BUON COMPLEANNO A GIANPAOLO BELLINI

È un evento che riunisce ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN fra i maggiori esperti di fisica delle particelle e del neutrino quello organizzato il 16 giugno per festeggiare gli ottant’anni Gianpaolo Bellini. Parteciperanno alla giornata Fernando Ferroni, Stefano Ragazzi, Ettore Fiorini, Oleg Zaimidoroga, Daniele Pedrini, Giulio Manuzio, Franz von Feilitzsch, Gerd Heusser, Alessandro Bettini, Alexander Derbin, Daniel Vignaud, colleghi e amici di Bellini che ripercorreranno l’intera carriera scientifica dello scienziato.
Fisico dell’INFN e professore dell’Università degli Studi di Milano, Gianpaolo Bellini con la sua attività di ricerca ha dato contributi originali in quattro aree della fisica delle particelle elementari: risonanze delle particelle (Particle Resonances), collisioni di particelle ad alta energia su nuclei complessi (High-Energy Particle Collisions on complex Nuclei), sapori pesanti (Heavy Flavours) e fisica del neutrino. Bellini è stato per moltissimi anni portavoce della collaborazione Borexino, l’esperimento per lo studio dei neutrini che, da quando è in funzione ai Laboratori sotterranei del Gran Sasso, ha portato a importanti risultati sullo studio di queste elusive particelle, dalle quali ci aspettiamo un contributo determinante alla conoscenza del nostro universo. Nel corso della sua lunga attività Bellini è stato ricercatore sperimentale in fisica delle particelle elementari, responsabile di un vasto gruppo di ricerca presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Milano e dell’INFN. Ha svolto ricerche sperimentali all’acceleratore Serpukhov nel centro IHEP in URSS. E` stato poi visiting scientist presso il CERN a Ginevra e il Fermilab di Chicago, dove ha condotto vari esperimenti.
Dal 1973 al 1994 è stato membro del Consiglio Direttivo dell’INFN, dal 1983 al 1989 membro della Giunta Esecutiva e nel 1988-1989 vicepresidente dell’Istituto. È stato inoltre membro del Consiglio della Società Europea di Fisica e dell’ECFA (European Committee for Future Accelerators), direttore del programma INFN Superconduttività Applicata per la R&S e la costruzione di prototipi di cavità superconduttive per LEP2, dei dipoli di LHC, di B0 (prototipo di Atlante Barrel Toroid), e per lo sviluppo di tecniche innovative per cavità superconduttive. Nel 2005 è stato membro del gruppo di esperti di fisica del comitato nazionale per la valutazione della ricerca scientifica in Italia, ed ha ricoperto inoltre il ruolo di direttore della Scuola di Dottorato in Fisica, Astrofisica e Fisica Applicata dell’Università Statale di Milano, e di coordinatore della rete europea ISAPP (scuola europea di dottorato in fisica astroparticellare). Gianpaolo Bellini è autore di circa 230 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e negli atti di conferenze internazionali. Ha inoltre curato 10 volumi sulla fisica delle particelle elementari e cinque volumi di fisica per l’università.

Commissione Scientifica Nazionale 5 (CSN5)

Le ricerche tecnologiche e interdisciplinari

cervelli La CSN5 coordina le ricerche tecnologiche e lo sviluppo di applicazioni in altri settori di strumenti, metodi e tecnologie della fisica fondamentale. L’INFN è un solido riferimento a livello nazionale e internazionale per lo sviluppo dei futuri prototipi e la realizzazione degli odierni acceleratori di particelle. Questi sono utilizzati, oltre che nelle ricerche di fisica fondamentale, in altri campi di ricerca e della vita economica e sociale. Un’intensa collaborazione e sfruttamento interdisciplinari riguardano anche gli sviluppi dei rivelatori di radiazione, dell’elettronica e dell’informatica. Tutte queste tecnologie hanno un rilevante impatto socioeconomico ad esempio nei campi dell’imaging medico, della terapia del tumore con adroni, dello sviluppo di piani di trattamento in radioterapia con fasci di protoni e ioni, nella salvaguardia dei beni culturali e ambientali.

 

Esperimenti di ricerca tecnologica

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Commissione Scientifica Nazionale 2 (CSN2)

Fisica delle astroparticelle

CNS1La CSN2 coordina le ricerche nel campo della fisica delle Astroparticelle. Queste ricerche studiano gli aspetti della fisica fondamentale che non possiamo indagare con gli acceleratori di particelle e sono condotte indirettamente, sfruttando il Cosmo come acceleratore naturale di tutti i tipi di radiazione, oppure studiando processi rarissimi in Laboratori come quello del Gran Sasso.

Gli esperimenti di fisica delle astroparticelle studiano la radiazione cosmica di fondo, i raggi cosmici, i neutrini, le onde gravitazionali, i raggi gamma di altissima energia, altri tipi di particelle rare che possono dare importanti indizi sull’asimmetria tra materia e antimateria nell’Universo, fino alle particelle che si ritiene possano costituire la materia oscura. Una delle sfide attuali più affascinanti è lo studio della gravità e in particolare quello delle onde gravitazionali predette da Einstein e recentemente osservate dalla collaborazione Virgo-Ligo, con cui si apre una nuova e molto promettente finestra per l’osservazione dell’Universo e lo studio dei buchi neri.

 

Esperimenti di fisica astroparticellare

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Commissione Scientifica Nazionale 1 (CSN1)

Fisica delle Particelle

CNS1L’obiettivo delle ricerche coordinate dalla CSN1 è lo studio delle interazioni dei costituenti fondamentali della materia attraverso esperimenti con gli acceleratori di particelle. La teoria che definisce le nostre attuali conoscenze di fisica subnucleare è chiamata Modello Standard. Le ricerche attuali si propongono di giungere a una comprensione più profonda di alcuni suoi aspetti, per esempio il meccanismo con cui si genera la massa delle particelle. In questo senso la scoperta e lo studio delle proprietà del bosone di Higgs sarebbero un decisivo avanzamento delle nostre conoscenze. I fisici puntano, con gli esperimenti in corso, anche alla scoperta di fenomeni nuovi, che portino a superare il Modello Standard. Un esempio sarebbe la rivelazione sperimentale di particelle supersimmetriche, alcune delle quali sono candidate a costituire la materia oscura (sappiamo che quest'ultima è largamente prevalente nel cosmo, ma non riusciamo a rivelarla né a spiegarne la natura). Altri esempi sarebbero la scoperta di nuovi segnali che diano ragione dell'asimmetria tra materia e antimateria nel nostro Universo, oppure ancora la prova dell’esistenza di ulteriori dimensioni spazio-temporali.

Esperimenti fisica delle particelle

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Commissione Scientifica Nazionale 3 (CSN3)

Fisica nucleare

CNS3La ricerca coordinata dalla CSN3 riguarda la struttura e la dinamica della materia nucleare. I fisici nucleari italiani stanno contribuendo allo sviluppo di tecniche sperimentali per lo studio dei nuclei in condizioni estreme. Gli esperimenti condotti con acceleratori di particelle consentono ad esempio di studiare i meccanismi che regolano il funzionamento delle stelle in tutti le fasi della loro vita e di ricreare in laboratorio le condizioni estreme di densità e temperatura di un plasma di quark e gluoni, uno stato della materia che si presume abbia caratterizzato l'Universo nei primi dieci milionesimi di secondo dopo il Big Bang. In questa fase primordiale, la teoria fondamentale delle interazioni forti (Cromo-dinamica quantistica) prevede che i costituenti elementari della materia siano slegati gli uni dagli altri, il nucleo dell’atomo non esista e non esistano i protoni e i neutroni. A queste attività si aggiungono sviluppi per nuove applicazioni ad esempio nel campo della adroterapia oncologica.

Esperimenti di fisica nucleare

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