasso un laboratorio per i test dei qubit in ambiente a bassissima radioattività. I progressi nell’informatica quantistica potrebbero portare a rivoluzioni nella fisica delle particelle e anche in altri campi, tra cui biologia, medicina, energia, finanza e sicurezza. Il Centro SQMS è ospitato presso il Fermilab, riunisce esperti di livello mondiale provenienti da varie istituzioni tra cui la Northwestern University, l’Ames Laboratory, il National Institute of Standards and Technology, Rigetti Computing e l’INFN, che collabora con il Fermilab da più di 40 anni.
Leggi l’intervista ad Anna Grassellino sul numero 75, settembre 2020, della NewsletterINFN