COMUNICATI STAMPA 2024

40 STUDENTI E STUDENTESSE DA 7 PAESI DEL MONDO A FRASCATI PER LA SCUOLA INTERNAZIONALE INSPYRE

Studenti e studentesse durante la scuola INSPYRE ai Laboratori Nazionali di Frascati dell'INFN

Ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, 40 studenti e studentesse delle scuole superiori da Francia, Germania, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna e Italia.

A partire da oggi, 8 aprile, per tutta la settimana si tiene anche quest’anno la scuola INSPYRE, INternational School on modern PhYsics and REsearch, tra gli eventi educational più prestigiosi dei Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Rivolta a studenti italiani e stranieri dai 16 ai 18 anni, è un’eccezionale opportunità di confronto fra ricercatori, ricercatrici e studenti.

Con l’obiettivo di coinvolgere studenti e studentesse nel contesto della ricerca di frontiera, delle tecnologie d’avanguardia e presentando le tante applicazioni della ricerca scientifica alla vita quotidiana, l’edizione 2024 di INSPYRE, “From Quantum Foundations to Artificial Intelligence”, si concentra sulla fisica moderna e in particolare sulla meccanica quantistica, ed esplora il modo in cui queste abbiano rivoluzionato non solo il nostro modo di comprendere l’universo, ma anche la nostra vita quotidiana: dai dispositivi informatici che usiamo ogni giorno, al futuro del quantum computing, fino alle prospettive dell’intelligenza artificiale.

Quest’anno partecipano al progetto, presso la sede dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, 40 studentesse e studenti provenienti da scuole superiori di Francia, Germania, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna e Italia. I partecipanti si immergeranno nell'ambiente del laboratorio, seguendo attività sperimentali e interattive, lezioni e dibattiti sulla fisica moderna. Grazie a queste esperienze esploreranno argomenti come la meccanica quantistica, gli acceleratori e i rivelatori di particelle, l'intelligenza artificiale e le applicazioni pratiche della fisica nella società. I seminari e le attività sono tenuti da ricercatori e ricercatrici dell’INFN, di alcune Università italiane (Padova, Roma Tor Vergata, Trieste e Udine) e del CERN di Ginevra.

La Scuola INSPYRE, progetto nazionale di terza missione dell’INFN, è organizzata con la partecipazione e il supporto di Strong 2020 e John Templeton Foundation, la collaborazione di GIREP e il patrocinio di NextGenerationEU, Ministero dell’Università e della Ricerca, Italia Domani, Rome Technopole e Società Italiana di Fisica.

Per conoscere il programma e le modalità di partecipazione visitare la pagina: https://comedu.lnf.infn.it/inspyre-2024/

Connessioni sottomarine con la Sardegna: il progetto TeRABIT entra nel vivo

Sparkle Bluemed Golfo AranciL’acquisizione di spettro ottico nel cavo sottomarino BlueMed segna il primo passo verso la completa integrazione della rete dell’università e della ricerca della Sardegna nella dorsale nazionale GARR.

Il progetto TeRABIT entra nella fase esecutiva per la componente di rete con l’acquisizione in uso esclusivo di una porzione del cavo sottomarino BlueMed di Sparkle. Questo permetterà di estendere GARR-T, la nuova generazione di rete GARR, alla Sardegna unendola, così, al resto della rete della ricerca sul territorio nazionale.

Il progetto TeRABIT, finanziato dal PNRR e con INFN e OGS come proponenti e CINECA e GARR come partner, sta realizzando un’infrastruttura di ricerca digitale che integra una rete ad altissime prestazioni con risorse HPC e calcolo distribuito per metterla a disposizione di tutta la comunità scientifica.

Grazie all'attuale acquisizione e all'uso di tecnologie all'avanguardia, sarà possibile sfruttare lo spettro ottico del sistema di cavi sottomarini BlueMed. Ciò significa che nella fibra vi saranno più corsie, gestite da GARR, ad uso esclusivo per il traffico dati della ricerca. Questa innovazione rappresenta il primo passo per realizzare il doppio collegamento superveloce in fibra ottica in Sardegna che assicurerà, al mondo della ricerca e dell’università, non solo la rapida trasmissione dei dati, ma anche una maggiore ridondanza e affidabilità che si estende a livello mondiale.

Dal punto di vista tecnologico, si tratta di un risultato finora unico nel panorama nazionale, come spiega Massimo Carboni, Chief Technical Officer di GARR: "Grazie alla tecnologia open cable, che offre la possibilità di gestire liberamente un'ampia gamma di spettro anziché singoli segnali ottici, questo nuovo ponte digitale in fibra ottica eliminerà la distanza dell’isola creando un'integrazione senza interruzioni tra l'infrastruttura GARR-T nella penisola e quella della Sardegna, realizzando di fatto una rete ottica unitaria su tutto il territorio nazionale. Quella di oggi è la prima pietra dell'espansione di GARR-T, che sarà completata entro il 2025 e fornirà una connettività fino a 400 Gbps”.

“Siamo orgogliosi di presentare oggi questo primo risultato concreto” ha commentato Mauro Campanella, coordinatore scientifico del progetto TeRABIT. “Stiamo realizzando un’infrastruttura di ampio respiro, perfettamente armonizzata agli altri interventi in corso finanziati dal PNRR. Una volta operativa, la nuova connessione avvicinerà infrastrutture e ricercatori della Sardegna ai sistemi di calcolo HPC di TeRABIT e alle risorse di ICSC, il Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing in fase di installazione su tutto il territorio nazionale”.

La nuova connessione di rete supporterà le esigenze delle numerose infrastrutture di ricerca e laboratori presenti in Sardegna e rafforzerà la candidatura dell'area di Sos Enattos per ospitare Einstein Telescope, la futura infrastruttura che sarà realizzata in Europa dedicata alle onde gravitazionali, un rivelatore di terza generazione 10 volte più sensibile rispetto a quelli attualmente esistenti.

Una volta completata l'espansione, la rete GARR-T vedrà un aumento di 5.000 km di fibra ottica, raggiungendo una capacità complessiva di circa 40 Tbps in tutta Italia.

STUDENTI DELLE SUPERIORI ALLA SCOPERTA DEI MISTERI DELL’UNIVERSO

Studenti e studentesse durante una masterclass del progetto FERMI

Circa 200 studentesse e studenti in presenza e altre 30 scuole prenotate online da tutta Italia partecipano il 5 aprile all’edizione 2024 delle masterclass dell’esperimento Fermi

Il fascino dell'universo si svela alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori grazie alla VII edizione della Fermi Masterclass, un’iniziativa dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in collaborazione con le università italiane che coinvolge gli studenti in un'entusiasmante esperienza di apprendimento e scoperta che li rende protagonisti attivi della ricerca scientifica.

Oggi, 5 aprile, nelle aule dei dipartimenti di fisica delle Università di Bari, Perugia, Roma Tor Vergata, Torino e Trieste, circa 40 studenti per ogni sede si incontreranno e avranno l’opportunità di lavorare al fianco di ricercatori e ricercatrici e scoprire così il mondo della ricerca. Durante la mattinata gli studenti seguiranno lezioni e seminari sulla fisica, mentre nel pomeriggio si cimenteranno in prima persona nell’analisi dei dati del satellite Fermi. Scopriranno il satellite Fermi anche gli studenti e le studentesse di 30 scuole di tutta Italia che si collegheranno durante la mattinata per l’edizione online della Fermi Masterclass, che prevede sia i seminari sia una versione ridotta dell’esercitazione.

“Attraverso l'analisi di dati reali, avranno la possibilità di vivere in prima persona l'emozione della ricerca scientifica e di contribuire a svelare i segreti dell'universo. Speriamo che questa e altre iniziative possano alimentare nei giovani la passione per la scienza e la curiosità verso l'infinito che ci circonda”, commenta Fabio Gargano, ricercatore INFN e responsabile nazionale dell'iniziativa.

Tutte le sedi coinvolte si collegheranno anche online per discutere e confrontarsi sulle analisi svolte sui dati raccolti dall’esperimento Fermi, un satellite in orbita dal giugno 2008, dedicato allo studio della radiazione gamma di alta energia. Fermi è stato costruito da un'ampia collaborazione internazionale a cui partecipa anche l'Italia con l'INFN, l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). La Fermi Masterclass, arrivata quest’anno alla settima edizione, rappresenta un'occasione unica per avvicinare i giovani al mondo della ricerca e accendere la loro passione per l'esplorazione spaziale.

Informazioni sulle masterclass dell’esperimento Fermi: https://agenda.infn.it/e/fermi_masterclass

Contatti:

Edizione On-Line

Fabio Gargano, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Edizione BARI

Silvia Rainò, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Edizione PERUGIA

Sara Cutini, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Edizione ROMA “TOR VERGATA”

Dario Gasparrini, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Edizione TORINO

Raffaella Bonino, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Edizione TRIESTE

Francesco Longo, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

EINSTEIN TELESCOPE: POSA DELLA PRIMA PIETRA DEL LABORATORIO CAOS

IInaugurazione CAOS Zoccoli Bertinelli Olivierol nuovo laboratorio dell’Università di Perugia, che sarà realizzato con l’INFN e grazie ai fondi PNRR-MUR del progetto ETIC, sarà un centro internazionale per attività di R&D sulle tecnologie delle sospensioni e dei sistemi di controllo, dove sarà realizzato il primo prototipo, alla scala di dieci metri, di un braccio del futuro interferometro gravitazionale

Il primo prototipo, alla scala di dieci metri, di uno dei bracci del rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione Einstein Telescope sarà realizzato a Perugia, nel futuro Laboratorio Internazionale CAOS (Centro per Applicazioni sulle Onde gravitazionali e la Sismologia), di cui oggi, 19 marzo, si è tenuta la cerimonia di posa della prima pietra.

Il nuovo laboratorio dell’Università di Perugia sarà realizzato grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Fisica e Geologia e la Sezione di Perugia dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, grazie a un investimento del valore complessivo di oltre 6 milioni di euro, di cui 5,7 sui fondi PNRR del progetto ETIC (Einstein Telescope Infrastructure Consortium) finanziato nell’ambito della Missione 4 coordinata dal MUR Ministero dell’Università e della Ricerca, e circa 500 mila euro su fondi MUR Dipartimenti di Eccellenza dell’Università di Perugia e su fondi dell’Ateneo stesso.

Alla cerimonia, che ha visto l’intervento da remoto del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, hanno preso parte Maurizio Oliviero, rettore dell’Università di Perugia, Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN, Cristina Bertinelli, assessore alle Finanze e Bilancio in rappresentanza del Sindaco di Perugia, e sono intervenuti Marco Pallavicini, vicepresidente dell’INFN, che ha presentato la candidatura italiana a ospitare Einstein Telescope in Sardegna, Michele Punturo, coordinatore della collaborazione internazionale Einstein Telescope che ha presentato il progetto del futuro rivelatore gravitazionale, ed Helios Vocca, responsabile del laboratorio CAOS, che ha presentato caratteristiche e obiettivi del nuovo laboratorio internazionale.

“Caos è il presente che crea le prospettive per il suo stesso futuro, Einstein Telescope. Tutto è profondamente collegato. Ciò che noi vogliamo fare insieme con la comunità scientifica, l'Università e gli Enti di Ricerca è creare i presupposti per la stabilizzazione delle infrastrutture strategiche”, spiega il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. “Investimenti che consentano al nostro Paese di diventare ancora più attrattivo non solo per i nostri cervelli, che hanno fatto una scelta di contaminazione con altre realtà scientifiche fuori dall'Italia, ma anche con i talenti stranieri affinché vedano il nostro Paese come meta per valorizzare le proprie competenze”.

“Un centro internazionale di innovazione tecnologica nel cuore d’Italia, - ha commentato Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN - questo sarà CAOS: un laboratorio di ricerca e sviluppo per le tecnologie di frontiera necessarie a Einstein Telescope, uno dei principali progetti al mondo di fisica fondamentale del prossimo futuro”. “Grazie alle risorse PNRR messe a disposizione per Einstein Telescope dal MUR con il progetto ETIC, realizzeremo una rete nazionale di laboratori di alta tecnologia, di cui CAOS è il primo seme a essere piantato, un seme che crescendo metterà in connessione diretta Perugia e l’Umbria con gli altri centri di eccellenza nazionali e anche internazionali, dall’Europa al Giappone”, ha concluso Zoccoli.   

“La posa della prima pietra del laboratorio CAOS rappresenta un passo importante verso Einstein Telescope, uno dei più affascinanti progetti che mira ad ampliare la nostra conoscenza dell’universo”, ha sottolineato Maurizio Oliviero, rettore dell’Università degli Studi di Perugia. “Un traguardo raggiunto grazie alla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il Dipartimento di Fisica e Geologia, a supporto delle Istituzioni locali e nazionali. Ospitare a Perugia, nel polo ingegneristico del nostro Ateneo, questa infrastruttura di ricerca e sviluppo di tecnologie d’avanguardia è motivo di grande orgoglio. CAOS avrà importanti ricadute sul piano scientifico e tecnologico, offrendosi come un punto di riferimento per la ricerca sperimentale sulle onde gravitazionali, e ponendo ancora una volta, grazie alla nostra Università, l’Umbria al centro dei più importanti processi di ricerca internazionali”.

il laboratorio CAOS: la ricerca sulle onde gravitazionali e oltre. Il nuovo Laboratorio Internazionale di ricerca CAOS sarà dedicato allo sviluppo delle tecnologie delle sospensioni delle ottiche e dei relativi sistemi di controllo per gli interferometri gravitazionali di terza generazione, in particolare per Einstein Telescope.

Dopo le scoperte delle onde gravitazionali realizzate grazie ai rivelatori sempre più avanzati messi a punto dalle collaborazioni LIGO e Virgo, il settore di ricerca delle onde gravitazionali è cresciuto enormemente, e oggi è sicuramente uno dei più promettenti. Pertanto, determinanti saranno ora gli investimenti per lo sviluppo di strumenti ancora più potenti, come Einstein Telescope che dovrà essere dieci volte più sensibile degli attuali interferometri di seconda generazione.

“Per riuscire a rivelare praticamente tutte le fusioni di buchi neri e di stelle di neutroni avvenute nel nostro universo, oltre a nuovi fenomeni astrofisici ancora mai osservati come le esplosioni di supernovae, - spiega Helios Vocca, ricercatore all’INFN e professore all’Università di Perugia, responsabile del laboratorio CAOS - Einstein Telescope eseguirà misure di precisione estrema per le quali dovranno essere sviluppate tecnologie oltre lo stato dell’arte”. “Ecco, la rete di laboratori che saranno potenziati o realizzati ex novo nell’ambito del progetto ETIC, presso l'INFN, l'ASI Agenzia Spaziale Italiana, l'INAF Istituto Nazionale di Astrofisica e ben undici Università italiane, servirà proprio a questo: progettare, sviluppare e testare le tecnologie del futuro, diventando infrastrutture di riferimento livello internazionale. In particolare, nel caso di CAOS è fondamentale il legame con enti di ricerca giapponesi come ICRR e NAOJ, e lo stretto rapporto tra l’Università di Perugia, l’INFN e il premio Nobel per la fisica 2015 Takaaki Kajita”, conclude Vocca.

Contando sull’esperienza maturata dalla comunità scientifica italiana con l’esperimento Virgo, il principale obiettivo di CAOS sarà la progettazione di componenti essenziali per un interferometro laser gravitazionale: i sistemi di sospensione delle ottiche e i loro sistemi di controllo, che saranno poi testati realizzando il primo prototipo di braccio di Einstein Telescope, seppur nella scala di qualche metro (mentre i bracci di Einstein Telescope saranno lunghi almeno una decina di chilometri).

Inoltre, vista l’alta sensibilità e il particolare intervallo di frequenze (da qualche centinaio di millihertz al kilohertz) alle quali saranno in grado di operare, queste tecnologie potranno rivelarsi utili anche in altri settori, in primis in geofisica e sismologia, tant’è che è già stata siglata una convenzione tra EGO European Gravitational Observatory e INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per sfruttarle nell’ambito delle ricerche sull’early warning per i terremoti. L’idea è quella di rivelare le piccolissime variazioni gravitazionali (che si propagano alla velocità della luce) causate dallo spostamento delle placche geologiche che determinano, con il loro sfregamento, le onde sismiche dei terremoti (che, invece, si propagano alle velocità ben più basse di qualche chilometro al secondo).

Inoltre, il laboratorio CAOS avrà anche un ruolo importante nella formazione dei giovani e delle giovani che vorranno specializzarsi in questo settore tecnologico ai fini della loro carriera professionale, sia essa nella ricerca o nell’industria.