Promosso a pieni voti dall’ Unione Europea il progetto EMI (European Middleware Initiative), il progetto europeo che ha sviluppato e mantenuto le componenti essenziali della Grid. Cioè della più estesa infrastruttura di calcolo esistente al mondo. Un comitato di revisori ha infatti giudicato i risultati raggiunti “di qualità eccellente”, rilevando come tutti gli obiettivi siano stati centrati nei tempi prefissati e senza sforare il budget a disposizione. Nel progetto, che si è concluso nella primavera di quest’anno, ha avuto un ruolo di importanza fondamentale l’INFN, con i gruppi del CNAF di Bologna e le sezioni di Padova, Torino, e Catania. Il progetto EMI ha continuato le attività di sviluppo del middleware di Grid, cioè delle attività che permettono a diversi computer, nonostante la loro diversità e lontananza fisica, di lavorare in gruppo con potenzialità di calcolo elevatissime. In particolare si è puntato a unificare le maggiori distribuzioni del middleware Grid usate per il calcolo degli esperimenti LHC e di altre comunità scientifiche, e di mantenerlo, migliorarlo e fornirne supporto. Proprio la fluidità con cui è stata elaborata l’enorme quantità di dati prodotti dalle collisioni tra protoni in LHC, ha permesso di arrivare rapidamente alla scoperta del bosone di Higgs, annunciata a Ginevra nel luglio 2012. E questo è senza dubbio un merito che va anche ai protagonisti del progetto EMI. (e.c.)